I motivi di questa esperienza sono due: il primo è psicologico, il secondo fisico.
La ragione psicologica è che per nostra natura siamo attratti da oggetti distanti, a volte irraggiungibili o misteriori. Il nostro cervello associa agli oggetti quotidiani un disinteresse che deriva da una falsa convinzione di conoscenza.
Il motivo fisico è che a volte, soprattutto in astronomia, studiare fenomeni e corpi celesti a noi vicini è effettivamente più difficile.
Volete un paio di esempi?
Di che forma è la Terra? Quanto tempo ci ha messo l'uomo per dimostrarlo, nonostante vive sulla sua superficie? Se avessimo potuto osservarla da lontano, come la Luna, avremmo capito la sua forma sin dalla notte dei tempi.
Facciamo un salto in epoche più recenti.
Quali sono le proprietà dell'atmosfera terrestre? Ci sono fenomeni e porzioni di atmosfera ancora sconosciuti, come la mesosfera e le nubi mesosferiche (dette anche nubi nottilucenti), una zona impossibile da raggiungere con gli aerei o i palloni sonda. Per studiare queste zone ci servono delle piccole sonde a bordo di razzi, simili alle sonde interplanetarie che atterrano su Marte, benché siamo a soli 80 km di altezza dalla superficie terrestre.
Spingiamoci più in là: qual è la forma della nostra Galassia?
Con un piccolo telescopio siamo in grado di caratterizzare in modo accurato la struttura di migliaia di galassie, cosa ci vuole a scoprire quella dell'isola di stelle nella quale ci troviamo?
In realtà la forma della nostra galassia è ancora oggetto di studio. Solamente negli ultimi 15-20 anni abbiamo cominciato ad avere le idee meno confuse a riguardo. Il motivo? Siamo troppo immersi nella Via Lattea, non possiamo allontanarcene a sufficienza per poterla ammirare con una visione d'insieme, come invece riusciamo agevolmente a fare con tutte le altre attraverso i nostri telescopi.
Volete sapere qual è stato l'oggetto più appariscente del cielo e contemporaneamente il più misterioso, per tutti gli abitanti della Terra, per miliardi di anni? Non si tratta della nostra o di altre galassie, ma della Luna.
La Luna, il nostro satellite naturale, il corpo celeste a noi più vicino, dalla superficie della Terra ci mostra infatti sempre la stessa faccia.
Probabilmente molti di voi non ci avranno fatto neanche caso, proprio perché la Luna sta lì da sempre e il nostro cervello non la trova interessante.
Ora che vi dico dove focalizzare l'attenzione, probabilmente tutti i ricordi in merito a questa esperienza riaffioreranno.
Provate a ricordarvi allora l'aspetto del nostro satellite naturale nel corso dei mesi o degli anni.
Non avete mai fatto caso che i dettagli, osservabili anche ad occhio nudo, sono sempre gli stessi, non cambiano mai posizione?
Questo prova che la Luna, effettivamente, vista dalla superficie della Terra ci mostra sempre la stessa faccia.
Il motivo? Un gioco di periodi solo in apparenza peculiare.
A prima vista si sarebbe portati a dire che la Luna non ruoti sul proprio asse. Se fosse stato così, visto che ruota intorno alla Terra, avremmo visto tutta la sua superficie in una rivoluzione completa attorno al nostro pianeta.
Affinché la Luna ci mostri sempre la stessa faccia, è necessario che il periodo con cui ruota sul proprio asse sia identico al periodo che impiega a compiere un giro completo attorno alla Terra.
La conseguenza è che per noi abitanti di questo pianeta, la Luna sembra non ruotare su se stessa e ci mostra solamente metà della sua superficie (in realtà la superficie visibile è circa il 59% a causa dell'orbita ellittica del satellite, che produce il fenomeno delle librazioni, ma non è questo l'argomento del post).
Non è difficile quindi capire che circa il 50% della superficie lunare sia rimasto e rimarrà completamente ignoto a tutti gli esseri viventi posti sulla superficie della Terra.
Immaginate quante notti terrestri ha illuminato il nostro satellite sin dalla sua nascita, circa 4,5 miliardi di anni fa. Grandi estinzioni si sono succedute, sconvolgimenti climatici, impatti di meteoriti, sogni, speranze ed emozioni di ogni essere umano che si è fermato anche solo per un secondo ad ammirare il fascino della Luna piena.
Generazioni di esseri umani si sono succedute sulla Terra e mai nessuno è riuscito a vedere l'altra faccia della Luna, fino a circa 50 anni fa, quando il progresso tecnologico ha consentito di trovare il modo di osservare l'altra metà del nostro satellite.
Grazie alle prime sonde automatiche che hanno raggiunto l'orbita lunare, è stato possibile osservare per la prima volta nella storia quella porzione di satellite che in oltre 4 miliardi di anni si è sempre nascosta.
Il 7 Ottobre 1959, agli albori dell'esplorazione spaziale, la sonda russa Luna 3 inviò a Terra le prime immagini della faccia nascosta della Luna.
Le riprese erano di pessima qualità, ma non abbastanza da negare loro un posto nella storia:
La prima immagine della faccia nascosta della Luna, 1959 |
Le immagini di crescente qualità che si susseguirono nel corso degli anni, testimoniano un satellite naturale dai due volti completamente differenti.
L'emisfero invisibile è infatti estremamente diverso da quello a noi accessibile.
I grandi mari, le zone più scure ben visibili anche ad occhio nudo, sono quasi del tutto assenti, mentre il numero di crateri da impatto, come prevedibile, è nettamente maggiore.
Grazie allo schermo prodotto dal nostro pianeta, ma anche alle maggiori forze mareali, l'emisfero visibile ha subito una storia evolutiva piuttosto differente. La crosta lunare, più sottile, ha consentito ad ingenti colate laviche di coprire parzialmente la superficie, 3,5 miliardi di anni fa, e formare i mari. Lo schermo da parte della Terra ha diminuito il numero di asteroidi che hanno impattato, ed attenuato le modificazioni indotte dal vento solare. Si pensa infatti che nella faccia nascosta della Luna le rocce siano molto più ricche di Elio 3, i cui nuclei sono i costituenti principali del vento solare, molto più intenso nella faccia nascosta.
I primi uomini che hanno potuto osservare l'altra metà del nostro satellite sono stati i tre astronauti dell'Apollo 8 nel 1968, nella prima missione umana a circumnavigare il nostro satellite naturale.
Il numero dei privilegiati che hanno potuto vedere tutta la superficie del nostro satellite è fermo a 24: tutti e i soli astronauti americani che hanno raggiunto almeno l'orbita lunare.
Per tutti gli altri, curiosi, appassionati o semplici sognatori, bisogna accontentarsi di un poster appeso su una parete della nostra casa e magari sognare due volte, una per ogni volto della Luna; così vicina, eppure così misteriosa.
Mappa ad alta risoluzione della faccia nascosta della Luna |
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