martedì 24 febbraio 2015

Tre nuovi video sull'Universo nel mio canale youtube

Il progetto "Tre minuti di Universo", la serie di brevi video sul mio canale youtube, prosegue, anche se un po' a rilento.
Intanto ho caricato tre nuovi video che parlano della pioggia nel Sistema Solare, del colore delle stelle e del loro funzionamento.
A breve ne caricherò altri e spero di risolvere i piccoli problemi di qualità audio che mi sono stati segnalati.
Ecco i link:
La pioggia nel Sistema Solare: http://youtu.be/MwLEzKsQvyE 
Cosa sono le stelle: http://youtu.be/J7X08FdL8hQ 
Il colore delle stelle: http://youtu.be/RohD1g2y9vE

Qui invece trovate il mio canale con tutti gli altri video: https://www.youtube.com/channel/UCTU03HmTCU-fQgKOCxioLew

venerdì 20 febbraio 2015

Una stella ha attraversato il Sistema Solare... 70 mila anni fa



Prevedere gli eventi che si verificheranno nel futuro è spesso fonte di preoccupazione, soprattutto se si parla di possibili disastri cosmici. Ben altro approccio, invece, lo si ha quando si guarda a quello che è accaduto nel passato, ed è proprio questo il caso. 

Il passaggio stellare più ravvicinato di cui abbiamo notizia
Un gruppo di astronomi dell’università di Rochester ha scoperto allora che con molta probabilità circa 70 mila anni fa, agli albori dell’Homo Sapiens, una piccola stella molto rossa ha sfiorato il Sistema Solare, anzi, a voler essere precisi l’ha attraversato.

Chiamata stella di Scholz dal suo scopritore, questa piccola nana rossa, ormai a circa 20 anni luce da noi, ha appena il 15% della massa del nostro Sole. I calcoli mostrano che 70 mila anni fa si è avvicinata fino a circa 0,8 anni luce di distanza dalla nostra Stella, ovvero a 50 mila unità astronomiche. Sembrerebbe molto lontana dai pianeti e in effetti lo è, ma il Sistema Solare non è formato solo da essi. Molto oltre le loro orbite, e fino a circa un anno luce e mezzo di distanza dalla nostra stella, si trova un enorme serbatoio di comete chiamato nube di Oort. Ecco allora che la stella di Scholz dovrebbe essersi fatta strada tra gli oggetti più esterni di questa nube. Come se non bastasse, la nana rossa ha pure una compagna meno massiccia, una via di mezzo tra una stella e un pianeta chiamata nana bruna. 

Date le basse masse di questo peculiare sistema doppio, lo scompiglio creato nella nube di Oort non dovrebbe essere stato troppo grande, ma questo testimonia che l’Universo non è affatto un luogo statico e che anche il nostro vicinato cosmico, sebbene ci sembri tranquillo, in realtà lo è solo perché viviamo troppo poco tempo per vederlo cambiare.