Dopo aver dimostrato che le luci che osserviamo di notte sono quasi sempre da attribuire ad aerei o satelliti, e che per questi ultimi possiamo disporre di ottime previsioni per la loro osservazione, adesso mi occupo di un’altra famiglia di “luci”, spesso conosciuta ma non sufficientemente a fondo: le meteore, dette anche stelle cadenti.
Tempesta di Leonidi del 1999 |
Che cosa è una meteora?
Un piccolissimo corpo celeste che entra nell’atmosfera a velocità comprese tra 10 e 70 km/s e che brucia (vaporizza) a contatto con gli strati alti dell’atmosfera, ad altezze tipiche di 80 km, producendo l’immagine che possiamo osservare dalla Terra.
Una meteora media è costituita da un oggetto grande circa come un granello di sabbia, di solito composto di silicati e ferro.
Le meteore sono spettacolari da osservare e si concentrano in alcune date importanti, tra le quali vale la pena citare il 12-13 agosto (le Perseidi) e il 16-17-18 novembre (Leonini).
In questi periodi dell’anno, la Terra si ritrova ad attraversare una zona orbitale ricca di piccoli frammenti, di solito lasciati dalla coda di alcune comete periodiche nel loro passaggio ravvicinato (si fa per dire, decine di milioni di km) all’orbita del nostro pianeta.
La coda delle comete è composta da gas e particelle solide e può estendersi per decine o centinaia di milioni di km dal nucleo cometario, posizionandosi anche lungo il piano dell’orbita terrestre.
Quando il nostro pianeta attraversa queste regioni (con densità comunque bassissime) le particelle penetrano nell’atmosfera e danno origine alle piogge di stelle cadenti.
Se siete degli assidui osservatori del cielo, e lo ammirate da luoghi scuri, allora già sapete che in una normale notte è possibile avvistare almeno una decina di meteore in poche ore.
In effetti, materiale interplanetario raggiunge continuamente la nostra atmosfera, si stima una quindicina di tonnellate l’anno.
Riconoscere una meteora è abbastanza facile generalmente, ma non sempre.
Ci sono dei fenomeni piuttosto inusuali e spettacolari che spesso vengono scambiati per UFO.
Si tratta dei cosiddetti bolidi e superbolidi, meteore molto luminose prodotte dall’entrata in atmosfera di corpi celesti di dimensioni superiori, detti meteoroidi.
I meteoroidi possono avere dimensioni variabili tra un centimetro e qualche metro e quando entrano nell’atmosfera terrestre producono effetti spesso sorprendenti.
I corpi dalle dimensioni pari ad almeno un pallone da calcio producono una meteora più luminosa della luna piena, accendendo improvvisamente il cielo e muovendosi velocemente, per poi sparire dopo una decina di secondi.
Alcuni bolidi e superbolidi possono avere comportamenti bizzarri, in dipendenza della loro composizione chimica, dell’angolo con cui entrano nell’atmosfera e sotto il quale sono visti dalla superficie.
Non è raro assistere a meteore luminose che possiedono un lento moto proprio, restando accese per una decina di secondi o più, oppure alcune che durante il loro tragitto si frammentano in due o più parti indipendenti.
Ricordo una volta di aver assistito ad una meteora piuttosto lenta, dalla megnitudine simile a quella di Giove, che ha aumentato bruscamente la sua luminosità due volte prima di frammentarsi e proseguire per altri 5 secondi prima di spegnersi.
I bolidi veloci, meteore di magnitudine negativa, luminosi almeno quanto Giove, spesso lasciano una scia verdastra dopo il loro passaggio.
I superbolidi, quelli con luminosità superiore alla luna piena, possono essere accompagnati da una scia durante e dopo il loro passaggio, persistente per qualche minuto. In qualche caso si possono udire anche dei suoni, chiamati suoni elettrofonici quasi contemporanei al passaggio del bolide o, in casi molto rari, suoni simili al passaggio di un aereo qualche minuto dopo la caduta del superbolide.
Le meteore più luminose della luna piena, i superbolidi, sono a tutti gli effetti piccoli meteoriti che possono anche raggiungere il suolo: un evento raro ma non troppo.
Ogni anno sono almeno una decina i piccoli meteoriti che danno origine a superbolidi e raggiungono il suolo. Alcuni eventi sono stati ripresi da webcam e telecamere di sorveglianza, come ad esempio questo che in Sud Africa ha illuminato a giorno il paesaggio: http://tinyurl.com/yes2qps, oppure quest’altro, che nel novembre 2009 ha interessato lo stato americano dello Utah: http://tinyurl.com/632dhmd.
In questo secondo caso è evidente il bagliore accecante prodotto dall’esplosione del meteoroide poco dopo l’ingresso nell’atmosfera terrestre. Il fenomeno è spettacolare e la luce dell’oggetto ha illuminato a giorno il paesaggio; possiamo stimare una magnitudine del superbolide pari o superiore alla -17.
E’ curioso ascoltare anche alcune telefonate al pronto intervento degli abitanti della zona, spaventati da quel flash blu così intenso: http://tinyurl.com/5vcmbo3 .
E’ chiaro che quando si assiste ad un fenomeno del genere e non se ne conosce l’origine, la prima reazione è inquietudine e paura, ma l’importante è non perdere la testa e non credere ad ipotesi senza senso, quali un bombardamento, la fine del mondo, l’arrivo di una navicella spaziale.
No, non è nulla di tutto questo, solamente un oggetto grande quanto un motorino si è schiantato contro la nostra atmosfera ad una velocità di qualche decina di km/s e si è disintegrato ad una quota più bassa, compresa tra 40 e 5 km, liberando un’energia simile a quella di una piccola bomba atomica, ma senza le radiazioni annesse.
Forse parte del masso disintegratosi è riuscito ad arrivare a terra, ma con una velocità molto minore di quella in entrata, per questo motivo sarà improbabile che esso abbia generato un cratere.
Come vedete si tratta di un fenomeno naturale e a volte spettacolare, ma senza conseguenze (a meno che ciò che resta di questi massi vi precipiti direttamente sulla testa!): da questo punto in poi non potrete più scambiarlo per un UFO o una navetta spaziale atterrata sulla Terra.
daniele, ma come è possibile che un piccolo granello di sabbia entrando nell'atmosfera produca un bagliore visibile a 80 (o più) km di distanza?? io ero convinto che le meteore visibili avessero dimensioni di qualche decimetro minimo.
RispondiEliminaLa visibilità delle meteore dipende, più che dalle dimensioni,dalla composizione chimica, quindi dalla densità (o massa). I detriti più densi (principalmente ferrosi) producono meteore visibili ad occhio nudo (anche se deboli) proprio a partire da dimensioni paragonabili ad un granello di sabbia.
RispondiEliminaCi sarebbe da fare un piccolo conticino per capire (approssimativamente) la massa minima che consente di osservare una meteora al suolo.
Purtroppo ora non ho tempo, ma chi vuole provarci è il benvenuto.
In sostanza si tratta di considerare l'energia cinetica rilasciata, supponendo che si converta tutta in radiazione visibile, calcolare quanta ne raggiunge il suolo (assumendo sia isotropa) nell'unità di tempo (potenza), e vedere se per il tempo di esposizione tipico dell'occhio (circa 1/20 di secondo) l'energia che lo colpisce è oltre il limite della visibilità.
E' un modello approssimato, ma dovrebbe fornire dati attendibili, e naturalmente può essere reso arbitrariamente più preciso quanto maggiore è la voglia di fare calcoli! :)