Tra gli avvistamenti più frequenti di presunti ufo, si posiziona un effetto ottico che inganna molte persone non esperte: la scintillazione dell’atmosfera terrestre.
Quando una stella particolarmente brillante si trova prossima all’orizzonte, sembra pulsare, variando la sua luminosità in brevissimi intervalli di tempo e cambiando spesso colore.
Non si tratta chiaramente di un oggetto non identificato dotato di un’intelligenza propria e non è neanche un satellite artificiale, è semplicemente l’effetto dell’atmosfera terrestre sulla luce stellare.
Per capire questo strano e curioso meccanismo, che a volte è artefice di alcuni interessanti spettacoli (soprattutto quando coinvolge Sirio, la stella più brillante del cielo), dobbiamo capire come si comporta la nostra atmosfera e quali sono gli effetti che può causare.
Purtroppo, e lo dico davvero a malincuore, quando si assiste ad uno spettacolo del genere le persone, manipolate dal pensiero di molti mass-media, subito pensano a qualche evento biblico, come l’arrivo di navicelle aliene, la fine del mondo e chi più ne ha ne metta.
Per capire che non si tratta di nulla di ciò, basterebbe osservare per una mezz’oretta, fare qualche semplice ricerca, oppure porsi delle domande, invece di credere ciecamente agli scenari apocalittici che ogni giorno certi mezzi di comunicazione ci propongono con insistenza.
Facciamo insieme una prova del genere.
A novembre, in prima serata, verso l’orizzonte sud-est, possiamo ammirare un oggetto piuttosto particolare e strano: un punto piuttosto luminoso che pulsa ed è scomposto nei colori dell’iride. Questo punto sembra fermo e ci incuriosisce molto: cosa sarà?
Prima di trarre conclusioni affrettate, dobbiamo raccogliere più informazioni, altrimenti potrebbe essere anche una mosca cosparsa di benzina che sta prendendo fuoco in lontananza.
La prima cosa da fare è osservare e capire, ad esempio, se quel punto si muove; se si, in quale direzione e con quale velocità.
Poi possiamo capire se il fenomeno di pulsazione e cambiamento dei colori si mantiene costante nel tempo, o dipende da qualche variabile (ad esempio la posizione nel cielo).
Sarebbe anche utile capire se può trattarsi di un lampione difettoso o di qualcosa molto più distante. Per fare questo basta confrontare la sua posizione con riferimenti vicini del nostro orizzonte ed eventualmente spostarci di qualche metro per capire se l’oggetto cambia posizione (allora è vicino) oppure no (allora è lontano almeno qualche centinaio di km).
Se sappiamo già che in quella zona non può esserci un lampione, allora c’è l’ipotesi, forte, che questo oggetto si possa trovare molto lontano.
Escludiamo che si tratti di una meteora lenta, un satellite o un aeroplano che ci viene incontro.
Per fare questo basta osservare per 4-5 minuti e capire se esso ha cambiato posizione. Se non è così, allora si tratta probabilmente di un oggetto addirittura fuori dalla nostra atmosfera. Per averne la conferma possiamo chiamare un amico distante almeno cento km e farci dire se lui lo vede e se si trova nella stessa identica posizione.
Egli vi confermerà il comportamento e la posizione che state osservando.
A questo punto è evidente che questo oggetto deve essere lontano almeno qualche milione di km, altrimenti si noterebbe uno spostamento tra le posizioni dei due osservatori.
Vista la luminosità, può essere solo un pianeta o una stella.
Bene, abbiamo escluso la natura terrestre, sebbene non abbiamo ancora dato spiegazione dello scintillio e dei colori visibili.
Per avere la conferma che si tratti di una stella o un pianeta, aspettiamo una mezz’ora per vedere cosa succede.
L’oggetto si è spostato, ora è più alto sull’orizzonte e scintilla un po’ meno. I colori, soprattutto, sembrano molto meno accesi di prima.
Se abbiamo avuto l’accortezza di confrontare la sua posizione con quella di qualche stella, possiamo notare come, benché si sia spostato, esso abbia mantenuto la stessa posizione rispetto alle stelle, le quali si sono spostate per effetto della rotazione terrestre.
Bene, sicuramente questa è la pistola fumante: l’oggetto peculiare è una stella o un pianeta, perché segue il verso e l’intensità della rotazione della Terra.
A questo punto possiamo andare a consultare qualche mappa del cielo per capire se in quella posizione si può trovare un pianeta o una stella, e intanto essere sicuri che anche dopo una pausa di un’ora esso si troverà ancora nel cielo, sebbene in una posizione diversa e più alto sull’orizzonte.
Se lo osserviamo di nuovo dopo questo intervallo di tempo, notiamo che qualcosa è cambiato: le dimensioni sembrano più piccole, la pulsazione si è drasticamente ridotta e non sono più visibili quei giochi di colore di prima.
A cosa era dovuto allora quell’effetto? Perché ora che è più alto non si comporta più come prima?
Non siamo in grado di dare una spiegazione ancora. Per il momento cerchiamo di identificare l’oggetto su una carta celeste, scoprendo che si tratta della stella Sirio. Rimandiamo al giorno dopo, alla stessa ora, la conclusione sul perché Sirio inizialmente scintillava.
La sera dopo, alla stessa ora, si ripresenta lo stesso fenomeno: quando Sirio è bassa e sta sorgendo mostra pulsazioni irregolari e i colori, che si attenuano mano a mano che sale sull’orizzonte.
Se facciamo un po’ di attenzione e ci aiutiamo con un binocolo o un piccolo telescopio, potremmo riconoscere questo comportamento in ogni stella che si trova bassa sull’orizzonte, mentre quelle alte non presentano questo fenomeno, almeno non su questa scala.
Lo stesso copione si ripete sera dopo sera, tutte le sere in cui c’è sereno, sebbene con alcune variazioni. Quando il cielo è terso e spazzato da vento di tramontana l’effetto di scintillio è più marcato; viceversa, quando l’atmosfera è calma e c’è anche un po’ di foschia, è meno evidente.
Bene, a questo punto, quali sono le vostre conclusioni?
L’unica conclusione è che il fenomeno, che riguarda tutte le stelle, è causato dalla nostra atmosfera, dall’aria che noi stessi respiriamo.
In effetti l'atmosfera terrestre non è per niente calma. In essa si concentrano moti di masse d’aria, sia in orizzontale che in verticale.
Il moto di masse d’aria causa una distorsione delle immagini degli oggetti posti fuori dall’atmosfera terrestre, in particolare delle stelle.
L’effetto è lo stesso che si può osservare guardando un panorama posto poco sopra un termosifone caldo, oppure quando d’estate osserviamo lungo una strada rovente e notiamo le immagini in lontananza distorte.
Minore è l’altezza sull’orizzonte dell’oggetto, maggiore è lo strato atmosferico che la sua luce attraversa, maggiori saranno le distorsioni della luce.
La scomposizione dei colori è da imputare a due effetti: da una parte l’entità della turbolenza dipende criticamente dalla lunghezza d’onda della luce, quindi la parte blu dello spettro viene disturbata in modo diverso dalla parte rossa. Dall’altra parte c’è da notare che la nostra atmosfera si comporta anche come un prisma, scomponendo le immagini di ogni oggetto basso sull’orizzonte. Anche in questo caso l’entità della dispersione è legata all’altezza dell’oggetto sull’orizzonte.
Abbiamo imparato una cosa nuova: le luci fisse che pulsano e appaiono colorate vicino all’orizzonte sono in realtà stelle la cui immagine è distorta dalla nostra atmosfera; niente oggetti peculiari, niente ufo, solo un effetto curioso e affascinante per le persone comuni, un dramma per astrofili e astronomi. La turbolenza atmosferica, infatti, distrugge le osservazioni in alta risoluzione.
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