mercoledì 24 aprile 2013

Lo Scorpione al contrario

Continuo a rivedere ed elaborare le immagini che ho ripreso durante il mio soggiorno in Australia del Novembre 2012 e quella che sto per proporre, sebbene non ritragga nessun oggetto del cielo profondo, è una delle mie preferite perché si avvicina molto a quello che ho potuto osservare a occhio nudo.

Era il 7 Novembre 2012 e mi trovavo a circa 20 km a est di Mareeba, cittadina del Queensland. Uno spiazzo deserto, quasi completamente libero da ostacoli e immerso nel buio quasi assoluto mi ha fatto assaporare il primo tramonto australiano.
Il Sole che scende verticale sull'orizzonte, le stelle che hanno fretta di accendersi, il giorno che se ne va in una manciata di minuti, ed ecco comparire strane figure nel cielo.
Lì di fronte a me lo Scorpione si tuffava di testa verso l'orizzonte, con la coda distesa quasi verticalmente e finalmente visibile in tutta la sua irresistibile eleganza. Non avevo mai visto nulla del genere; non avevo mai avvistato la coda di questa stupenda costellazione e mai avrei immaginato che da questi luoghi si vedesse così nitidamente.
Ho scattato una foto che ho cercato di rendere più leggibile con Photoshop. Oltre allo Scorpione, parzialmente coperto dalle nuvole, si vedono due puntini intrusi. Chi di voi saprebbe dirmi di cosa si tratta?

Tramonto australe. Clicca sulla foto per ingrandire

lunedì 15 aprile 2013

Grandi sconti sui miei ebook

Sconti sui miei ebook
In questi frenetici giorni ho risistemato i miei libri in formato Kindle e ho abbassato il prezzo di tutti. 
 Molti sono venduti a 2,70 euro e nessuno supera i 4,42 euro, praticamente regalati, considerando anche i prezzi (assurdi) degli editori tradizionali.

In questo modo spero di contribuire alla diffusione dell'astronomia, senza per questo farvi svuotare il portafogli. Non mi arricchirò dal punto di vista pecuniario, ma sarò sicuramente più ricco dentro, perché, alla fine, il segreto di tutto è racchiuso in una sola, semplice, parola: condivisione.
Buona lettura!

I titoli disponibili si possono visualizzare e acquistare qui

Vi ricordo che potete acquistare e leggere il contenuto anche se non avete un lettore Kindle. Le applicazioni per la lettura, gratuite, sono disponibili sia per smartphone che per computer, direttamente da Amazon.

lunedì 8 aprile 2013

Domande e risposte: quanto è grande l'Universo?



A questa domanda si può rispondere in molti modi diversi, alcuni corretti, altri frutto di mere ipotesi.
Cominciamo dai punti fermi, poi potremo lasciarci andare a qualche congettura.
L’Universo che possiamo vedere ha un raggio di circa 13,4 miliardi di anni luce, delimitato inevitabilmente dalla radiazione cosmica di fondo che ci impedisce di osservare regioni più lontane, semplicemente perché la luce non ha ancora fatto in tempo ad arrivarci. In effetti, l’Universo è troppo giovane per mostrarsi tutto.
Si potrebbe dire, quindi, che il diametro della porzione osservabile di cosmo sia di 13,4 X 2 = circa 26,5 miliardi di anni luce. 

L'Universo è una speciale sfera dalle dimensioni inimmaginabili
Tuttavia, queste non sono dimensioni reali, perché le varie porzioni che stiamo osservando nello spazio, quindi anche nel tempo, nel corso dei miliardi di anni si sono dilatate a causa dell'espansione dell'Universo, di conseguenza in questo nostro istante non si troveranno più alla distanza che ci appare da queste misurazioni. 

Una galassia distante 10 miliardi di anni luce lo era altrettanti anni fa, ma nel corso di questo lungo intervallo di tempo lo spazio tra noi ed essa si è continuato a espandere. Attualmente, quindi, non si troverà più alla distanza misurata.
Se si considera il tasso medio con cui si è espanso l’Universo, le regioni che noi vediamo a 13,4 miliardi di anni luce, quindi quelle che ci inviano il segnale della radiazione cosmica di fondo, si trovano attualmente a non meno di 40 miliardi di anni luce di distanza. 
Il diametro dell’Universo osservabile, quindi, rapportato al nostro tempo attuale, dovrebbe essere vicino agli 80 miliardi di anni luce!

Ora complichiamo a piacere lo scenario.
Secondo alcuni modelli, questa potrebbe essere una parte infinitesima dell’Universo, che negli istanti iniziali ha conosciuto una super espansione ben più veloce della luce. 
Nessuno sa con certezza quanto sia in realtà grande l’Universo, alcuni pensano che possa essere miliardi di miliardi di miliardi di volte più esteso del valore che abbiamo poco sopra trovato!
Questo numero potrebbe essere vicino al concetto di infinito o addirittura diventare infinito qualora vengano avvalorati altri modelli che prevedono un’infinita generazione di universi osservabili a partire dalla super espansione di parte dello spazio a seguito di un fenomeno chiamato inflazione.

Infinito o meno, quello che sembra mettere d’accordo molti cosmologi è il fatto che l’Universo sia comunque indefinito.
Questo concetto è più facile da immaginare perché ce lo abbiamo sotto gli occhi continuamente.
La superficie della Terra, ad esempio, è naturalmente finita ma sferica. Se potessimo prendere un aereo o una macchina senza problemi di carburante, potremmo percorrere all’infinito la superficie del nostro pianeta senza mai trovare un confine, ma raggiungendo ogni volta il punto d’inizio.
Questo è il concetto di indefinito: una superficie che non ha dei confini. 

Si pensa che l’intera struttura dell’Universo sia una speciale sfera a quattro dimensioni (tre dello spazio e una del tempo) priva di un confine netto.
E d’altra parte uno scenario del genere, oltre a essere comune, è in perfetto accordo con il fatto che non esistono luoghi privilegiati dell’Universo che possano sperimentare proprietà diverse. Se esistesse un confine netto si aprirebbero molti paradossi: perché quella zona si dovrebbe comportare in modo diverso rispetto al resto? Cosa c’è fuori?

Dopo l’esperienza di Cristoforo Colombo, che sbagliando aveva dimostrato in modo pratico che la Terra non aveva confini netti perché sferica, nessuno scienziato immagina più una struttura, o l’Universo stesso, con dei bordi delimitati dalle mitologiche colonne d’Ercole.
Qualche cosmologo ha pure cercato di replicare, su scala decisamente maggiore, l’esperienza di Colombo. Se l’Universo è una specie di sfera senza confini, allora la luce delle stelle potrebbe “fare il giro” e presentarsi anche nella parte opposta. Di nuovo, benché questa ipotesi sia plausibile, l’Universo è troppo giovane e troppo vasto affinché la luce di qualche corpo celeste, anche quelli più lontani, abbia avuto il tempo di fare un giro completo.

venerdì 5 aprile 2013

Un altro mio ebook gratuito per 3 giorni

Grazie a una nuova promozione di Amazon, posso rendere disponibile gratuitamente un altro dei miei libri. Questa volta si tratta di "Sulle spalle di un raggio di luce", un libro di astronomia dal sapore di romanzo.
Immaginando una chiacchierata tra un padre e un figlio, il libro risponde a 100 domande di astronomia intrecciando però anche le nostre vicende umane. In quanto figli dell'Universo, anche le nostre vite sono indissolubilmente legate a questa perfetta e gigantesca macchina, che non solo può farci gioire e meravigliare, ma darci profondi e importanti insegnamenti di vita.
Ed è assolutamente affascinante come tutto questo si basi su un raggio di luce, che viene ricevuto dai nostri telescopi, poi elaborato e interpretato. Un raggio di luce che può rappresentare la nostra unica, solida certezza nel cammino attraverso il Cosmo.

La promozione è riservata a tutti: anche se non avete un Kindle è sufficiente una qualsiasi applicazione in grado di leggere questo formato (ce ne sono decine per computer e smartphone) per scaricare e leggere gratuitamente il libro.
La promozione dura solamente tre giorni e scade domenica notte, quindi affrettatevi!

Per acuistare l'ebook gratuitamente fino a domenica 24 Marzo, questo è il link diretto. 
Mi raccomando, passate parola!
Se vi piace la carta stampata, anche questa edizione è in promozione (non gratuita ma economica) e la trovate qui

mercoledì 3 aprile 2013

Domande e risposte: Quanto tempo impiega il Sole a ruotare attorno al centro della Via Lattea?



Proprio come un gigantesco sistema planetario, stelle, pianeti, nebulose e ammassi stellari ruotano attorno al centro della Via Lattea, descrivendo delle orbite quasi perfettamente circolari. Senza questo movimento tutte le stelle cadrebbero verso il centro e la stessa Galassia collasserebbe su se stessa. 

Alla incredibile velocità di oltre 200 km/s il Sole si trascina tutti i pianeti nel suo percorso orbitale attorno al centro della Via Lattea.
Anche in questo caso noi non ci accorgiamo di questo movimento velocissimo, perché non abbiamo punti di riferimento che cambiano posizione. La situazione è come quando si è a bordo di un treno o di una nave in procinto di partire e si osserva un altro veicolo passarci di fianco: come facciamo a dire se siamo noi che ci muoviamo, se sono gli altri, oppure entrambi? Dobbiamo guardare il suolo e capire se siamo fermi o in movimento rispetto a esso. 

Abbiamo quindi imparato una cosa molto importante: quando ci muoviamo di un moto uniforme e costante non sentiamo la velocità se non abbiamo punti di riferimento da osservare.
Il Sole e i pianeti si trovano a circa metà strada tra il centro e i confini esterni della Via Lattea, a  26.000 anni luce dal grande buco nero centrale.
Nonostante la grandissima velocità, il percorso orbitale da compiere è davvero esteso, circa 160.000 anni luce.
Di conseguenza, il tempo impiegato per compiere un giro completo è pari a circa 225 milioni di anni!

Naturalmente nessuno di noi potrà mai sognare di vivere per un tempo così lungo, ma in 4,6 miliardi di anni di vita il Sistema Solare ha compiuto oltre 20 orbite complete attorno alla Galassia, percorrendo qualcosa come 3 milioni e 200 mila anni luce!

E chissà quale cielo potevano osservare i dinosauri circa 100 milioni di anni fa, quando ci trovavamo esattamente dalla parte opposta del disco galattico. Stelle, costellazioni, persino le galassie visibili in quei cieli erano totalmente diverse dai punti che si accendono ora ogni notte sopra le nostre teste.