Nel 2007, quando scoprii il
transito di un pianeta extrasolare, i pianeti scoperti erano ancora poche
centinaia e il nostro, HD17156b, era il più particolare. In pochi anni le cose
sono cambiate radicalmente, grazie anche a missioni dedicate a questo
importantissimo campo della ricerca, tra cui spicca il telescopio spaziale
Kepler, che ha individuato migliaia di nuovi pianeti in transito.
Si vedono a fatica ma ce ne sono molte... |
Nel 2015 sono più di 3000 i
pianeti individuati. Molti, a causa dei nostri limiti tecnologici, sono giganti
gassosi simili a Giove che orbitano a distanze molto ravvicinate dalle proprie
stelle. Altri sono ancora più peculiari: ci sono pianeti fatti per il 30% di
diamante, pianeti che orbitano attorno a due o più stelle, pianeti che stanno
evaporando, altri che possiedono anelli centinaia di volte più estesi di quelli
di Saturno e altri ancora che vagano nello spazio senza avere una stella
attorno alla quale orbitare. Dal momento della prima scoperta, nel 1995, la
nostra visione dei pianeti dell’Universo è cambiata drasticamente, sia per
quanto riguarda il loro numero che per le loro proprietà.
Si pensa che solo nella Via
Lattea ci siano qualcosa come 100 miliardi di pianeti; qualcuno afferma
addirittura che potrebbero essere più numerosi delle stelle.
Per migliaia di anni l’uomo
si è posto domande sulla loro esistenza, senza però averne le prove. Il
ragionamento, se si accetta un principio fondamentale, è semplice. L’Universo è
un luogo immenso che funziona sulla base di poche e ferree leggi fisiche che
non ammettono eccezioni. Se attorno al Sole, che è una stella normalissima,
fatta dei materiali più abbondanti del Cosmo, ci sono dei pianeti, composti
anch’essi da materia straordinariamente comune, perché questi corpi celesti non
dovrebbero riempire le galassie come delle piccole formiche popolano una grande
foresta?
Ci sono voluti migliaia di
anni di evoluzione tecnologica per provare questa affermazione filosofica, a
testimonianza che la nostra mente, se libera da condizionamenti, corre molto
più veloce di qualsiasi altra cosa e potrebbe farci fare scoperte
straordinarie, ben prima di poterle persino confermare.
Tanti, tantissimi pianeti; e
allora, ce ne sono alcuni simili alla Terra? Sì, e si crede che siano tra i
corpi più abbondanti. Nonostante i nostri limiti tecnologici ci impediscano
ancora di trovarli tutti, già ne conosciamo una ventina che hanno
caratteristiche molto simili, se non addirittura migliori, rispetto al nostro
pianeta.
Corpi celesti rocciosi, alla
giusta distanza dalle proprie stelle, che con tutta probabilità hanno acqua
liquida in superficie e forse persino forme di vita più o meno complesse.
Benché ancora in gran parte
invisibili, le nostre statistiche ci dicono che un pianeta simile alla Terra è
così frequente nella Via Lattea, che la probabilità di incontrarne uno entro
una sfera dal raggio di 10 anni luce è del 94%! Dieci anni luce, a confronto
con l’estensione della Via Lattea di circa 100 mila anni luce, sono come per
noi il pianerottolo di casa. Ecco allora che solo nella Via Lattea i pianeti
gemelli del nostro potrebbero essere, nella peggiore delle ipotesi, decine di
milioni. Nella migliore, miliardi.
In questo spazio nero, vuoto
e totalmente silenzioso chiamato Universo, abbiamo troppo spesso l’impressione
di essere soli, ma è probabile, invece, che condividiamo da miliardi di anni
l’avventura della vita con tante altre specie, curiose, sognatrici e
silenziose, che forse si stanno ponendo ora le nostre stesse domande.
Per un approfondimento: http://phl.upr.edu/
Scusi signor Gasbarri, ma il paradosso di Fermi? Grazie
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