Molti curiosi si staranno
facendo questa domanda, alcuni me l’hanno chiesta più volte quando hanno avuto
l’occasione di parlare a quattr’occhi con me. Altri, magari i più timidi,
cercheranno di negarlo ma alla fine è normale curiosità, quindi non ci sono
problemi: tutte le domande sono lecite.
In tutto questo peregrinare
per il cielo stellato per venti e passa anni, mi sarà mai capitato di vedere
qualche fenomeno che non sapevo spiegare, un bell’UFO come tanti ne trasmette
la televisione?
Posso dare due risposte e la
prima, mi si perdoni, è un po’ provocatoria ma interessante, se analizzata con
mente aperta.
A rigor di logica, anche un
moscerino che, povero lui, ha preso fuoco e ci vola di fronte, può essere un
UFO se non lo riconosciamo.
Due satelliti iridium, oggetti volanti ben identificati! |
Osservando il cielo per
tanti anni, studiando, leggendo, frequentando all’università un corso di laurea
in astronomia, si costruisce un bagaglio culturale e di esperienza che permette
di affrontare in modo distaccato e razionale ogni fenomeno che ci sembra strano
nel cielo. E ogni volta, se non si è condizionati da pregiudizi su alieni e
astronavi varie, si trova sempre una spiegazione plausibile e supportata da
ottime prove. Quindi, sebbene abbia visto a primo impatto fenomeni che non
riuscivo subito a spiegare, non c’è mai stato nella mia avventura tra le stelle
nessun UFO rimasto tale per più di pochi minuti o al limite qualche giorno.
Tra gli eventi che più mi
impressionarono, anche a causa della mia giovane età e scarsa esperienza,
ricordo distintamente una palla di luce attraversare lentamente, luminosa
quanto Giove, il cielo per poi separarsi in due parti e scomparire pochi
secondi più tardi. Quello era un raro quanto spettacolare bolide, avvistato e
tracciato nella sua orbita da molti osservatori esperti. Un sasso un po’ più
grande dei granelli che generano le stelle cadenti, niente di più, ma che per
un paio di notti della mia adolescenza mi fece preoccupare e fantasticare.
Attorno ai 18-20 anni
ricordo che nelle serate estive periodicamente comparivano tre punti deboli più
della stella polare, che si muovevano in formazione come fossero un oggetto
unico. La lucida curiosità mi portò a fare indagini e a scoprire che era una
formazione di tre satelliti spia militari la cui orbita, grazie alla loro
visibilità, era ormai ben conosciuta a tutti.
Nelle prime fotografie al
cielo, scattate senza compensare il movimento della Terra, notavo spesso degli
strani puntini che contrariamente alle stelle restavano fissi. Per anni cercai
di capire cosa fossero, se erano reali o artefatti delle fotografie. Quei punti
comparivamo anche quando iniziai a fare le fotografie al telescopio, ma erano
diversi, e allora ebbi l’intuizione. Se seguivo le stelle diventavano delle
linee, se smettevo di inseguirle tornavano a essere punti. Con un po’ di fisica
di base e l’informazione su siti corretti (non quelli spazzatura che pullulano
in rete parlando di alieni e complotti), capii che quelli erano satelliti
geostazionari. Sì, stavo vedendo i satelliti di Sky, o quelli meteorologici,
che a 36 mila km dalla superficie restano sempre fissi nel cielo perché
orbitano con lo stesso periodo con cui il nostro pianeta ruota su se stesso.
A pensarci bene, ci fu una
sera nella quale fui convinto di aver assistito a qualcosa fuori dal comune.
Frequentavo i primi anni del liceo e la disinformazione della tv italiana in
merito a presunti UFO e alieni aveva iniziato a intaccare la mia mente e la mia
capacità di giudizio, creando pericolosi pregiudizi che hanno il brutto vizio
di farci accettare un evento senza porci delle sensate domande. Così, quando
vidi casualmente nel cielo due luci brillanti quasi fisse stazionare sopra casa
per qualche ora, pensai a un’astronave. Le inquadrai con il telescopio, le
fotografai, le osservai per molto tempo. Sembravano le luci di qualche veicolo
vicino, ma non si sentiva nessun suono. Se i media mi avessero insegnato a
pensare, ragionare, indagare proprio come la polizia cerca di scoprire il
colpevole di un crimine, invece di cercare di farmi il lavaggio del cervello
con storie assurde e prive di logica, quella sera avrei potuto capire con le
mie forze che quelle luci erano di un dirigibile che stazionò, per un motivo
che non ricordo, sopra la città per un paio d’ore. Un dirigibile, non
un’astronave! E poi, per quale assurdo motivo avrei dovuto pensare alla cosa
più improbabile dell’Universo, quando c’erano migliaia di spiegazioni più
semplici, quindi più probabili?
Guardandomi indietro ora mi
sento quasi ridicolo, ma non mi vergogno di quanto accadde perché da quella
situazione capii quanta disinformazione facevano i mass media, quanto potente
potesse essere il loro condizionamento, al punto da farci immaginare una realtà
inesistente e, soprattutto, farci desistere dal capire se fosse corrispondente al
vero oppure no.
L’annientamento della
capacità di ragionare è il potere più preoccupante che il mondo
dell’informazione ha su di noi. Con la speranza che l’opera di cancellazione
non sia stata portata a termine, apriamo gli occhi e recuperiamo la lucidità
necessaria per analizzare tutte le situazioni con spirito critico e logico.
Quello spirito che la scuola dovrebbe averci dato e che in ogni caso si può
acquisire e allenare con le nostre forze, perché siamo tutti esseri
intelligenti.
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