sabato 9 novembre 2013

Il satellite GOCE sta per precipitare, ma niente allarmismi

Sono passati più di due anni dal caso più eclatante (e rumoroso) di rientro incontrollato di un satellite. Era Settembre 2011 e il mondo, in modo particolare l'Italia, sperimentò una mezza psicosi alimentata dai media generalisti. Il satellite UARS era infatti di lì a poco destinato a rientrare in atmosfera senza controllo, facendo giungere sulla superficie terrestre una pioggia dei detriti che sarebbero scampati all'estremo calore dell'impatto con l'atmosfera terrestre. Nessuno poteva prevedere però con anticipo il momento esatto del rientro del satellite, quindi dove sarebbero caduti gli eventuali detriti.
Il satellite GOCE
Nell'allarmismo generale dei media e dei poco lungimiranti politici, molte persone credettero di correre davvero un serio pericolo. In realtà la probabilità che un frammento poteva colpirci in testa era sicuramente minore della caduta di un fulmine sui nostri piedi. La superficie della Terra è infatti per larghissima parte disabitata (considerando che il 70% è pure coperto da acqua) e solo il nostro ego smisurato poteva farci credere più grandi di quando non lo fossimo per il pianeta che ci ospita. Infatti i resti del satellite precipitarono lontano da qualsiasi agglomerato urbano.
Pochi mesi più tardi toccò a un altro satellite, ROSAT, con le stesse modalità, ma i media forse avevano imparato a non fare allarmismi inutili e la notizia passò inosservata.

Ora la storia sta per ripetersi e poiché la memoria è spesso corta, si è sollevato di nuovo qualche allarme di troppo, anche se niente in confronto a quanto successe con UARS.
Quindi, alla fine di questo lungo preambolo, cosa sta per accadere? Come stanno le cose?

Quello che sappiamo è che il satellite GOCE, dell'agenzia spaziale europea e costruito dall'Alenia spazio (in parte italiana), posto nella bassa orbita terrestre dal 2009 e dedicato allo studio del campo gravitazionale della Terra e degli oceani, ha finito il carburante e non può mantenere più la sua orbita che sfiora gli strati più alti dell'atmosfera e che quindi richiede frequenti manovre per essere mantenuta. Benché ancora perfettamente funzionante, il suo destino è scontato: tra il 10 e il 12 novembre (2013) la sua orbita sarà diventata così bassa che la nostra atmosfera lo farà rallentare velocemente e poi precipitare nel giro di pochi minuti. Attualmente il momento più probabile sembra essere nella notte tra il 10 e 11 Novembre, alle 3:30 ora italiana. Il margine d'errore è di diverse ore, quindi questo dato è indicativo, ma a quell'ora si troverà ben lontano dall'Italia.

Il satellite pesa una tonnellata e si stima che circa il 25% della sua massa raggiungerà la superficie, distribuita in frammenti non più grandi di una novantina di chili.
Nessuno sa dove precipiterà. Quello che sappiamo è che le ultime orbite previste prima del brusco rientro passano anche sopra l'Italia centro settentrionale, quindi la probabilità che dei frammenti raggiungano il nostro suolo non è nulla. Detto questo, con il termine "non è nulla" si intende che la probabilità che dei frammenti cadano in Italia è comunque inferiore a una su mille.
La probabilità che uno di questi frammenti colpisca qualcuno o qualcosa è dell'ordine di una su 250 mila. Quindi, in sostanza, benché in questo periodo potremmo sentirci abbastanza sfortunati, sarebbe più probabile che uscendo di casa per andare a buttare la spazzatura ci colpisca un fulmine. In altre parole, ancora più chiare: se dobbiamo aver paura dei frammenti di questo satellite allora ci sono mille altri motivi per cui non dovremmo nemmeno alzarci dal letto la mattina per paura di rimanerci secchi.

Se abbiamo una discreta fortuna e un cielo limpido, potremo sperare di osservare il rientro, che sarebbe spettacolare e simile a quello di un lento bolide (una stella cadente molto luminosa) che si apre a ventaglio a causa della sua progressiva disintegrazione in atmosfera.
Se volete tenervi aggiornati e sapere di più sul satellite e sul rientro, questo sito della NASA è continuamente aggiornato: http://www.spaceflight101.com/goce-re-entry.html



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