Il
mistero più affascinante di Marte ruota attorno alla presenza o meno di acqua
nel suo passato e nel presente.
I dati
ricevuti dalle prime sonde giunte sul pianeta, tra cui le gloriose Viking,
hanno sollevato un problema di cui ancora se ne discute animatamente a distanza
di oltre 30 anni.
Un grande antico fiume su Marte? |
Oltre
alle peculiari proprietà dell’emisfero nord, che potrebbero essere spiegabili
anche con un gigantesco impatto che avrebbe rimodellato la superficie, nel
dettaglio il suolo marziano è percorso da quelli che sembrano resti di decine
di fiumi e grandi laghi, come quello riportato nell’immagine a sinistra.
Se
infatti confrontiamo queste immagini con le situazioni familiari e più conosciute
della Terra, gli indizi potrebbero addirittura trasformarsi in prove evidenti.
Un fiume
che scorre per lungo tempo nel suo letto modella la superficie, leviga le
pietre, scava il terreno, muove la sabbia, genera valli e canyon. Molte sono le
formazioni di questo tipo scoperte dalle sonde in orbita.
Il fatto
che attualmente non vi sia acqua in questi probabili antichi letti, alcuni dei
quali davvero giganteschi, è ciò che impedisce agli scienziati di essere certi
della loro origine.
Perché
così tanta incertezza?
Sostanzialmente
perché la nostra analisi si basa solamente su una somiglianza visiva con le
strutture geologiche che sulla Terra sono formate dallo scorrere dell’acqua.
Siamo proprio sicuri, però, che non potrebbero esserci altri motivi, che attualmente
ignoriamo, per cui su Marte si siano formate strutture simili, senza dover per
forza di cose considerare l’azione erosiva prodotta dal nostro familiare
liquido trasparente?
La
prudenza resta d’obbligo anche guardando un’immagine apparentemente eloquente
come quella precedente, per un motivo molto semplice: le
condizioni di pressione e temperatura sul suolo marziano attualmente impediscono
all’acqua pura di esistere stabile allo stato liquido.
Presso i
poli è congelata, alle basse latitudini può esserci solo sottoforma di vapore.
Ammettere
che quelle strutture siano letti di antichi fiumi, significa quindi implicare
che un tempo l’atmosfera del pianeta rosso fosse profondamente diversa, tanto
da consentire all’acqua di scorrere liberamente e in grandi quantità.
Uno
scenario del genere solleva, proprio come la polvere alzata dalle tempeste
marziane, molte altre domande: come si è modificata l’atmosfera? Perché è cambiata
così tanto? E dove è finita tutta l’acqua?
Difficile
ancora mettere insieme i pezzi di un puzzle davvero estremamente più complicato
di quanto si potesse pensare, anche perché molte delle analisi necessarie per
confermare o confutare la teoria devono essere fatte sul luogo.
Fino a
questo momento sono stati trovati degli indizi, alcuni a dire la verità davvero
forti.
Il rover
Opportunity ha trovato rocce sedimentarie, che sulla Terra si formano solamente
in presenza di acqua.
La sonda
Phoenix ha confermato che alle alte latitudini il terreno è pieno di ghiaccio
d’acqua.
Lo strato
di permafrost, così viene chiamato il suolo perennemente ghiacciato, potrebbe
contenere una riserva grandissima di acqua, tale da ricoprire buona parte
dell’emisfero nord del pianeta se diventasse liquida.
Le
osservazioni delle sonde in orbita attorno al pianeta, in particolare quelle di
Mars Odyssey, hanno mostrato che senza la protezione del campo magnetico
l’atmosfera del pianeta rosso si sta lentamente disperdendo nello spazio a
causa dell’azione erosiva del vento solare.
Questa
osservazione è fondamentale, perché se riuscissimo a campire il ritmo con cui
l’atmosfera evapora e la sua eventuale stabilità nel tempo, potremmo dare forza
alla teoria secondo cui l’antico inviluppo atmosferico del pianeta fosse molto
diverso da quello attuale. Se l’atmosfera era più spessa e calda, le grandi
quantità d’acqua che ora si trovano nel sottosuolo potevano formare laghi ed
oceani in superficie. E a quel punto la vita avrebbe potuto popolare il pianeta...
Non resta che aspettare l'arrivo della missione Curiosity, previsto per il prossimo Agosto, e sperare che venga fatta maggiore luce su uno dei misteri più interessanti ed intricati di Marte.
Non resta che aspettare l'arrivo della missione Curiosity, previsto per il prossimo Agosto, e sperare che venga fatta maggiore luce su uno dei misteri più interessanti ed intricati di Marte.
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