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venerdì 1 gennaio 2016

Buon anno con un nuovo libro in offerta per due giorni

Per augurare a tutti i miei lettori un buon 2016, propongo in offerta a soli 1,99 euro (a meno Amazon non me lo fa vendere) per due giorni la versione ebook del mio nuovo libro: "Best of 2015, un anno di Universo".

Il 2015 è stato un anno ricco di scoperte e conquiste astronomiche e per celebrarlo al meglio ho deciso di raccogliere alcuni tra i miei post scritti su questo blog, arricchire il tutto con altri capitoli inediti e fare così una panoramica sugli eventi astronomici più importanti che ci hanno accompagnato nell'anno appena passato e quelli che ci aspettano nel 2016.

Abbiamo scoperto un pianeta molto simile alla Terra e capito che molto probabilmente non siamo soli nell’Universo. Abbiamo scoperto acqua liquida su Marte e possenti sorgenti termali su Encelado. Abbiamo fatto la storia con il lancio del primo razzo riutilizzabile che è atterrato da solo dopo aver inviato il carico che conteneva nell’orbita terrestre. Abbiamo esplorato e scoperto cose che un anno prima non conoscevamo e ci siamo arricchiti di esperienze e avventure che contribuiranno a rendere migliori le nostre vite. Perché la scienza, in particolare l’astronomia, è la migliore risposta che potremmo mai avere a tutti i nostri problemi, grandi o piccoli che siano. Ricordiamoci sempre di guardare le stelle, anche e soprattutto nei momenti più bui della nostra storia.

Il libro lo troverete in offerta a prezzo scontato solo il 1 e il 2 Gennaio 2016, dopodiché sarà disponibile al prezzo di 2,99 euro. Per chi ha invece un abbonamento Kindle Unlimited questo libro sarà gratis per sempre.
Il libro può essere letto da ogni dispositivo digitale dotato dell'applicazione di lettura Kindle gratuita disponibile sul sito di Amazon o nei diversi store del proprio sistema operativo/telefono.
Cliccate qui per acquistare l'ebook
Tra 4-5 giorni sarà disponibile anche la versione cartacea, al prezzo di circa 11 euro. 
 
Buon anno a tutti!

giovedì 10 settembre 2015

Nuove spettacolari immagini da Plutone!

New Horizons, la sonda della NASA che il 15 Luglio scorso ha effettuato il primo passaggio ravvicinato della storia al pianeta nano Plutone, si trova ora a oltre 70 milioni di chilometri di distanza e si dirige verso il suo nuovo obiettivo, un corpo celeste remoto, facente parte della fascia di Kuiper, denominato 2014 MU69, distante circa un miliardo e mezzo di chilometri oltre l'orbita di Plutone. Questo nuovo corpo celeste, scoperto ben più tardi della partenza della sonda dalla Terra (e questo è un altro record), verrà avvicinato nel Gennaio 2019. Nel frattempo l'attesa sarà riempita con la ricezione dell'enorme mole di dati e immagini ottenuti durante il passaggio ravvicinato con Plutone.

Proprio oggi sono state rilasciate alcune spettacolari immagini di quello che si è rivelato subito essere un corpo celeste ben più complesso e spettacolare di quanto chiunque potesse immaginare.
Le nuove immagini mostrano una superficie solcata da montagne e dune, probabilmente fatte di ghiaccio d'acqua, l'unico materiale che può costruire rilievi data la sua estrema compattezza. Il ghiaccio d'acqua su Plutone potrebbe svolgere un ruolo simile a quello del magma che esce dai vulcani terrestri: nelle profondità è liquido, esce dalle spaccature della crosta e riesce a costruire imponenti montagne (al momento si tratta però solo di congetture).

Ma limitarsi a parlare delle strane montagne, fatte forse di ghiaccio, sarebbe riduttivo per un corpo celeste davvero sorprendente. Ecco allora affiorare valli scavate da chissà cosa, scarpate, flussi di azoto ghiacciato che dalle montagne si riversano nelle pianure sottostanti, monti isolati che si pensa siano degli immensi blocchi di ghiaccio d'acqua che in pratica galleggiano su una crosta soffice di ghiaccio d'azoto. Insomma, siamo davvero di fronte a qualcosa che nessuno si aspettava, che rivoluziona molte delle nostre conoscenze sulla geologia planetaria e ci getta verso un mondo tutto da scoprire, senza smettere mai di meravigliarci.

Alla fine è anche questo il bello dela scienza e dell'esplorazione: per quanto possiamo essere preparati, anche noi astronomi, ci saranno sempre delle sorprese che ci faranno restare a bocca aperta e ci proietteranno un po' oltre il confine che avevamo tracciato poco tempo prima, con sudore e tanta fatica. E continuare a meravigliarsi di questo incredibile Universo è il modo migliore per dare un senso a questa straordinaria vita.




Un'immagine a lunga posa mostra una debole illuminazione oltre il terminatore: questa è una prova diretta della diffusione della luce solare provocata dalla tenue atmosfera di Plutone
L'atmosfera di Plutone vista in "controluce". A sinistra un'immagine quasi grezza, a destra un'elaborazione finalizzata a evidenziare le deboli strutture. Si possono notare diversi livelli di foschia, forse deboli e tenui nubi.
Per approfondire: http://www.nasa.gov/feature/new-pluto-images-from-nasa-s-new-horizons-it-s-complicated

martedì 14 luglio 2015

Tutti pronti per lo storico incontro con Plutone? [Nuove immagini]

Mentre sto scrivendo questo post la sonda New Horizons è entrata in silenzio radio con la Terra perché impegnata nello storico incontro con Plutone, il corpo celeste più lontano che sia mai stato visitato dagli esseri umani.

Quasi dieci anni di viaggio, più di 5 miliardi di chilometri percorsi a una velocità di quasi 15 chilometri al secondo (rispetto asl Sole) per incontrare l'unico (ex) pianeta che non era mai stato visitato. Siamo in prima fila per un incontro storico e possiamo godercelo in pieno grazie alla potenza di internet.

Nei giorni scorsi abbiamo già avuto qualche splendido assaggio di questo remoto ma complesso sistema, ma è ben poca cosa rispetto a quello che ci aspetta. In queste ore, infatti, la sonda sta lavorando al massimo delle proprie possibilità per catturare molti dati e immagini in alta risoluzione provenienti dal passaggio a soli 12500 km dalla superficie di Plutone.

E' un momento storico; un piccolo manufatto grande come un'utilitaria ha percorso miliardi di chilometri nello spazio quasi vuoto e ha intercettato un corpo celeste venti milioni di volte più piccolo della distanza percorsa. E' uno straordinario esempio di progresso tecnologico che testimonia quanto di buono e grandioso possa fare il genere umano, se solo smettesse di guardare il suo dito e si dirigesse sulle stelle che sta indicando.

Le prime immagini in alta risoluzione verranno rilasciate a partire dal 15 luglio e verranno pubblicate di seguito in questo post.
Per ora godiamoci l'ultima ripresa prima del silenzio radio e del tuffo all'interno del sistema di Plutone. A tra poco con altri aggiornamenti.

Per approfondire: sito ufficiale di New Horizons
Dati in tempo reale della missione
 
L'ultima immagine prima del silenzio radio di New Horizon e dell'approccio finale a Plutone
Uno zoom su Plutone prima del silenzio radio e dell'avvicinamento finale (13 Luglio, da 766000 km di distanza):


Ecco la prima immagine in alta risoluzione, un'ora e mezzo prima della minima distanza da Plutone. Fantastica!


sabato 9 maggio 2015

Appuntamento con la storia: New Horizon sta arrivando su Plutone

Rimasto fuori dal grande tour di Voyager 2, e per di più declassato, Plutone è l’unico (ex) pianeta a non essere stato ancora visitato da una sonda.
Questo triste primato però è destinato a interrompersi presto, quando la missione New Horizons, partita il 2 gennaio 2006, lo avvicinerà nel Luglio 2015, in un fly-by che consentirà finalmente di scoprire i misteri di questo piccolo mondo.

Le prime immagini di Plutone e di Caronte
Durante il lunghissimo tragitto la sonda è stata mantenuta in uno stato di ibernazione per preservare l’integrità e la salute della strumentazione di bordo.
In prossimità dei pianeti gassosi è stata però svegliata per testare l’efficienza degli apparati scientifici e della camera digitale. Alcune immagini di Giove, riprese durante il fly-by, mostrano ottime potenzialità del sistema di ripresa.

Se le premesse sono queste, dobbiamo aspettarci che molti dei segreti di Plutone vengano finalmente svelati, dopo oltre 80 anni dalla sua scoperta. Ormai mancano poche decine di milioni di chilometri, tanto che il sistema doppio, composto da Plutone stesso e la sua luna più grande, Caronte, è ormai ben evidente nelle immagini di questa impavida viaggiatrice solitaria.

A una velocità di quasi 16 km/s, la sonda è troppo veloce per entrare in orbita, quindi dopo un fugace incontro si proietterà verso la fascia di Kuiper e lo spazio profondo.
Gli scienziati della NASA sperano di aver la possibilità di avvicinare qualche altro corpo celeste, prima di farle seguire lo stesso destino delle gloriose Voyager e Pioneer, con l’augurio di una vita altrettanto lunga.
 Intanto godiamoci le prime, spettacolari immagini di questo remoto sistema doppio.

sabato 2 maggio 2015

Addio sonda Messenger



La sonda Messenger lasciò la Terra il 3 agosto 2004 con l’obiettivo di diventare il primo manufatto umano a inserirsi nell’orbita di Mercurio.
Per raggiungere questo importante traguardo, i tecnici della NASA hanno dovuto studiare un piano di volo estremamente contorto, in grado di dare alla sonda la giusta velocità e direzione per porla, senza sprechi di carburante, nell’orbita del pianeta.

Nel febbraio 2005 Messenger si trovò a passare vicino al nostro pianeta per effettuare un fly-by.
L'ultima immagine di Messenger, a pochi km dallo schianto
Nell’ottobre 2006 e 2007 fece la stessa manovra con Venere, per poi proiettarsi finalmente verso Mercurio. Prima però di entrare nell’orbita del pianeta fece tre passaggi ravvicinati per correggere direzione e intensità della velocità il 14 gennaio 2008, il 6 ottobre dello stesso anno e il 29 settembre 2009.

L’inserimento nell’orbita è avvenuto finalmente il 18 marzo 2011, ma nel frattempo, durante i tre precedenti passaggi ravvicinati, Messenger aveva già osservato oltre il 95% della superficie, concludendo dopo oltre 30 anni il lavoro iniziato dalla gloriosa Mariner 10.

Dopo quattro anni di onorato servizio, ben tre oltre gli obiettivi iniziali, splendide immagini e tantissimi dati scientifici su un corpo celeste che prima non si conosceva quasi per niente, il carburante per le manovre operazioni orbitali è terminato. La forza di gravità del Sole, molto intensa a quelle esigue distanze, ha segnato così il destino dell’impavida viaggiatrice, facendola schiantare su Mercurio il 30 Aprile scorso. A una velocità di diverse migliaia di chilometri l’ora, la sonda ha generato un cratere di circa 16 metri di diametro, di certo il più recente dei migliaia che ha potuto fotografare in grande dettaglio durante la sua florida vita.

Tra le scoperte più importanti di Messenger ci sono sicuramente i giacimenti di ghiaccio d’acqua nel fondo dei crateri polari di Mercurio, laddove l’intensa radiazione solare non penetra mai e consente a questo elemento di sopravvivere anche in un ambiente tanto ostile. 

Per maggior informazioni: http://messenger.jhuapl.edu/