Il progetto "Tre minuti di Universo", la serie di brevi video sul mio canale youtube, prosegue, anche se un po' a rilento.
Intanto ho caricato tre nuovi video che parlano della pioggia nel Sistema Solare, del colore delle stelle e del loro funzionamento.
A breve ne caricherò altri e spero di risolvere i piccoli problemi di qualità audio che mi sono stati segnalati.
Ecco i link:
La pioggia nel Sistema Solare: http://youtu.be/MwLEzKsQvyE
Cosa sono le stelle: http://youtu.be/J7X08FdL8hQ
Il colore delle stelle: http://youtu.be/RohD1g2y9vE
Qui invece trovate il mio canale con tutti gli altri video: https://www.youtube.com/channel/UCTU03HmTCU-fQgKOCxioLew
Blog di Daniele Gasparri, astrofisico e divulgatore scientifico. Cerca i miei libri su amazon.it
martedì 24 febbraio 2015
venerdì 20 febbraio 2015
Una stella ha attraversato il Sistema Solare... 70 mila anni fa
Prevedere gli eventi che si verificheranno nel futuro è
spesso fonte di preoccupazione, soprattutto se si parla di possibili disastri
cosmici. Ben altro approccio, invece, lo si ha quando si guarda a quello che è
accaduto nel passato, ed è proprio questo il caso.
Il passaggio stellare più ravvicinato di cui abbiamo notizia |
Un gruppo di astronomi dell’università di Rochester ha
scoperto allora che con molta probabilità circa 70 mila anni fa, agli albori
dell’Homo Sapiens, una piccola stella molto rossa ha sfiorato il Sistema
Solare, anzi, a voler essere precisi l’ha attraversato.
Chiamata stella di Scholz dal suo scopritore, questa piccola
nana rossa, ormai a circa 20 anni luce da noi, ha appena il 15% della massa del
nostro Sole. I calcoli mostrano che 70 mila anni fa si è avvicinata fino a
circa 0,8 anni luce di distanza dalla nostra Stella, ovvero a 50 mila unità
astronomiche. Sembrerebbe molto lontana dai pianeti e in effetti lo è, ma il
Sistema Solare non è formato solo da essi. Molto oltre le loro orbite, e fino a
circa un anno luce e mezzo di distanza dalla nostra stella, si trova un enorme
serbatoio di comete chiamato nube di Oort. Ecco allora che la stella di Scholz
dovrebbe essersi fatta strada tra gli oggetti più esterni di questa nube. Come
se non bastasse, la nana rossa ha pure una compagna meno massiccia, una via di
mezzo tra una stella e un pianeta chiamata nana bruna.
Date le basse masse di questo peculiare sistema doppio, lo
scompiglio creato nella nube di Oort non dovrebbe essere stato troppo grande,
ma questo testimonia che l’Universo non è affatto un luogo statico e che anche
il nostro vicinato cosmico, sebbene ci sembri tranquillo, in realtà lo è solo
perché viviamo troppo poco tempo per vederlo cambiare.
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