Se il moto orbitale produce
come effetto la scomparsa della forza di gravità sentita dagli astronauti a
bordo, perché sono in caduta libera praticamente eterna, allora non è poi così
difficile capire cosa di debba provare nello spazio.
La sensazione, non proprio
piacevole, somiglia molto a quella che si sente su un ottovolante che precipita
verso il suolo, su un aereo in picchiata o nei primi secondi di un lancio dal
paracadute o da un ponte (naturalmente con un elastico che ci impedisca di
schiantarci in terra!). In altre parole, l’assenza di gravità provoca quella
sensazione di stomaco in gola e mancanza momentanea di respiro che tanto ci fa
divertire e spaventare sulle montagne russe.
Non c’è quindi da stupirsi
se diversi astronauti, soprattutto nei primi giorni di missione, avvertano
nausee e giramenti di testa, il cosiddetto mal di spazio.
In effetti, non dovrebbe
essere proprio piacevole convivere per giorni o mesi con queste sensazioni, ma,
personalmente, per osservare il nostro pianeta a bordo della stazione spaziale
internazionale, o per una futura missione verso Marte, potrei benissimo
sopportare il mal di spazio!
Presso alcuni centri di
addestramento degli astronauti o presso strutture specializzate per il
pubblico, è possibile sperimentare l’effetto dell’assenza di gravità, volando a
bordo di uno speciale aereo che raggiunti i 10.000 metri viene fatto scendere
in picchiata, in volo parabolico, per al massimo 30 secondi.
In questa frazione di
tempo, l’effetto è esattamente quello dell’assenza totale di gravità: si può
galleggiare, nuotare, fare capriole in aria e, ovviamente, capire se il volo
spaziale è sopportato dal nostro fisico!
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