La sonda Messenger lasciò la Terra il 3 agosto 2004 con l’obiettivo
di diventare il primo manufatto umano a inserirsi nell’orbita di Mercurio.
Per raggiungere questo importante traguardo, i
tecnici della NASA hanno dovuto studiare un piano di volo estremamente
contorto, in grado di dare alla sonda la giusta velocità e direzione per porla,
senza sprechi di carburante, nell’orbita del pianeta.
Nel febbraio 2005 Messenger si trovò a passare
vicino al nostro pianeta per effettuare un fly-by.
Nell’ottobre 2006 e 2007
fece la stessa manovra con Venere, per poi proiettarsi finalmente verso
Mercurio. Prima però di entrare nell’orbita del pianeta fece tre passaggi
ravvicinati per correggere direzione e intensità della velocità il 14 gennaio 2008,
il 6 ottobre dello stesso anno e il 29 settembre 2009.
L'ultima immagine di Messenger, a pochi km dallo schianto |
L’inserimento nell’orbita è avvenuto finalmente il 18
marzo 2011, ma nel frattempo, durante i tre precedenti passaggi ravvicinati, Messenger
aveva già osservato oltre il 95% della superficie, concludendo dopo oltre 30
anni il lavoro iniziato dalla gloriosa Mariner 10.
Dopo quattro anni di onorato servizio, ben tre oltre
gli obiettivi iniziali, splendide immagini e tantissimi dati scientifici su un
corpo celeste che prima non si conosceva quasi per niente, il carburante per le
manovre operazioni orbitali è terminato. La forza di gravità del Sole, molto
intensa a quelle esigue distanze, ha segnato così il destino dell’impavida
viaggiatrice, facendola schiantare su Mercurio il 30 Aprile scorso. A una
velocità di diverse migliaia di chilometri l’ora, la sonda ha generato un
cratere di circa 16 metri
di diametro, di certo il più recente dei migliaia che ha potuto fotografare in
grande dettaglio durante la sua florida vita.
Tra le scoperte più importanti di Messenger ci sono
sicuramente i giacimenti di ghiaccio d’acqua nel fondo dei crateri polari di
Mercurio, laddove l’intensa radiazione solare non penetra mai e consente a
questo elemento di sopravvivere anche in un ambiente tanto ostile.
Per maggior informazioni: http://messenger.jhuapl.edu/
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