Oltre alle splendide e rare immagini, tra cui un'eclissi solare parziale e Phobos, uno dei satelliti di Marte, ripreso in pieno giorno nel delicato cielo salmonato del pianeta rosso, cominciano ad arrivare interessanti notizie dal fronte più prettamente scientifico che riguarda le condizioni presenti e passate di Marte.
Sono bastate poche decine di metri per scoprire quella che al momento è la prova più forte dell'esistenza, almeno in passato, di acqua liquida in abbondanza sulla superficie marziana.
Le telecamere di Curiosiry hanno evidenziato in diversi punti quello che sembra essere il letto di un antico fiumiciattolo o comunque un luogo che è quasi sicuramente stato soggetto a inondazioni.
Cominciamo subito con il chiarire un fatto fondamentale: non è stata vista acqua liquida scorrere. Curiosity non si è fatto un bel bagno, ma ha trovato quelle che noi scienziati chiamiamo prove indirette e che a volte possono essere forti tanto quanto una chiara immagine diretta.
Quali sarebbero allora queste prove indirette che testimoniano la prezenza di acqua liquida nel passato di Marte?
Detriti cementati dall'acqua su Marte (sinistra) e sulla Terra (destra) |
Bene, Curiosity su Marte ha trovato qualcosa di molto simile: rocce formate da un impasto indurito di ciottoli e sabbia, la cui somiglianza con le nostre comuni situazioni terrestri è davvero sorprendente.
A questo punto non sembrano esserci molti più dubbi: i detriti possono essere stati impastati insieme solamente dall'azione di un liquido. Molto difficile che si tratti di qualcosa di diverso rispetto all'acqua, se non altro perché questo è l'unico liquido che potrebbe, o avrebbe potuto, scorrere sulla superficie del pianeta rosso, date le sue condizioni ambientali.
Le prime analisi parlano di una quantità d'acqua che avrebbe potuto essere alta almeno una decina di centimetri e che probabilmente ha inondato la vallata
Ma per questo c'è ancora tempo e Curiosity, nato proprio per indagare in dettaglio l'ambiente marziano presente e passato, ne ha in abbondanza di fronte a se.
Se in passato alcuni dettagli, come l'interessante storia dei gully, hanno dapprima fatto gridare alla scoperta, per poi trasformarla velocemente in un miraggio, queste prime analisi sembrano finalmente dare forza a generazioni di astronomi, appassionati e semplici sognatori che guardando quel lontano puntino arancio nei nostri cieli hanno immaginato un mondo che in qualche modo, magari in un lontano passato, avesse potuto essere un po' più simile al nostro straordinario pianeta azzurro. Perché, alla fine, non importa dove si guarda e in che direzione si cammina; quando si è in compagnia, l'assordante silenzio del Cosmo diventa molto più sopportabile.
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