venerdì 28 giugno 2013

Le più belle foto astronomiche del mio viaggio in Australia

Ho organizzato e finalmente pubblicato tutte le foto astronomiche più belle che ho scattato nel mio viaggio in Australia tra Ottobre e Novembre 2012. C'è il cielo e l'eclisse totale di Sole.
Se volete anche la natura, la descrizione del viaggio e delle emozioni, c'è tutto scritto sul mio libro "A testa in giù, dove cielo e terra incontrano i sogni" disponibile in formato cartaceo e digitale, per
kindle e in PDF in alta risoluzione
La pagina è raggiungibile al seguente link; è un po' pesantuccia perché non ho voluto rinunciare alla qualità delle foto. 
Che bei ricordi...Un cielo davvero scuro è qualcosa che non si può dimenticare:

http://www.danielegasparri.com/Inglese/australia.htm

lunedì 10 giugno 2013

Come spiegare a un bambino a cosa serve nella vita pratica l’astronomia?



Questo post è tratto dal mio libro "Sulle spalle di un raggio di luce", disponibile in ebook Kindle e in versione cartacea.
Sai, tantissime persone mi hanno fatto questa domanda. Molte per curiosità, altrettante per potermi dimostrare l’inutilità della materia e l’assoluto disprezzo verso le mie idee.
La risposta iniziale è sempre stata la stessa: nella nostra vita facciamo tante cose che potrebbero non avere riscontri pratici, ma questo non implica che non siano belle e divertenti.
La questione di utilità pratica, poi, è molto soggettiva. Tutti gli sport, tutte le forme d’arte, la letteratura, la filosofia, la musica; tutto ciò che rende nobile l’animo dell’essere umano e ci fa divertire ben oltre i pochi minuti di una partita ai videogiochi, non ha utilità pratica. Si potrebbe benissimo vivere senza, eppure, spesso, è il riempimento perfetto delle nostre vite, il delizioso e cremoso cioccolato che rende qualsiasi torta inspiegabilmente squisita. 

L’astronomia, per coloro che la praticano con passione, ha lo stesso significato.
In quanto disciplina scientifica, provvede direttamente alla sete di conoscenza dell’uomo, alla voglia di scoprire, al desiderio di comprendere meglio le proprie origini e il significato della vita.
Ma mentre quasi tutti concorderanno con te sul fondamentale ruolo della musica, e molti, pur non apprezzandola, riconosceranno l’importanza della letteratura, saranno pochissimi a rispettare l’astronomia.
Come lo capirai?
Semplicissimo.
Una volta che avrai terminato di ripetere la spiegazione che ti ho appena fornito, queste persone, dopo un attimo di silenzio, guardandoti come un alieno arrivato da Marte ti chiederanno di nuovo, con un tono un po’ scocciato: “si, ma a cosa serve l’astronomia?”
A quel punto, con gli occhi che ti brilleranno più del Sole, potresti fare la dichiarazione d’amore più bella di sempre, qualcosa che potrebbe suonare in questo modo:
“L’astronomia è la materia che ti permette di conoscere le tue origini, come funziona l’Universo, come si evolverà e quale sarà il tuo destino.
Ma c’è molto di più.
L’astronomia è delizia per l’anima e il corpo, perché non c’è azione di più incontaminata bellezza che alzare gli occhi al cielo e perdersi volando attraverso quel piccolo angolo di Universo che abbiamo faticosamente cominciato a esplorare. Non ci sono limiti, non esistono ingiustizie, niente problemi appartenenti a questo nostro mondo artificiale. Per l’Universo siamo tutti uguali; nell’Universo possiamo trovare le risposte a tutte le nostre domande, un incredibile sollievo alle nostre paure e un’eterna energia per alimentare le nostre speranze.”

Sarebbe davvero bello potersi lasciare andare in questo modo… Non farlo se non vorrai essere umiliato. Non perdere tempo a spiegare loro di nuovo; se non comprendono la prima volta, non ti basterà una vita per fargli capire quello che senti.
Non ti scoraggiare e non essere deluso; in realtà sarai stato fortunato perché questo potrebbe essere il modo infallibile per scoprire da subito quali saranno le persone a cui potrai affidare la tua sensibilità e il tuo mondo interiore, evitando le sofferenze tipiche di chi, invece, purtroppo lo scopre troppo tardi.
Se proprio vorrai, potrai dargli la risposta che sto per dirti. 

La ricerca astronomica, come ogni altro ambito di studio scientifico, segue una regola fondamentale e molto potente: non importa cosa si cerca; nel lungo percorso seguito per raggiungere il proprio obiettivo, si possono ottenere conquiste tecnologiche inaspettate e sorprendenti. Se questo non dovesse avvenire, la ricerca astronomica potrebbe in futuro rivelarsi utile per applicazioni che al momento non possiamo neanche immaginare.
Un esempio molto potente è rappresentato dalle leggi di Keplero, delle relazioni che determinano il moto dei pianeti del Sistema Solare scoperte dall’astronomo tedesco tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo. A prima vista inutili, dopo trecento anni si sono rivelate di fondamentale importanza per mandare in orbita qualsiasi satellite artificiale. 

La ricerca scientifica, in particolare quella astronomica, può costituire solide basi per un futuro migliore per tutta l’umanità; il problema è la scarsa lungimiranza di alcuni governanti che non vedono oltre la propria poltrona, infischiandosene di progetti che potrebbero essere sfruttati a scopo personale solamente dopo diversi anni da chi siederà in quello che era il loro posto.
Lo studio dell’Universo, in quanto sfida tecnologica e psicologica, è ricco di risvolti pratici a volte poco conosciuti, diretta conseguenza delle tecniche e delle strumentazioni utilizzate per la ricerca. 

Se ora possiamo fare fotografie anche con un telefono cellulare e visualizzarle sul computer lo dobbiamo a generazioni di astronomi e ingegneri che hanno sviluppato questi dispositivi per le loro ricerche, fino a renderli accessibili al pubblico.
Lo sviluppo dell’astronautica, dalle missioni lunari ai satelliti per le telecomunicazioni, dai robot su Marte ai navigatori GPS, è stato possibile unicamente a seguito delle scoperte in ambito astronomico.
Se un giorno avremo energia pulita e a basso costo sarà perché gli ingegneri saranno riusciti a riprodurre il funzionamento delle stelle, scoperto dagli astronomi secoli prima.
Lo studio del Sole è in grado di darci informazioni sul futuro della Terra, su eventuali pericoli derivati dalle tempeste solari.
Parlando di pericoli, lo studio degli asteroidi potrebbe darci tempo a sufficienza per evitare, con la tecnologia derivata dalla ricerca aerospaziale, un impatto catastrofico come quello che estinse i dinosauri 65 milioni di anni fa.
Conoscere le atmosfere e il clima degli altri pianeti del Sistema Solare è utilissimo per capire quale possa essere il destino della Terra ed evitare catastrofi climatiche, probabilmente generate dalla stessa mano dell’uomo. 

Sono in realtà innumerevoli i risvolti pratici dell’astronomia.
Un paese che non offre abbastanza fondi alla ricerca è destinato irrimediabilmente a restare indietro e perdere le sue menti migliori.
Sai qual è la cosa peggiore? 
Che la cecità dei politici potrebbe essere pagata a caro prezzo dall’intera popolazione, mentre loro continueranno a sguazzare contenti nell’oro come i porci di tuo nonno fanno nel fango…

mercoledì 5 giugno 2013

Per i fotografi dei pianeti: eccovi decine di immagini grezze da elaborare

Nel mio libro dedicato all'imaging planetario in alta risoluzione: Tecniche, trucchi e segreti dell'imaging planetario, faccio vedere passo passo come elaborare decine di immagini planetarie, soprattutto nel capitolo riguardante i singoli corpi celesti.

Facciamo pratica nell'elaborazione
Nel pieno spirito di condivisione scientifica e trasparenza, ho allestito una pagina web nella quale sono disponibili molte delle immagini grezze che ho elaborato nel testo.
Ogni immagine ha i riferimenti alla pagina in cui compare nel libro, così ognuno di voi può divertirsi a seguire i consigli e far pratica con la difficile "arte" dell'elaborazione e, spero, imparare qualcosa di questa affascinante disciplina.
Se siete interessati al testo, vi consiglio la versione in PDF ad alta risoluzione, così le immagini sono a colori e perfettamente visibili per un confronto diretto. Se siete interessati la trovate qui.
La pagina nella quale scaricare più di 30 immagini raw è questa (e se volete sapere come si elaborano, allora regalatemi un paio di euro e acquistate il libro).
Mi raccomando, usate le immagini per far pratica e/o lezioni senza scopo di lucro, ma citate sempre il mio nome e non vi appropriate della ripresa!

Buon divertimento!

domenica 2 giugno 2013

Astronomia per tutti: volume 6

Disponibile l'ebook per dispositivi Kindle e applicazioni che lo simulano  
e il formato PDF con immagini in alta risoluzione.

Mese nuovo, nuovo volume di "Astronomia per tutti", con alcuni interessanti argomenti adatti, come sempre, a tutti gli appassionati.

Astronomia per tutti: volume 6
Con questo sesto volume concludiamo il viaggio nelle meraviglie del cielo accessibili a occhio nudo, indirizzando la nostra attenzione verso alcune sorprese estremamente gradite: meteore, satelliti e aurore polari.
Nella categoria della fotografia astronomica avvicineremo timidamente la nostra fotocamera digitale al telescopio, cercando di capire quali sono le difficoltà da affrontare nella fotografia al fuoco diretto, la più bella ma anche la più complessa.
Per quanto riguarda la ricerca astronomica vedremo come si effettua, tramite un apposito software, l’analisi fotometrica di una serie di immagini riprese con la tecnica della fotometria d’apertura. Questo ci consentirà di dare un aspetto professionale alle nostre sessioni di ricerca e di poter condividere i risultati con la comunità astronomica professionale.

L’argomento di astrofisica è in realtà anche di attualità, perché parleremo delle onde gravitazionali e dell’imponente sfida tecnologica che stiamo affrontando per cercarle di rilevare.
Ci proietteremo poi verso l’esplorazione di Marte, il nostro vicino e sicuramente il pianeta del Sistema Solare più simile alla Terra. Scrutarlo da vicino con gli occhi delle sonde robotiche ci permetterà di andare al vero nocciolo della questione: c’è, o c’è stata vita sulla sua superficie?
È una domanda da un milione di euro, le cui risposte potrebbero cambiare radicalmente la nostra concezione del Sistema Solare e dell’Universo stesso. E, forse, tracce di qualche attività batterica primordiale sono state trovate sin dagli anni 70, quando le sonde americane Viking fecero i primi e unici esperimenti biologici, i cui risultati si discutono ancora oggi.

Disponibile l'ebook per dispositivi Kindle e applicazioni che lo simulano  
e il formato PDF con immagini in alta risoluzione.

mercoledì 29 maggio 2013

Domande e risposte: Se l’Universo si espande, perché ci sono galassie che si scontrano?



Il valore della costante di Hubble, quindi il tasso con cui si espande lo spazio attorno a noi, ci suggerisce la risposta a questa domanda, una delle più frequenti in merito al complesso concetto di espansione dell’Universo.
La costante di Hubble afferma che ogni milione di parsec, quindi ogni circa 3 milioni di anni luce dal punto di osservazione, la velocità di allontanamento rispetto all’osservatore aumenta di circa 70 km/s.
Questo sembra proprio un valore estremamente piccolo: basti pensare a quanto sia grande una distanza di oltre 3 milioni di anni luce!
In effetti, è sufficiente fare qualche semplice calcolo per capire meglio. 

Nel caso di una stella distante da noi circa 1000 parsec (3260 anni luce), la velocità di recessione sarebbe pari a circa 0,07 km/s, un valore piccolissimo se confrontato con il moto attorno al centro della Galassia, pari a oltre 200 km/s!
La situazione è ancora più chiara se consideriamo i pianeti. Anche il più distante dalla Terra, Nettuno, a causa dell’espansione dell’Universo si allontanerebbe da noi a circa 10 nm, 10 miliardesimi di metro, al secondo! Questo valore è così piccolo da risultare assolutamente trascurabile, di gran lunga sopravanzato dalle interazioni gravitazionali con il Sole, gli altri pianeti, i suoi stessi satelliti. 

Siamo arrivati a un’importante conclusione: l’espansione dell’Universo non si nota per piccole scale, perché è svariati ordini di grandezza sopravanzata da molte altre variabili, prima su tutti la forza di gravità. Per osservare l’effetto dobbiamo rivolgere il nostro sguardo necessariamente verso galassie estremamente lontane, affinché lo spazio che ci separa sia sufficientemente vasto da notare velocità di recessione comparabili, o superiori, con quelle gravitazionali. 

Il limite per il quale l’espansione dell’Universo si fa sentire può essere identificato come la distanza alla quale competono velocità di espansione superiori ai 1.000 km/s. Questo limite si trova a circa 50 milioni di anni luce. Entro questa distanza, l’espansione dell’Universo può essere trascurata.
Quando i moti gravitazionali all’interno di un certo spazio sono maggiori dell’espansione dell’Universo, allora le interazioni gravitazionali sono ancora possibili. 

Gli ammassi di galassie hanno diametri di qualche decina di milioni di anni luce, quindi da un estremo all’altro la velocità di recessione tra due galassie potrebbe superare i 1000 km/s. I moti gravitazionali attorno al centro di massa, però, possono essere anche dieci volte superiori e di fatto l’ammasso non viene disperso. 

Per distanze inferiori, le cose sono ancora più semplici. La galassia di Andromeda, distante 2,3 milioni di anni luce, si dovrebbe allontanare da noi a una velocità di circa 50 km/s, ma la reciproca attrazione gravitazionale è così forte che, sebbene lo spazio di espanda, le due galassie si avvicinano a circa 100 km/s. Questo non significa che lo spazio non si espande, ma solamente che per piccole distanze prevale l’effetto risultante delle interazioni gravitazionali, quindi i moti attraverso lo spazio.