Visualizzazione post con etichetta aurore. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta aurore. Mostra tutti i post

martedì 17 marzo 2015

Eclisse e aurore: seguite in diretta il mio viaggio nel grande nord!



Ecco qui la sorpresa di cui ho parlato nel precedente post.
Giovedì 19 insieme ad altri appassionati tra cui Marco Bastoni (autore e astrofotografo), Federico Pelliccia (esperto astrofotografo) e Giovanni Giardina (astrofotografo esperto pure lui) partiremo
per Tromso, cittadina della Norvegia ben oltre il circolo polare artico. L’obiettivo è semplice quanto ambizioso: gustarsi l’eclisse di Sole del 20 Marzo che, sebbene non sarà totale avrà una copertura del 96%, e dare la caccia per tre notti alle aurore boreali.

Per questa avventura Riccardo Cappellaro di Teleskop Service Italia ci ha messo a disposizione un super telescopio solare in H-alpha: un Lunt da 60 mm con il quale, si spera, faremo osservare il Sole eclissato insieme a filamenti e protuberanze a chiunque si collegherà sul suo blog.
Documenteremo infatti tutto il viaggio, da giovedì sera a domenica mattina (22 Marzo) in un vero e proprio live blogging ricco di post, emozioni e soprattutto immagini.

Se il meteo ci assisterà il primo grande appuntamento è per le 10 di mattina di Venerdì 20 marzo con le impressioni e le foto dell’eclisse di Sole. Ma non perdetevi la partenza e le possibili aurore di giovedì 19 sera.

Il viaggio sarà un’avventura di cui nessuno conosce l'esito né la portata: le condizioni climatiche incerte e la possibilità di spostarci ci faranno improvvisare continuamente. Vedremo posti bellissimi e nessuno nessuno sa dove saremo e cosa vedremo, sia di giorno che di notte. 

Dove potrete seguire il mio viaggio? Sul blog di Tekeskop Service Italia, nel quale c’è già il mio post di presentazione. Non qui o su Facebook, solo sul blog di Telescop Service Italia.
Condividiamo tutti insieme questa grande avventura, sarà ancora più divertente!

venerdì 29 agosto 2014

L'indescrivibile bellezza delle aurore



Sono le 20 e il cielo è ancora chiaro; ci si chiede come sia possibile e se mai avrà inizio la notte.
Io e il Marco più anziano, irrazionali e impazienti, ci siamo già ritrovati casualmente fuori per un paio di sopralluoghi. Il cielo sembra velato, ma qualche stella si vede e Giove è un faro. Non ci resta che sperare e avere la forza di aspettare che il chiarore del tramonto se ne vada presto.
L'aurora danza nel cielo
Impazienti e nervosi decidiamo di andare a cena abbandonando gli ingombranti abiti termici al posto di qualcosa di più comodo e meno caldo, sperando che l’imminente pasto riesca a far passare il tempo e che questa sera, dopo la cocente delusione avuta ieri sotto chilometri di nuvole e nebbia da pianura padana, l’aurora si mostrerà a noi. 

Nell’aria c’è speranza, tensione e tanta paura in ogni gesto, mano a mano che il crepuscolo si affievolisce. Un sentimento irrazionale che sta per sfociare nella fobia di non veder nulla, alimentata più della benzina sul fuoco dal fatto che una delle tre notti è già trascorsa e ci ha regalato solamente delusione. Una disperata delusione tappata da neve e nuvole che hanno nascosto a noi e a pochi altri uno degli spettacoli più grandi degli ultimi dieci anni, una fiammata dell’aurora che si è spinta addirittura fino all’Inghilterra e alla Danimarca.
Si ha la sensazione di non poter far nulla, di aver perso la grande occasione; la beffa di un destino che a volte sembra fin troppo crudele. E oggi, dopo che il Sole ci ha quasi abbronzato, il cielo si è improvvisamente velato proprio al tramonto. Sarà il presagio di un’altra serata nuvolosa?
Il cuore è in gola; le mani tremano in questa calda stanza d’hotel più di quando oggi a -10°C scalavano senza guanti la cima di una montagna. 

Con molta calma percorro il corridoio lungo che separa la mia camera da quella dei due Marco e dalla hall e mano a mano che mi avvicino sento l’inconfondibile caciara che solo un gruppo di italiani può fare. E chi altri possono essere se non i miei compagni di avventura, visto che di altri connazionali in questo albergo non ve ne è traccia?
Incuriosito mi avvicino alla loro porta aperta e improvvisamente vengo proiettato in un altro mondo come un potentissimo razzo.
Il Marco più esperto, l’organizzatore del viaggio, mi guarda con occhi lucidi e sprizzanti una felicità senza pari e poi esclama, incurante del casino che sta facendo:
“C’è!!! C’è l’aurora fuori! Vieni a vedere, andiamo a vedere, s’è accesa!!!”.
Mentirei se dicessi che mi ricordo le azioni e il tragitto fatto dopo questa sua frase; so solo che in un lampo ci siamo proiettati fuori in felpa, jeans e scarpe da ginnastica, fregandocene dei -10°C e con lo sguardo rivolto in alto. 

E appena usciti il battesimo dell’aurora è stato ufficiale. Nel cielo ancora un po’ chiaro, sotto i lampioni dell’hotel, in mezzo a gente che in mezze maniche si gode la fresca serata e se ne frega di quello che accade in cielo, io non vedo altro che pura meraviglia. Da orizzonte a orizzonte, proprio sopra di noi, due lunghissimi fiumi verdognoli, in apparenza fermi, sembrano trasportare milioni di litri d’acqua celeste. L’aurora, Signori; questa è l’aurora. Non posso crederci, non riesco a capire, non posso pensare. Vedo molto bene delle tenui striature e percepisco anche il loro lento movimento; ammiro l’acqua cosmica muoversi, la corrente trasportare via me e tutte le paure.
Questo è uno di quegli eventi che non dimenticherò mai, scolpito nella mia memoria fino alla fine dei giorni, lo so già. E poco importa se l’altro Marco, l’astrofilo navigato, quasi mezzo schifato esclama:
“Sì, va beh ragazzi, ma che è sta schifezza. Aspettate di vedere l’aurora vera, questa non è niente a confronto”. Probabilmente ci crede a quello che dice, anzi, ne sono sicuro, ma il suo comportamento tradisce un sentimento che la razionalità del suo pensiero non riesce a tenere a bada per molto tempo. E infatti in questo piazzale composto e pieno di persone che si godono la propria vita in pace, noi 5 italiani bambini urliamo come se in cielo avessimo visto la mistica apparizione di qualcosa di sovrannaturale. E probabilmente, almeno per noi, drogati di astronomia e ubriachi di vita, è proprio così. Tra gesti di giubilo, scatti improbabili delle nostre macchine fotografiche e un freddo che non è mai stato così caldo, ci godiamo questo momento con la speranza, fortissima, che sia solamente l’inizio di una serata memorabile.
Io vago nel piazzale bianco cercando un pizzico di solitudine e un riparo dai lampioni. Scatto immagini mentali di tutto quello che sto vedendo; con gli occhi, con il respiro di quest’aria pura e profumata, con la pelle che non trema al freddo di quest’assaggio di notte polare. 

Non so chi lo abbia fatto notare, ma sono già passate le 20 e noi abbiamo un appuntamento al ristorante sottostante di cui ora faremo volentieri a meno. La cena, da piacevole passatempo per scaricare la tensione in vista della nottata decisiva, si è appena trasformata in un enorme impedimento tra noi e il cielo, tra noi e il puro godimento.
La voglia di saltarla è enorme, ma Marco, più esperto e razionale, ci convince che in realtà questo spettacolo è solo un antipasto e che dopo la cena potremo assistere a qualcosa di grandioso, quindi tanto vale mangiare velocemente e poi andarcene in un luogo più scuro per godere del nostro attimo di eterno stupore. E allora, tra una foto e l’altra, tra un “dammi un minuto” e l’altro, con estrema fatica ci convinciamo a rientrare dentro, anche perché l’aurora sembra darci una piccola tregua.

Entriamo nel ristorante esaltati e irrequieti, sperando di finire presto quest’imprevista carcerazione. Ci sediamo e la prima cosa che facciamo è accedere alla pagina web che propone le immagini in diretta dell’aurora, proprio da una stazione a pochi chilometri da qui. Se il cielo si accenderà come hanno raccontato i due Marco qui di fronte a me, scapperemo fuori di corsa portandoci dietro chiunque si intrometterà sulla nostra strada!

Dopo l’ora più lunga della mia vita, arriva finalmente il grande momento. L’aurora sembra averci aspettato e noi, di fretta, ci vestiamo come astronauti e ci incamminiamo, speranzosi e con gli occhi più scintillanti di queste stelle sopra di noi, verso una lunga salita innevata che ci porterà in cima alla collina, là dove ci aspetta un grande piazzale privo di luce e, per gli amanti del caldo, la baita riscaldata. 

La salita, nonostante sia ripida, non la sente nessuno: corriamo come degli adolescenti e scoppiamo di caldo come fossimo in pieno agosto.
L’unico momento per riposare è quando ogni poche decine di secondi rallento perché cerco lo sguardo al cielo per vedere cosa mi riserva. Intravedo qualcosa. In una situazione normale avrei detto nuvole, ma so che è l’aurora perché qui non ci sono così tante luci nel raggio di 300 km da illuminare talmente bene il cielo.
Lungo è il tragitto e la tentazione di fermarsi per fotografare ma sento, sentiamo, che non c’è tempo, che dobbiamo arrivare prima possibile nella nostra postazione.
E così, dopo una sfiancante corsa, giungiamo nel piazzale gremito di altri osservatori. E non c’è tempo neanche per cercare la posizione migliore che il cielo s’accende davvero.
Di fronte a noi, senza il minimo sentore, precipita giù a grande velocità un’immensa cascata color verde acceso. Si sgrana, si muove come un serpente irrequieto; sembra quasi di vedere le scaglie che fanno presa sul terreno. Le differenze linguistiche di tutti questi curiosi che condividono il piazzale, provenienti da ogni parte d’Europa, si abbattono all’istante di fronte allo spettacolo dell’Universo, davanti allo stupore più puro che tutti gli uomini esprimono allo stesso modo, con la stessa parola trascinata all’infinito: Wooow.

L’aurora nel cielo danza senza fine e tutti noi siamo a corto di fiato. Il serpente si ingrandisce, si circonda di amici, si colora a tal punto da illuminare di verde il paesaggio intorno. E’ una sensazione di rara bellezza perché mai nessuno ha visto l’Universo muoversi persino più veloce di quanto il nostro cervello riesca a elaborare. Di fronte a noi, poi dietro, poi ancora sopra, proiettando sulle le nostre teste un’inquietante ma affascinante effetto pioggia, una pioggia velocissima e colorata che sembra investirci. Ma tutti sappiamo che non c’è alcun pericolo; lo sappiamo non con la ragione ma con il cuore. Sappiamo che questa meraviglia è troppo bella per ferirci e allora, invece di aprire immaginari ombrelli per ripararci, allarghiamo le braccia sperando di raccogliere questa pioggia lucente che tinge il cielo e tutto il nostro mondo. 

Ci si sente allo stesso tempo piccoli e grandi, insignificanti e potenti perché noi fragili esseri, minuscoli per un Universo ben più esteso della nostra immaginazione, abbiamo l’enorme dono di poter assaporare con coscienza questo spettacolo. Ci si rende conto di avere la responsabilità, bellissima, di sentirsi ambasciatori dell’Universo stesso, che attraverso di noi acquista coscienza della sua grandiosità, compiacendosi del perfetto lavoro che ogni volta riesce a svolgere.

Passano i minuti, ma l’irrequieto turbinio del cielo non si vuol placare e noi non possiamo che ringraziare e sentirci, una volta tanto, davvero fortunati.
Lentamente riacquistiamo abbastanza lucidità per iniziare a fare qualche improvvisata fotografia, ma l’aurora è così intensa che già con qualche secondo di esposizione, con le stelle che si vedono a malapena sul fotogramma, la luce verde diventa bianca da quanto è luminosa.
Ognuno di noi, ora, è solo; solo con il suo mondo, solo nel suo personale rapporto con il cielo. E questa solitudine condivisa fa parte del gioco e rende tutto semplicemente unico.
Provo ancora a fare qualche scatto con quello che ho. L’aurora è così estesa che ci vorrebbe un grandangolare ma io non ce l’ho. Riprendo a 800 ISO, con il diaframma tutto aperto per una decina di secondi al massimo, sperando di fermare il movimento del serpente, ma invano. Benché i colori siano più evidenti in fotografia, l’occhio ha una visuale, una dinamica e soprattutto un tempo di esposizione così breve che è l’unico strumento capace di congelare i movimenti di questi fiumi di luce color smeraldo. Nessuna foto può rendere l’idea di movimento e rappresentare degnamente le sottili e lunghissime linee seguite dalle particelle luminose.
Proprio per questo decido di impostare automaticamente la fotocamera, puntata in una zona a caso del cielo, e sedermi in terra, meglio, sulla polvere di ghiaccio, per ammirare in silenzio questo spettacolo unico fino a quando non si stancherà di mostrarsi a noi. 

Se volete dare un'occhiata alle immagini che ho scattato, seguite questo link.
Se invece volete avere idea dei movimenti dell'aurora in un bellissimo video del mio compagno di avventura Marco Bastoni, cliccate qui e proiettate il video a tutto schermo

giovedì 13 marzo 2014

La bellezza delle aurore polari

Lo spettacolo delle aurore polari
Dal 27 Febbraio al 2 Marzo 2014 ho fatto un viaggio al quale pensavo da tanto tempo: spingermi nel profondo nord ad ammirare le aurore boreali.
Nel parco nazionale di Abisko, nella Lapponia svedese, oltre il circolo polare artico, ho assistito a uno degli spettacoli più belli della natura. Fiumi di luce in rapidissimo movimento accendevano improvvisamente il cielo tingendolo di verde e, a volte, persino di rosso.
Ho cercato di immortalare i fenomeni sulla mia macchina fotografica, ma quello che una foto non mostrerà mai è il movimento rapidissimo e le emozioni che solo il nostro occhio può regalarci.
Consiglio a tutti di programmare, almeno una volta nella vita, un viaggio alla caccia delle aurore, e per chi non conoscesse bene il fenomeno, qui c'è un'esauriente spiegazione.
La galleria delle mie immagini, invece, è raggiungibile cliccando su questo link

martedì 24 gennaio 2012

In arrivo la tempesta solare più intensa da 7 anni a questa parte

Il Sole sembra essere entrato finalmente nel vivo della sua attività, dopo un ciclo solare iniziato e continuato in sordina (quest'anno si dovrebbe avere la massima attività dopo 11 anni dall'ultima volta).

L'intensa esplosione solare (parte bianca) del 23 Gennaio
Nei giorni passati una grande quantità di particelle cariche espulse dal Sole durante una tempesta solare ha raggiunto il campo magnetico terrestre, dando vita a spettacolari aurore polari osservate specialmente dagli osservatori posti alle elevate latitudini nord.
L'ultimo spettacolo in odine cronologico si è verificato proprio la notte del 21 Gennaio.
Molte località dell'Europa settentrionale hanno ammirato splendidi giochi di luce prodotti dall'impatto delle particelle del vento solare con gli strati alti dell'atmosfera della Terra.


Poco dopo questo spettacolo, il Sole ha continuato ad emettere (ed ancora sta emettendo) quantità ancora superiori di particelle cariche, provenienti da un brillamento che sembra essere il più potente dal 2005 a questa parte.
La velocità di propagazione delle particelle sembra essere piuttosto alta, a conferma della grande energia rilasciata. Secondo i calcoli impiegheranno meno di due giorni per raggiungere il campo magnetico terrestre. L'incontro con la Terra avverrà presumibilmente nella tarda serata del 24 Gennaio, ma ancora non si comprende se verremo investiti in pieno dalla nube di particelle oppure solamente sfiorati.
Se il flusso di particelle dovesse investirci in pieno, potremmo assistere a spettacolari aurore polari.
Se la densità e l'energia dovessero risultare inoltre davvero elevate come ipotizzato, c'è la possibilità, sebbene bassa, che nei momenti più intensi si possano osservare aurore polari anche dalle località più a nord del nostro paese, magari posizionate sulle alte cime alpine.

Rara aurora boreale osservata nel 2000 dai cieli italiani
Nessun problema invece per noi abitanti o per i satelliti in orbita: le tempeste solari, e solo quelle più intense, possono causare al limite qualche problema di comunicazione ed un temporaneo malfunzionamento dei satelliti posti su orbite più alte, laddove la protezione del campo magnetico terrestre è relativamente debole.

Il continuo monitoraggio del Sole consente di prevedere l'arrivo di queste tempeste con un anticipo di almeno un giorno, intervallo di tempo sufficiente per prendere eventuali provvedimenti che impediscano l'insorgere di problemi agli apparati più sensibili dei satelliti in orbita.
Nel caso di una tempesta solare davvero intensa sulla Terra invece si potrebbe assistere ad aurore polari visibili fino alle medie latitudini; eventuali effetti collaterali? Qualche problema momentaneo con il GPS e nelle comunicazioni cellulari. Insomma, niente di catastrofico neanche nel peggiore degli scenari, quindi godiamoci lo spettacolo sperando che prima o poi possa essere avvistato anche dal nostro paese.

Per monitorare l'attività del Sole consiglio il sito: http://spaceweather.com/ dove potrete essere aggiornati in tempo reale anche sull'intensità ed estensione dell'arco aurorale.

Per sapere di più sulle aurore polari, date un'occhiata a questo mio post

venerdì 4 novembre 2011

Cosa sono le aurore polari

Visto che ne ho parlato nel precedente post, approfondiamo in questo piccolo spazio il discorso sulle aurore polari.
Aurora polare nei cieli dell'Alaska
Le aurore polari (boreali se si verificano nell’emisfero nord, australi per quello sud), sono dei magnifici giochi di luce, riservati purtroppo solamente agli osservatori situati oltre i 50° di latitudine (nord o sud), alla cui base c’è una stretta “collaborazione” tra il Sole, il campo magnetico terrestre e le molecole di ossigeno degli strati più alti dell’atmosfera.

Il Sole, soprattutto nel massimo della sua attività (che raggiunge ogni 11 anni) emette in modo continuo quello che è definito vento solare: un flusso di particelle cariche (protoni, nuclei di elio) che si perde nello spazio.
Quando le particelle giungono in prossimità del nostro pianeta, il campo magnetico le devia ed impedisce loro di raggiungere la superficie, salvaguardando tutte le specie viventi che altrimenti risulterebbero seriamente danneggiate. Una piccola quantità, a causa della particolare forma del campo magnetico terrestre, viene catturata e deviata verso le regioni polari, penetrando nell’atmosfera terrestre.
Quando queste particelle incontrano gli atomi di ossigeno presenti negli strati più alti (circa 600-1000 km), collidono e privano gli atomi di un elettrone. Dopo pochissimo tempo l’elettrone viene di nuovo catturato dall’atomo e viene emessa una debole luce di colore principalmente verde.

Quando l’attività solare è sostenuta ed il numero di particelle catturate dal campo magnetico elevato, i numerosi impatti con gli atomi di ossigeno rendono visibili le aurore polari, degli spettacolari fiumi di colore verde che solcano il cielo muovendosi e modificandosi in pochi secondi.

Nei rarissimi casi in cui l’attività solare sia estremamente elevata (ad esempio a seguito di una tempesta solare violenta), è possibile assistere ad aurore polari anche alle nostre latitudini.
Questo purtroppo si verifica al massimo una volta ogni 11 anni per le regioni settentrionali del nostro paese (l’ultima risale al 20 Novembre 2003), e molto più raramente (1 volta ogni 100 anni circa) per le regioni centrali e meridionali.

Le aurore polari che si spingono fino alle medie latitudini sono generalmente diverse da quelle classiche, sia per la colorazione, in questi casi tipicamente rossastra, che per le caratteristiche (non si notano giochi di luce evidenti, piuttosto una tenue luminosità del cielo in direzione nord).
In ogni caso, le aurore polari, anche queste eccezionali, si possono prevedere. Un ottimo punto di partenza è il sito www.spaceweather.com . Nella homepage, a sinistra, potete vedere in diretta l'intensità e l'estensione dell'ovale aurorale e se la parte di solito gialla diventa arancione e arriva a lambire le regioni settentrionali, allora avrete ottime probabilità di osservare un'aurora.

Non ho mai avuto la possibilità di assistere ad un fenomeno del genere; spero che voi sarete più fortunati di me!

giovedì 3 novembre 2011

Un grande gruppo di macchie appena comparso sul Sole

Dopo una pausa durata per buona parte del mese di Ottobre, il ciclo solare sembra essere tornato nei giusti binari e volerci ripagare dell'attesa.
Proprio in queste ore è infatti apparsa sul lembo est una grande regione attiva, che come sempre è identificata da un gruppo di macchie solari strettamente avvolte ed in rapida evoluzione.
La regione attiva 1339 è la più grande degli ultimi anni
Le attuali dimensioni del gruppo sono impressionanti: circa 40.000x80.000 km, vale a dire 3,5x7 volte il diametro terrestre, fino a questo momento il più grande di questo ciclo solare un po' sottotono. Per trovare un altro gruppo di queste dimensioni dobbiamo tornare indietro di almeno 7 anni, attorno al precedente ed importante massimo solare.

Le grandi dimensioni del gruppo di macchie, che nei prossimi giorni attraverserà lentamente il disco solare, dovrebbero essere sufficienti per permetterne l'osservazione anche ad occhio nudo, sempre utilizzando un apposito filtro solare!
Le riprese e le osservazioni attraverso ogni telescopio, sempre munito di apposito filtro solare (mai utilizzare rimedi fatti in casa!) dovrebbero risultare spettacolari; l'evoluzione della regione attiva sarà bellissima da osservare in luce bianca (normali filtri solari).
Chi possiede un telescopio solare in H-alpha avrà invece maggiori possibilità di osservare uno o più brillamenti: esplosioni all'origine delle tempeste solari e delle conseguenti aurore polari (quando i brillamenti sono diretti verso la Terra).

Gli astronomi hanno stimato al 60% la probabilità di un'esplosione in questa regione nelle prossime 24 ore e sono propensi a credere che potrebbe generarne altre nei prossimi giorni, le cui particelle potrebbero interessare anche la Terra.
In questo caso si potrebbero osservare bellissime aurore polari simili a fiumi di color verde e rosso in rapido spostamento tingere il cielo notturno.
Purtroppo anche nell'eventualità di un flare (in italiano brillamento) molto intenso e nella giusta direzione, le probabilità di osservare un'aurora polare dal suolo italiano sono estremamente ridotte a causa della bassa latitudine del nostro paese.
Godiamoci comunque lo spettacolo della nostra stella, pensando che alla sua luce e potenza dobbiamo tutta la vita su questo meraviglioso pianeta.

Per approfondimenti: www.spaceweather.com