Il razzo Proton pronto per spedire ExoMars verso Marte |
Nell'involucro del grosso vettore dell'ex Unione Sovietica trova posto un orbiter (TGO = Trace Gas Orbiter) e un piccolo lander chiamato Schiaparelli, in onore dell'astronomo italiano che per primo effettuò dettagliate osservazioni del pianeta rosso e scoprì i fantomatici canali marziani. L'obiettivo principale della missione è quello di studiare in dettaglio la composizione atmosferica di Marte e la sua eventuale variazione nel corso del tempo. Il sacro Graal si chiama metano, un gas che sulla Terra è presente in forma stabile solo grazie all'attività biologica e che quindi segue cicli giornalieri e annuali. Studiare la composizione chimica, l'abbondanza e l'eventuale variazione del metano marziano su un lungo periodo temporale potrebbe dare importanti indizi sull'eventuale esistenza di forme di vita in grado di produrlo.
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Schiaparelli (in alto) attaccato alla sonda madre TGO |
Si tratta di una piccola stazione meteorologica, alimentata a batterie, che opererà per un massimo di 8 giorni marziani e studierà le condizioni atmosferiche e superficiali del pianeta rosso, come intensità e direzione dei venti, andamento della temperatura, umidità, pressione e trasparenza dell'atmosfera.
Schiaparelli dovrebbe atterrare, in modo del tutto autonomo, nella Meridiani Planum, 3 giorni dopo l'arrivo di ExoMars nei pressi di Marte, dopo un viaggio di circa 7 mesi. Il sofisticato e automatico sistema di atterraggio, che prevede diverse fasi delicate come il dispiegamento dello scudo termico, la sua corretta angolazione, la sua espulsione, l'apertura del paracadute e l'ultima fase gestita dai razzi per un atterraggio morbido, è fondamentale per la riuscita della missione ed è stato il tallone d'achille di quasi tutti i lander che hanno tentato di raggiungere il suolo integri. L'obiettivo principale di ESA per Schiaparelli è proprio quello di testare il complicato sistema di atterraggio in preparazione allo sbarco del rover, più complicato, costoso e longevo, che verrà inviato nella successiva missione del 2018. Siamo quindi ancora lontani dalle complicate macchine mobili spedite dalla NASA negli anni passati, il cui punto più alto si è raggiunto con Curiosity, un complesso rover di quasi una tonnellata alimentato a energia nucleare, ma è comunque un passo fondamentale per avere un'ottima probabilità di successo nel 2018.
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La sequenza di discesa del piccolo rover Schiaparelli |
Il più recente fallimento di una missione verso Marte appartiene ai Russi (e chi altri!). Fobos-Grunt era una missione in collaborazione con l'azenzia spaciale Cinese che avrebbe dovuto portare per la prima volta in orbita marziana un satellite e un lander su Phobos, piccola luna di Marte. La missione rimase bloccata nella bassa orbita terrestre a causa di un'avaria e dopo pochi giorni precipitò in atmosfera, distruggendosi.
Dopo tutti questi fallimenti quindi, c'è da augurarsi che con questa missione vengano abbattuti i due grandi tabù: la prima missione con partecipazione russa che arriva sana e salva nei pressi di Marte e il primo manufatto non americano a riuscire ad atterrare e a trasmettere dati verso la Terra. Noi, che alla superstizione non crediamo, facciamo un grande in bocca al lupo a ExoMars e aspettiamo di vedere le prime immagini della storia della superficie del nostro vicino cosmico provenienti da un manufatto non americano. Sarebbe un gran successo per la scienza, l'Europa e l'Italia, che nella costruzione di ExoMars ha avuto un ruolo molto importante.
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