La realtà è ciò che vedono i nostri occhi.
Quando si parla di Universo, questa frase non potrebbe essere più sbagliata.
I nostri occhi vedono solo un piccolo spicchio di realtà, che nel caso del Cosmo è limitata enormemente dalle capacità del nostro apparato visivo.
La cosa più incredibile che accade di notte è che i nostri occhi perdono del tutto la sensibilità ai colori. Di notte tutto sembra privo di tonalità, soprattutto gli oggetti celesti. Questa però non è la realtà, ma la sbiadita e limitata interpretazione che il cervello dà dopo aver elaborato le limitate informazioni provenienti dalla retina.
La realtà dell'Universo, superando i limiti del nostro apparato visivo, è fatta di colori talmente straordinari che spesso si fatica ad accettare che siano reali. Eppure basta una semplice macchina fotografica per farci esplorare un mondo del tutto invisibile, dove si potrebbero incontrare tutte le più sottili sfumature di colore che potremmo pensare. Questa è la realtà o, meglio, l'interpretazione più vicina alla realtà che potremmo avere osservando nell'intervallo di sensibilità dell'occhio umano. I colori, quindi, ci sono e possono essere straordinariamente accesi.
Una delle regioni con maggiori varietà di colori si trova a cavallo delle costellazioni dell'Ofiuco e dello Scorpione e si estende su un'area di cielo ampia diversi gradi. Il perno di questa tavolozza è una stella molto ben visibile a occhio nudo: Antares. Per quanto potremo osservarla, anche dal migliore cielo del mondo, non noteremo mai che questa gigante rossa è avvolta da una tenue nebulosità color arancio, unica nel suo genere. Ma questa è solo la punta di un complesso sistema di polveri e gas, milioni di miliardi di volte più rarefatto dell'aria che respiriamo, esteso per centinaia di migliaia di miliardi di chilometri e con temperature che vanno da -260°C a +10000°C. E' polvere di stelle, nient'altro che la materia grezza dalla quale un tempo lontano hanno avuto origine alcune delle stelle che stiamo osservando. E' una polvere mista a una gran quantità di idrogeno, che compone circa il 74% della massa ed è la stessa ricetta che un tempo lontano, in un punto indefinito della Galassia, ha originato una stella e 8 pianeti, tra cui uno molto particolare che gli abitanti del luogo sono soliti chiamare Terra.
Le forme soavi di una scultura, i colori di un dipinto, la magia di una poesia e il fascino di un viaggio unico attraverso le nostre antiche origini. Questo è l'Universo.
Dite che l'uomo discende dalla scimmia. Ve ne uscite con la teoria dal cinocéfalo con la coda, la scimmia senza coda e l'uomo arboreo, figli del Noepitecoide, etc. Ma allora, quale sarebbe l'anello perduto? L'avete mai trovato? Quando e dove? In che giorno si è trovata una scimmia capace di parlare, dotata di linguaggio? Fino ad ora non è mai apparsa. Siete ridicoli, voi signori darwinisti, ci state presentando supposizioni e non fatti.
RispondiEliminaMisuriamo il volume del cervello della migliore delle scimmie e paragoniamolo per esempio al cervello dell'uomo primitivo che si trova, per esempio, nelle tribù dell'Australia. È ovvio che quella scimmia mai ne raggiungerebbe la capacità ablativa.
Non stanno quindi gli evoluzionisti confutando le teorie dello stesso
Darwin e dei suoi seguaci? L’uomo discende dalla scimmia? In base a cosa lo sostengono? Come lo dimostrano? Fino a quando aspetteremo il presunto anello mancante? Vogliamo vedere questa specie di scimmia che parla come la gente. Non è mai apparso e, quindi, si tratta di una supposizione, di una sciocchezza che non ha riscontro nella realtà.