La primavera, astronomicamente parlando, è la stagione delle
galassie. Alzando gli occhi al cielo troveremo meno stelle brillanti rispetto
all’inverno e non noteremo quel gran fiume di luce in piena della Via Lattea,
tipico delle calde serate estive. Stiamo infatti guardando perpendicolarmente
al disco della nostra Galassia, in una regione dell’Universo che è quindi molto
trasparente e ci permette di arrivare molto in profondità, anche con piccoli
telescopi e un pizzico di consapevolezza.
A circa 60 milioni di anni luce di distanza, tra le
costellazioni del Leone, della Vergine e della Chioma di Berenice, si trova un
grande agglomerato di galassie, detto ammasso della Vergine. E’ esteso per
diversi gradi, nonostante la distanza enorme. Non lo vediamo a occhio nudo, ma
c’è e possiamo ammirare le componenti più brillanti già con un semplice
binocolo. Si tratta di una struttura enorme, estesa per decine di milioni di
anni luce, che conta più di 1000 galassie, tenute insieme dalla reciproca forza
gravitazionale. L’ammasso della Vergine è il più vicino a noi ed è facile da
osservare anche con un piccolo telescopio, sotto cieli scuri.
Nelle regioni centrali dominano le grandi galassie
ellittiche, che si pensa si formino per aggregazione di galassie più piccole, tipicamente
a spirale. Tra le giganti per eccellenza spicca M87, estesa per qualche milione
di anni luce e contenente centinaia di migliaia di miliardi di stelle.
Nelle periferie dell’ammasso troviamo le più componenti più
piccole, e spettacolari: le galassie a spirale. La più bella di tutte, senza
alcun dubbio, è NGC4565, splendida spirale vista di profilo, distante da noi
circa 52 milioni di anni luce.
Questo gioiello del cielo ha la forma di un disco tagliato a
metà da una scura e sottile banda. Benché la nostra mente non riesca ad
afferrarlo subito, stiamo osservando una struttura elegantissima estesa per
decine di migliaia di anni luce e contenente centinaia di miliardi di stelle.
Ma NGC4565 è più di una semplice galassia. Con molta probabilità è l’isola di
stelle più somigliante alla nostra galassia, la
Via Lattea. La nostra Galassia, se fosse
vista dall’esterno e lungo il disco, apparirebbe quasi esattamente come questo
gioiello cosmico che possiamo osservare anche con piccoli telescopi.
In fotografia NGC4565 mostra le caratteristiche tipiche
delle galassie a spirale, che costituiscono circa il 75% di tutte le galassie.
La banda scura che taglia il disco è prodotta dalle grandi quantità di polveri
presenti lungo tutta la sua sottile figura. Le polveri sono tra gli ingredienti
fondamentali per la nascita di nuove stelle. Il rigonfiamento centrale è
chiamato bulge e appare più giallo delle parti periferiche, che nelle regioni
più esterne diventano tendenti all’azzurro. In astronomia il colore degli oggetti
celesti è sempre molto importante, perché trasporta preziosissime informazioni.
Nel caso delle galassie ci può dare ottimi indizi sull’età media delle stelle.
Ecco allora che il bulge appare giallo perché ricco di stelle simili al Sole.
L’assenza di astri brillanti di color bianco-azzurro, che si formano sempre
quando nascono anche le componenti simili al Sole, sta a indicare che in queste
regioni non c’è quasi per nulla formazione di nuove stelle e che stiamo
osservando gli astri superstiti dopo diversi miliardi di anni di evoluzione
passiva, senza alcuna nuova nascita. Nelle porzioni periferiche del disco,
invece, il colore dominante diventa l’azzurro: significa che in queste regioni
sono attivi processi di formazione stellare che stanno generando nuove stelle
anche in epoche recenti, perché gli astri azzurri non vivono più di qualche
decina di milione di anni: se vediamo il loro contributo cromatico vuol dire
che si sono formati da poco o che si stanno ancora formando. NGC4565, quindi,
come tutte le galassie a spirale, è ancora un oggetto vivo che genera nuove
stelle e pianeti, che cambia di continuo nel tempo, al contrario delle galassie
ellittiche, la cui maggior parte è composta da fossili che non generano più
stelle da diversi miliardi di anni.
Attorno a NGC4565 si notato anche piccoli batuffoletti di
luce: sono le sue galassie satelliti. Come la
Via Lattea e molte galassie di cospicue
dimensioni, anche questo splendido disco cosmico, disteso nel buio apparente
dell’Universo, è circondato da piccoli satelliti contenenti qualche miliardo di
stelle.
Quante informazioni si possono estrapolare da una semplice
foto, vero? E con un minimo di consapevolezza, questa immagine acquista ancora
più valore, ancora più significato, ancora più emozione. Questo è il bello
dell’astronoma, fatta di bellezze nascoste ai più ma che con un pizzico di
impegno e di consapevolezza diventano più straordinarie di qualsiasi cosa che
potremo mai vedere o creare su questo piccolo Pianeta.
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