martedì 22 dicembre 2015

Ho assistito al lancio del Falcon 9: che emozione!

Il 21 Dicembre 2015 il razzo Falcon 9 dell'agenzia privata Space-X ha fatto qualcosa di unico nella storia dell'astronautica, segnando una pietra miliare della quale tutti gli altri concorrenti, pubblici (NASA) e privati dovranno tenere conto.
In uno spettacolare lancio notturno, il razzo di Elon Musk, contenente una decina di satelliti per le telecomunicazioni, si è sollevato da terra e dopo una ventina di minuti, mentre il secondo stadio viaggiava ormai già verso l'orbita, il primo stadio è sceso dolcemente a terra e si è posato delicatamente al centro della propria zona di atterraggio.
Questa operazione non ha precedenti nella nostra storia: i primi stadi di ogni razzo, che corrispondono a circa l'80% o più del vettore completo, venivano fatti precipitare in oceano dopo aver esaurito il carburante. 

La manovra del Falcon 9 è straordinaria: pilotato dai computer di bordo, lo stadio si è staccato dal resto della nave, già a ben oltre i 100 km di altezza e si è diretto con una precisione straordinaia verso la propria rampa di atterraggio, riuscendo a compiere una manovra che potrebbe riscrivere la storia dell'esplorazione dello spazio. 

L'obiettivo di Space-X, infatti, è quello di minimizzare i costi di ogni lancio e rendere economicamente sostenibile questo settore dell'industria aerospaziale che ha un enorme potenziale commerciale. Facendo atterrare il primo stadio dei propri razzi si può risparmiare una gran quantità di denaro perché potranno essere riutilizzati di nuovo invece di venir costruiti per ogni missione.
Insomma, il sogno dello Shuttle è finito nel 2011, ma l'idea di avere a disposizione una navetta in gran parte riutilizzabile non è mai tramontata ed Elon Musk, capo di Space-X, sembra essere sulla buona strada.

Ho avuto la fortuna di seguire questo evento storico dal vivo, osservando emozionato il pennacchio di calore del razzo salire e poi ridiscendere, dalle coste di Cape Canaveral, a circa 15 chilometri di distanza. Non avevo mai assistito alla partenza di un razzo e di certo nessun essere umano aveva assistito alla partenza e all'atterraggio perfetto di un manufatto umano.
Mi sono sentito parte della storia, condivisa insieme a centinaia di appassionati provenienti da tutti gli Stati Uniti che hanno accolto con grida di giubilo il completamento della missione.
In tutto quel turbinio di emozioni, ho realizzato una cosa: esplorare e oltrepassare i propri limiti è il regalo più bello che potremo mai fare a noi stessi e alla nostra straordinaria intelligenza.
Guardate le stelle, lontane, indefinite, quasi inarrivabili, invece di fermarvi a osservare il dito che cerca di indicarle.



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