Tra i numerosi satelliti dei pianeti, la Luna è sicuramente il più interessante, non perché
satellite del nostro pianeta, ma da un punto di vista prettamente astronomico.
I satelliti degli altri pianeti, in effetti, sono molto più piccoli in
rapporto alle loro dimensioni. Phobos e Deimos, lune di Marte, hanno dimensioni
di pochi chilometri, contro i 6700
km del raggio planetario.
Il confronto diventa impietoso con le lune di Giove. Ganimede, la più
grande del Sistema Solare, addirittura di dimensioni maggiori di Mercurio, ha
una massa infinitesima in confronto al gigante che la ospita.
La Luna, invece, fa eccezione. Rispetto alla Terra è appena
81 volte meno massiccia e solamente 4 volte più piccola.
Questo per gli astronomi ha rappresentato un grande problema.
Come si è formata la Luna?
Un pianeta ha sostanzialmente due modi per acquisire satelliti.
I più grandi generalmente si formano nelle vicinanze del pianeta, dai
resti dei detriti non utilizzati dal corpo principale, un po’ come è successo
per il Sole e i pianeti, ma su scala ridotta.
Il secondo metodo è quello della cattura gravitazionale. Quando un
piccolo asteroide transita casualmente nei pressi di un pianeta molto più
grande, è possibile che il campo gravitazionale lo catturi. Questo è
probabilmente il modo in cui Marte ha guadagnato le sue piccole lune.
I corpi celesti catturati si riconoscono dalla forma irregolare, da una
composizione chimica molto diversa da quella del pianeta e da orbite non
regolari.
Molti dei piccoli satelliti di Giove e Saturno si pensa siano asteroidi
catturati in miliardi di anni di storia.
Cosa dire, invece, della Luna?
Le sue grandi dimensioni escludono l’ipotesi di una cattura
gravitazionale da parte della Terra, ma allo stesso tempo escludono anche
l’ipotesi che possa essersi formata contemporaneamente al nostro pianeta.
La composizione chimica è simile a quella del mantello terrestre, ma è
povera di elementi pesanti come ferro e nichel che invece sono abbondanti in
molti asteroidi e pianeti.
Dopo molti anni di ricerche, gli astronomi sono arrivati a ipotizzare che
la Luna non è
altro che una costola della Terra.
Pochi milioni di anni dopo la formazione del nostro pianeta, un corpo
celeste delle dimensioni di Marte, chiamato Theia, si è scontrato violentemente, vaporizzandosi
e scagliando nello spazio miliardi di pezzi della giovane Terra, alcuni dei
quali si sono di nuovo aggregati per formare la Luna.
Questo piega perché il nostro satellite naturale sia povero degli
elementi più pesanti, che nella giovane Terra erano già sprofondati a formare
il nucleo.
Schema di formazione della Luna: un impatto gigantesco senza il quale, probabilmente, non saremmo esistiti |
Neanche la più apocalittica scena di un film avrebbe potuto immaginare
uno scenario del genere, ma a quanto pare l’Universo a volte ama stupire con
effetti speciali!
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