Per diventare astronomi professionisti è necessario seguire un percorso di
studi universitari lunghi e spesso piuttosto difficili, ma con passione e buona
volontà tutti possono ambire a questa professione.
Si inizia con una laurea triennale in astronomia, oppure in fisica. Si
deve poi proseguire con una laurea magistrale di due anni in astrofisica o
cosmologia, poi vincere una borsa di studio per un dottorato di tre anni,
fortunatamente pagato (ma molto poco in Italia, e non per tutti!). Alla fine dei tre anni si
diventa a pieno titolo dottori in astronomia e ricercatori. Si può partecipare
a concorsi e inviare il proprio curriculum in giro per il mondo, aspettando
pazientemente che qualche università o centro di ricerca sia interessato.
Le possibilità di lavoro in Italia sono purtroppo quasi nulle nel settore
della ricerca. Molti astronomi trovano occupazione in aziende private
specialmente come programmatori, oppure intraprendono la difficile strada
dell’insegnamento.
Le prospettive sono migliori all’estero. D’altra parte un astronomo è una
persona che deve essere flessibile, parlare fluentemente almeno l’inglese e
disposto a viaggiare in tutto il mondo.
L’America è ancora il leader dei giovani talenti, seguita dagli altri
paesi anglosassoni, dalla Germania e dalla Francia.
Un astronomo con un dottorato di ricerca troverà facilmente posto presso
qualche università straniera.
Se invece non siamo disposti ad abbandonare questo Paese, dobbiamo essere
pronti a fare qualcos’altro, soprattutto se tra i nostri sogni c’è la
possibilità di una famiglia.
I pochi astronomi italiani hanno stipendi da dipendenti pubblici di basso rango,
nonostante lavorino diverse ore al giorno, spesso di notte, e contratti a tempo
determinato. I colleghi americani, ma anche tedeschi, inglesi o francesi,
possono contare su stipendi di base almeno doppi, se non tripli, e ottime
possibilità di fare carriera in base alle proprie capacità.
Si può fare astronomia anche per passione, senza dover sottostare alle
rigide regole accademiche e scientifiche. Per questo basta un semplice
telescopio amatoriale, tanta passione, pazienza, determinazione e naturalmente
un cielo buio.
L’astronomo dilettante decide in piena libertà come, quando, cosa
osservare e a quale livello. L’unico inconveniente è che nessun astronomo
amatoriale viene pagato, neanche emigrando su altri pianeti!
Non saranno le immense distanze da percorrere a renderci difficile la conquista dello spazio, e nemmeno eventuali improbabili incontri con omini verdi malintenzionati verso noi terrestri; il vero problema sarà appunto quello della esposizione prolungata a forti dosi di radiazioni. Ma sono fiducioso che alla fine anche questo problema sarà risolto: con l'impiego di nuove tecnologie al momento non ancora alla nostra portata.
RispondiEliminaNon saranno le immense distanze da percorrere a renderci difficile la conquista dello spazio, e nemmeno eventuali improbabili incontri con omini verdi malintenzionati verso noi terrestri; il vero problema sarà appunto quello della esposizione prolungata a forti dosi di radiazioni. Ma sono fiducioso che alla fine anche questo problema sarà risolto: con l'impiego di nuove tecnologie al momento non ancora alla nostra portata.
RispondiEliminaperò c'è anche la pecca che purtroppo per andare sulla luna ci vogliono solo due giorni più o meno, ma per andare su Marte ci vogliono almeno sei mesi e il nostro corpo ne risentirebbe troppo a causa della mancanza di gravità
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