Dopo il “calcio” iniziale dato da non si sa cosa e definito con il termine Big Bang, niente nell’Universo, almeno così si credeva, ha fornito ulteriori forze alla sua espansione. Proprio come un pattinatore sul ghiaccio a cui viene data una spinta continua a muoversi finché non incontra un ostacolo, così si comporta l’Universo stesso. Senza ulteriori spinte, continua a espandersi con una velocità più o meno costante. Questo è quello che si credeva fino a qualche anno fa. Il Big Bang, quell'evento ancora piuttosto oscuro che ha scatenato l'espansione (e la creazione) dell'Universo, è stato il "calcio" iniziale a cui, poi, non sono seguite altre forze nella stessa direzione. L’unico impedimento all’espansione, e abbastanza debole, deriva dalla forza di gravità. La materia contenuta nell’Universo, producendo un’enorme forza di gravità, che è sempre attrattiva, dovrebbe rallentare, lentamente, l’espansione. Se riuscirà a fermarla o solo a rallentarla leggermente, questo dipende da quanta materia c’è nell’Universo, se è superiore rispetto a un certo valore, detto densità critica.
Generazioni di cosmologi hanno allora cercato di misurare la
densità dell’Universo per capirne il suo destino, prendendo ormai per assodato il semplice modello appena espresso.
Poi, sul finire degli anni novanta, si verificò una scoperta
inattesa e sconvolgente.
Dalla stima delle distanze attraverso l’osservazione delle supernovae
in altre galassie, gli astronomi si accorsero che l’Universo, in tempi recenti,
non solo non stava rallentando la sua espansione, ma stava inspiegabilmente
accelerando!
La scoperta valse ai tre fisici americani il premio Nobel nel 2011, quando le loro misurazioni pionieristiche erano state
verificate più volte e ormai accettate dalla comunità scientifica.
La conclusione è però sconcertante: a partire da circa 6 miliardi di anni a questa parte,
qualche forza misteriosa sta facendo accelerare l’espansione dell’Universo,
qualcosa che riesce a sopravanzare la spinta attrattiva della forza di gravità e a ridare nuova energia a quel lontanissimo calcio iniziale scatenato dal Big Bang.
Gli scienziati chiamarono questa forza energia oscura, da
non confondere con la materia oscura delle galassie.
L’energia oscura, secondo gli attuali modelli, è l’energia
del vuoto, del tessuto dello spazio e del tempo, che secondo le leggi di fisica
quantistica produce una specie di antigravità, in grado di far accelerare
l’Universo.
Possiamo immaginare l’energia oscura come il prezzo da pagare
per avere il tessuto dello spazio e del tempo sul quale poter far sviluppare
particelle e corpi celesti.
Proprio come sulla Terra, dove strade e ponti sono la
struttura sulla quale poi si sviluppa il traffico, e di certo non è gratis ma
richiede denaro ed energie per essere creata, così nell’Universo lo spazio e il
tempo non sono gratuiti, ma contengono l’energia richiesta per essere stati costruiti.
E questo prezzo da pagare per avere le "strade dell'Universo" potrebbe, alla lunga, essere molto caro e portare addirittura alla sua completa distruzione.
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