Come ormai dovremmo
aver imparato, in astronomia si usano spesso parole del linguaggio comune, alle
quali compete però un significato differente. Non fa eccezione la parola
“inflazione”, che con i meccanismi economici creati dall’uomo a seguito del suo
isolamento dall’Universo non ha proprio nulla in comune.
L'inflazione: una super espansione dell'Universo primordiale |
Con il concetto di
inflazione si identifica un brevissimo istante di tempo, miliardesimi di
miliardesimi di miliardesimi di secondo, nel quale l’Universo, pochissimi
istanti dopo il Big Bang, ha subito una super espansione che ne ha aumentato le
dimensioni di miliardi di miliardi (e forse miliardi e miliardi ancora) di volte, come lo spazio
fosse esploso espandendosi con un ritmo di gran lunga superiore alla velocità
della luce.
La teoria
dell’inflazione riesce a spiegare alcuni fatti altrimenti paradossali, come ad
esempio l’aspetto globale dell’Universo.
Com’è possibile, infatti, che due regioni di spazio diametralmente opposte, che quindi a causa
dell’enorme distanza non hanno mai potuto comunicare le une con le altre neanche
quando erano vicinissime, abbiano in realtà identiche proprietà? La radiazione
cosmica di fondo, ad esempio, presenta una temperatura omogenea in ogni zona
dell’Universo con una tolleranza di pochi milionesimi di grado.
Le proprietà non
cambiano se osserviamo la distribuzione perfettamente identica delle lontane
galassie in zone di cielo opposte, al punto che sicuramente la luce, quindi
nessuna informazione, si è potuta trasmettere tra di loro. Eppure, considerando
il tasso di espansione, regioni poste agli estremi dell’Universo non hanno mai
potuto scambiarsi informazioni per accordarsi così bene sulla temperatura o
sulla distribuzione del materiale per formare stelle e galassie.
Sarebbe come se noi
decidessimo di scaldare un pezzo di ferro e pretendessimo che un fabbro cinese,
del quale ignoriamo persino l’esistenza, scaldi nel nostro stesso istante lo
stesso pezzo a una temperatura uguale, con una tolleranza massima di un
milionesimo di grado centigrado: è impossibile senza mettersi d’accordo su
quale temperatura raggiungere, senza coordinare il riscaldamento, senza
utilizzare gli stessi macchinari e un pezzo di ferro identico.
La teoria
dell’inflazione risolve il problema della comunicazione, affermando che poco
prima di questo evento la materia dell’Universo aveva avuto modo di comunicare
e mescolarsi.
Poi lo stiramento
violentissimo dello spazio e del tempo ha rotto definitivamente quell’unione
perfetta.
Dopo questa fase,
l’espansione è ripresa ai ritmi precedenti, come se nulla fosse successo. Ma l’Universo
era profondamente cambiato e molto, molto più grande di prima, avvicinandosi pericolosamente al concetto di infinito.
Fino a poche settimane fa questa era una teoria che ben risolveva i problemi appena esposti e molti altri. Ora, grazie all'esperimento BICEP2, questo affascinante, e per certi versi incredibile, scenario, sembra aver trovato delle prove concrete, anzi, la prova più evidente che potessimo sperare di trovare. Una delle più importanti scoperte dell'ultimo secolo, e forse di sempre. Se volete saperne di più, leggete questo articolo, in italiano, dell'ottimo divulgatore Amedeo Balbi.
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