Una svolta importante nella ricerca del nostro pianeta (quasi)
gemello potrebbe arrivare da luoghi a prima vista insospettabili, rilevabili
con la prossima generazione di telescopi: le lune.
Sono ormai 80 i pianeti di tipo gioviano scoperti nella
fascia di abitabilità e 6 di tipo nettuniano. Nel catalogo del satellite Kepler ce ne sono
altri 42 (22 gioviani e 20 nettuniani) in attesa di ulteriori conferme.
Relazione tra massa di un pianeta e quella di una sua probabile luna |
Per
quanto sappiamo dal nostro Sistema Solare, tutti i pianeti di grandi masse possiedono
numerosi satelliti naturali, anche di cospicue dimensioni.
Non ci stiamo riferendo a corpi celesti troppo piccoli come
la nostra Luna, ma a oggetti che potrebbero assomigliare in tutto e per tutto
all’immaginario Pandora del film Avatar.
Lune con massa superiore a quella di
Titano e Ganimede, magari in orbita attorno a pianeti gioviani che non si
trovano, come la Terra,
sul bordo interno della zona di abitabilità, potrebbero avere le condizioni
perfette per un’atmosfera spessa e acqua liquida in abbondanza.
In questo caso, quindi, i grandi pianeti gioviani, alcuni
diverse volte più massicci del nostro gigante, rappresentano sicuramente una
risorsa da non sottovalutare, soprattutto tenendo in considerazione alcune
interessanti proprietà dei corpi del Sistema Solare.
Durante il processo di formazione di un sistema planetario,
attorno agli oggetti di maggiori dimensioni si accumula probabilmente
abbastanza materiale da creare un vero e proprio sub sistema planetario.
La quantità di gas e polveri dipende criticamente dalla
forza di gravità del pianeta. Per il Sistema Solare il numero magico è 104:
in parole più chiare, il rapporto tra la massa di una luna e il suo pianeta gassoso è di circa
1:10.000. Se questa fosse una regola generale (sembra di si), allora non è
difficile stimare quanto debba essere massiccio un pianeta gioviano nella
fascia di abitabilità affinché almeno una sua luna possa contenere abbastanza
materia da trattenere un’atmosfera stabile.
Ipotizzando una composizione chimica ricca di acqua, si scopre
che attorno a pianeti con una massa superiore a 4 volte quella di Giove
potrebbero esistere lune abbastanza massicce da soddisfare le nostre richieste.
Il fatto estremamente incoraggiante è che i pianeti gioviani
nella fascia di abitabilità sono relativamente semplici da rilevare ormai.
Non sono stati individuati ancora segni di lune extrasolari,
ma tutti sono concordi nell’affermare che dovrebbero esistere e potrebbero
essere delle dimensioni giuste.
Molte sono probabilmente oltre la nostra attuale soglia di
rilevazione, ma forse, spulciando bene nella grande mole di dati raccolti da
Kepler, potremmo trovare in qualche transito gioviano una leggerissima impronta
causata da un satellite di dimensioni non troppo diverse da quelle del nostro
pianeta.
Dalle informazioni a disposizione sono stati già estrapolati
alcuni seri candidati che andranno meglio indagati in un prossimo futuro.
Probabilmente siamo vicini anche alla scoperta di Pandora: chi ci avrebbe mai
pensato?
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