giovedì 23 aprile 2020

Un treno di punti in movimento nel cielo. Cosa sono?

Se in queste settimane avete alzato gli occhi al cielo e notato un lungo treno di deboli puntini in movimento in fila indiana e vi siete allarmati per un'imminente invasione aliena, non c'è di che preoccuparsi: nessun'astronave aliena sta per invadere il nostro Pianeta. Vi siete imbattuti in un treno di satelliti artificiali rigorosamente "made in Earth", parte di un controverso progetto chiamato Starlink e capitanato niente di meno che da Elon Musk, l'eccentrico (e geniale) uomo d'affari a capo (o quasi) di SpaceX e di Tesla.


Starlink è un faraonico progetto che comprende il lancio di migliaia di piccoli satelliti poco più grandi di una lavatrice, a gruppi di 60, che si posizioneranno nella bassa orbita terrestre (circa 500 km) con l'obiettivo di portare in ogni parte del mondo internet ad alta velocità (e a pagamento).
La configurazione finale prevede qualcosa come 12 mila satelliti; al momento sono poche centinaia (360 ad aprile 2020) ma stanno rapidamente crescendo, considerando un ritmo di lanci di 1, persino 2 al mese. I satelliti vengono rilasciati nella bassa orbita e attraverso il loro piccolo motore a ioni raggiungeranno automaticamente, in poche settimane, l'orbita definitiva. Durante il periodo di "migrazione" orbitale si rendono facilmente visibili perché più vicini alla superficie terrestre. Considerando che a ogni lancio ne vengono dispiegati 60, è questa la cifra che possiamo arrivare a contare quando li osserviamo nel cielo.

Tralasciando le implicazioni per l'astronomia e la radioastronomia che potrebbero essere devastanti, soprattutto quando tutta la costellazione sarà dispiegata (in ogni momento si conteranno in cielo circa 100 satelliti contemporaneamente), non c'è da gridare all'invasione aliena ma riflettere, questi sì, sul fatto se sia eticamente accettabile che una società privata monopolizzi la bassa orbita terrestre, mettendo in pericolo tutta la ricerca astronomica e tutti gli altri satelliti per una questione di profitto. Considerando le recenti uscite del presidente degli Stati Uniti che ha sentenziato, unilateralmente che "Lo spazio esterno è un dominio legalmente e fisicamente unico dell’attività umana e gli Stati Uniti non lo considerano un bene comune globale"  sembra chiara la direzione che ha intrapreso il Paese che si professa più ricco e potente del mondo.

Per sapere quando saranno visibili i satelliti Starlink visitare https://www.heavens-above.com o scaricare l'applicazione Heavens Above per il proprio smartphone. Ponendo le proprie coordinate si potranno vedere tutti i passaggi. Proprio in questi giorni (22 aprile) SpaceX ha rilasciato altri 60 satelliti, ancora nella bassa orbita terrestre, vicini tra di loro e per questo luminosi e spettacolari (o terrificanti) da osservare nel cielo.
Per saperne di più sul progetto Starlink, cliccare qui.

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