mercoledì 10 luglio 2013

Astronomia per i più giovani: Quale sarà il destino dell'Universo?


Questo post è tratto dal mio libro "Sulle spalle di un raggio di luce", disponibile in ebook Kindle e in versione cartacea.


Nella tua lunga e felice esistenza troverai diversi personaggi strani che ti diranno di saper prevedere il futuro. Alcuni, con manie ancora più grandi, crederanno, o ti faranno credere, di prevedere il futuro di tutti gli esseri umani, la durata delle loro vite, se avranno o meno successo, se e quando troveranno l’amore, come andrà il lavoro…
Per farti credere a queste fandonie ti leggeranno la mano, il fondo del caffè, un mazzo di carte.... altri ancora faranno finta di guardare in una sfera di cristallo.
Poi, quando avranno attirato la tua attenzione ti diranno qualcosa di così generale alla quale tu, probabilmente disperato, ti aggrapperai con tutte le tue forze sperando che sia vera.
Queste persone sono semplicemente degli psicologi da quattro soldi che capiscono di cosa hai bisogno e ti forniscono qualche elemento inventato affinché il tuo cervello ci creda.
Ti ricordi cosa ho detto a quella persona che poi mi ha ospitato gratis nel suo albergo? Quello è un esempio. E potrei continuare con tanti altri, perché fare i veggenti è semplicissimo. È sufficiente dire cose generali e conoscere un po’ la persona che si ha di fronte. A te potrei dire che presto riceverai soddisfazioni dalla scuola e che avrai bisogno dei tuoi amici.
Sono informazioni così generali che si avvereranno sicuramente. Non ti ho detto né quando, né come. È quasi certo che da qui a qualche mese avrai delle soddisfazioni a scuola: un compito andato bene o semplicemente la maestra influenzata che salterà la lezione. Così per i tuoi amici. Vi incontrate così spesso che sarebbe impossibile pensare che non ti aiuteranno in qualcosa che tu non potevi fare senza di loro. A ideare uno scherzo ben riuscito, forse, o a giocare una buona partita di calcio. È il tuo cervello che sceglie, a suo giudizio, cosa ti sarà d’aiuto e cosa no.
La verità, figliolo, l’hai ben compresa pure tu. Non ci sono persone in grado di conoscere il tuo futuro, le tue decisioni, l’esito di un importante incontro. Sarebbe facile se fosse così, ma tutto dipende da te.
Nessuno riuscirà mai a prevedere le scelte operate dalla mente umana, almeno lo spero, perché altrimenti sarebbe la fine di quella che noi chiamiamo libertà.
Le uniche persone che riescono a anticipare il futuro, ma non il nostro personale, sono le più insospettabili: noi scienziati.
Guardare il Cosmo e cercare di prevedere come si muovono i corpi celesti, quando morirà una stella… ops, perdonami, quando una stella deciderà di trasformarsi in qualcos’altro, come si evolverà l’intero Universo, come potrebbe finire la vita sulla Terra… Ci stiamo lentamente riuscendo.
Conoscere questo futuro è più semplice e decisamente più sensato: il Cosmo obbedisce a poche regole che segue scrupolosamente. È quindi sufficiente scoprire le regole per essere in grado di conoscere il futuro da qui a miliardi di anni. Sappiamo che il Sole tra 5 miliardi di anni sarà al termine della propria vita, che già tra 1 miliardo di anni la Terra sarà un luogo estremamente caldo e arido, che tra 3 miliardi di anni Andromeda si scontrerà con la Via Lattea, quante eclissi solari e lunari ci saranno da qui a un milione di anni…e molto altro.
Noi siamo profondamente diversi: il fisico segue le regole della natura ma la mente è capace di superarle, di vivere e pensare in uno spazio ben più grande, di essere cosciente di quelle stesse regole e manipolarle, invece di subirle passivamente. Ed è così potente da consentirci addirittura di capire l’Universo intero e prevederne il futuro, che al momento sembra essere quello che sto per raccontarti.
Se l’energia del vuoto, o oscura, a te scegliere il nome che preferisci, produce una spinta all’espansione dell’Universo tanto più grande quanto maggiore è lo spazio a disposizione, allora il suo destino sembra fin troppo evidente.
Se non interverrà qualcosa di ancora sconosciuto a fermare l’accelerazione – e questo attualmente non possiamo ancora dirlo con certezza – prima o poi tutte le strutture verranno letteralmente smembrate dalla crescente espansione, che farà sentire i suoi effetti su scale sempre più piccole.
Prima saranno gli ammassi di galassie a farne le spese. Le velocità di recessione tra le galassie diventeranno maggiori di quelle che la forza di gravità può sopportare: le singole componenti si disperderanno e l’ammasso cesserà di esistere come oggetto gravitazionalmente legato.
Successivamente, aumentando ancora il tasso di espansione, si raggiungerà una velocità tale da disgregare le singole galassie; stelle e gas verranno dispersi nello spazio.
È plausibile che 60 milioni di anni prima dell’evento finale, che i miei colleghi hanno scherzosamente chiamato Big Rip, il grande strappo, la Via Lattea venga smembrata. L’orizzonte accessibile sarà ridotto a circa 300 milioni di anni luce.
Pochi mesi prima dell’istante finale anche la Terra e l’intero Sistema Solare, già duramente provati, se non distrutti, dalla fine del Sole, verranno disgregati e destinati a vagare nello spazio, ma per un tempo davvero piccolo, poiché circa mezz’ora prima del Big Rip tutti i pianeti dell’Universo verranno disgregati dall’espansione violentissima dello spazio.
È solo questione di tempo – molto poco – prima che il tasso di espansione raggiunga livelli così elevati da distruggere anche atomi e molecole, circa  secondi prima della fine. Nel breve lampo successivo anche l’interazione forte verrà abbattuta: i nuclei atomici si spaccheranno, così come tutte le particelle composite.
Siamo arrivati alla fine, al Big Rip: due parole leggere per descrivere il terribile epilogo di un Universo un tempo luminoso e in rapida evoluzione. Da questo istante il Cosmo è invece un luogo completamente buio e statico, composto, forse, solamente da particelle elementari che a causa dell’espansione dello spazio a velocità maggiori della luce già per raggi superiori a  non possono interagire, per l’eternità…
Siamo, di nuovo, in un caso di singolarità. Alcune o tutte grandezze fisiche hanno valori nulli o infiniti: non si può più descrivere lo spazio-tempo con queste leggi, l’Universo è un luogo completamente sconosciuto.
A quanto pare, le regole che governano questo Universo,sono destinate inesorabilmente a seguirne il suo stesso destino.
Se i dati sono corretti, si è calcolato che tra circa 16 miliardi di anni ci saranno le condizioni per l’evento che dovrebbe porre fine all’Universo come lo conosciamo.
Lo so, è uno scenario davvero inquietante che a lungo pensarci fa venire una spiacevole sensazione allo stomaco…
Per fortuna questa è solamente una teoria, forse la migliore attualmente in grado di spiegare e interpretare tutti i dati in possesso dei cosmologi, ma non certo l’unica. Abbiamo ancora molte cose da scoprire prima di essere certi di questa fine.
In cuor mio spero che il destino dell’Universo sia un po’ più roseo, se non altro perché è più facile accettare la fine di qualcosa se preclude a un nuovo inizio, piuttosto che l’oscurità e il nulla assoluto per l’eternità…questo è davvero inquietante e, forse troppo insensato anche per l’Universo stesso.
Poi, pensa un attimo. Pochi miliardi di anni sarebbero allora tutto il tempo utile per la nascita della vita. Sono tanti in assoluto, ma di fronte al concetto di infinito diventano più piccoli di un atomo a confronto di un elefante. A questo punto tutto quello che vediamo sarebbe nato grazie a un’unica, incredibile eccezione, un inspiegabile colpo di fortuna, qualcosa che non si ripeterà mai più, per l’eternità. Ma questo è molto difficile da accettare osservando un Cosmo che non sembra contemplare il significato di fortuna, né di eccezione…

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