sabato 21 gennaio 2012

Le nubi di Venere

Immaginate un pianeta completamente avvolto da un'atmosfera decine di volte più densa di quella della Terra, con nubi imponenti composte da acido solforico che si estendono per decine di chilometri in altezza.
Queste nubi, presenti da miliardi di anni, si modificano in continuazione e solcano i cieli a velocità comprese tra 300 e 400 km/h, compiendo una rotazione completa attorno al pianeta in un periodo compreso tra 4 e 6 giorni, contro i 243 impiegati dalla superficie solida.

Credo che ormai abbiate compreso tutti che sto parlando di Venere, il pianeta a noi più vicino e il più inospitale di tutto il sistema solare.
La meteorologia del pianeta è veramente sorprendente e come vi ho mostrato qualche post addietro può essere studiata anche con i nostri telescopi amatoriali.

La mia stagione di osservazione Venusiana è iniziata e queste che vi presento sono le immagini che ho ottenuto nei giorni precedenti.
La prima ritrae due aspetti differenti del pianeta.
A seconda dei filtri utilizzati per la ripresa sono accessibili diverse zone atmosferiche. Un filtro ultravioletto mostra la sommità delle nubi, a circa 80 km di altezza, mentre un infrarosso i sitemi nuvolisi posti a quote più basse, intorno ai 60 km. I due livelli atmosferici sembra non abbiano nulla in comune, visto che le nubi osservabili sono totalmente diverse: un altro punto terribilmente affascinante di questo mondo così inospitale, eppure così vicino.

Venere in ultravioletto (UV) ed infrarosso (IR)




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