venerdì 20 febbraio 2015

Una stella ha attraversato il Sistema Solare... 70 mila anni fa



Prevedere gli eventi che si verificheranno nel futuro è spesso fonte di preoccupazione, soprattutto se si parla di possibili disastri cosmici. Ben altro approccio, invece, lo si ha quando si guarda a quello che è accaduto nel passato, ed è proprio questo il caso. 

Il passaggio stellare più ravvicinato di cui abbiamo notizia
Un gruppo di astronomi dell’università di Rochester ha scoperto allora che con molta probabilità circa 70 mila anni fa, agli albori dell’Homo Sapiens, una piccola stella molto rossa ha sfiorato il Sistema Solare, anzi, a voler essere precisi l’ha attraversato.

Chiamata stella di Scholz dal suo scopritore, questa piccola nana rossa, ormai a circa 20 anni luce da noi, ha appena il 15% della massa del nostro Sole. I calcoli mostrano che 70 mila anni fa si è avvicinata fino a circa 0,8 anni luce di distanza dalla nostra Stella, ovvero a 50 mila unità astronomiche. Sembrerebbe molto lontana dai pianeti e in effetti lo è, ma il Sistema Solare non è formato solo da essi. Molto oltre le loro orbite, e fino a circa un anno luce e mezzo di distanza dalla nostra stella, si trova un enorme serbatoio di comete chiamato nube di Oort. Ecco allora che la stella di Scholz dovrebbe essersi fatta strada tra gli oggetti più esterni di questa nube. Come se non bastasse, la nana rossa ha pure una compagna meno massiccia, una via di mezzo tra una stella e un pianeta chiamata nana bruna. 

Date le basse masse di questo peculiare sistema doppio, lo scompiglio creato nella nube di Oort non dovrebbe essere stato troppo grande, ma questo testimonia che l’Universo non è affatto un luogo statico e che anche il nostro vicinato cosmico, sebbene ci sembri tranquillo, in realtà lo è solo perché viviamo troppo poco tempo per vederlo cambiare.

lunedì 15 dicembre 2014

Il mio nuovo canale Youtube dedicato all'astronomia

Era l'ultima cosa che mi mancava del mondo dei social network, così mi sono deciso a fare il grande passo e ad aprire un mio canale su Youtube nel quale caricherò con costanza alcuni brevi video di astronomia.

Le idee sono tante, il tempo un po' meno, quindi per adesso ho iniziato con il progetto "Tre minuti di Universo", una rubrica nella quale propongo video di 3-4 minuti nei quali approfondisco un tema di carattere astronomico.
Se il riscontro in termini di partecipazione sarà positivo continuerò questa esperienza, che in ogni caso sta contribuendo a rendermi un divulgatore migliore (e mi diverto pure giocando con gli effetti speciali home made del chroma key!), con altre tematiche (suggerimenti?).

Per il momento ho caricato 6 video, di cui uno di presentazione, che parlano di aurore polari, materia oscura, scontri tra galassie...
Sono tutti argomenti affrontati con parole semplici e naturalmente non in modo completo; rappresentano quindi degli spunti per accendere la curiosità e spingervi ad approfondire un argomento che avete trovato particolarmente interessante, magari acquistando uno dei miei libri!

Naturalmente è tutto fatto in casa, quindi spero che la vostra attenzione si focalizzerà di più sui contenuti che sugli effetti speciali.
Commeti, critiche e suggerimenti sono sempre ben accetti.
Per il momento buona visione!

martedì 2 dicembre 2014

Avviso ai miei lettori in merito agli ebook Kindle


Dal 1 Gennario 2015 cambiano radicalmente le disposizioni in termini di IVA nella comunità europea. In particolare, l'IVA su tutti i prodotti acquistati online non si pagherà più nel paese in cui si effettua l'acquisto ma in quello in cui risiede chi l'ha comprato.

Non è questo il luogo per discutere sulla correttezza o meno di un
provvedimento del genere, ma a me preme solo avvisarvi di quale sarà l'effetto sui miei libri acquistati su Amazon (perché di fatto il provvedimento è stato studiato su misura per Amazon).

Tutti i libri cartacei non dovrebbero subire grosse variazioni perché la legge italiana prevede un'IVA agevolata al 4% simile a quella già applicata da Amazon.

Tutti gli ebook in formato Kindle, invece, subiranno un aumento automatico del prezzo di circa il 20% a causa del fatto che la legislazione italiana non li riconosce di fatto come libri ma li tassa con l'aliquota piena al 22%. Questo provvedimento, come al solito, non toccherà le piattaforme che li vendono, in questo caso Amazon, che si limiterà ad alzare i prezzi per coprire le diverse aliquote IVA all'interno dell'Europa, ma si abbatterà solamente sui consumatori, che di fatto vedranno aumentare tutti i prezzi degli ebook kindle.

Sebbene non sia un aumento elevatissimo in termini assoluti, trovo ingiusto che la cultura venga tassata al 22%, anzi, quella digitale solamente venga tassata al 22%, e sebbene non abbia alcun potere in merito, in qualità di autore e di cittadino italiano vi chiedo scusa per quello che accadrà tra meno di un mese.

Purtroppo l'unico modo per non dover pagare ogni mio libro kindle il 20% in più è di approfittare di queste ultime settimane e farne incetta. Visto che si avvicinano anche le feste di Natale non potrebbe esserci periodo migliore per un po' di astronomia pratica e teorica.

Vi ricordo che il formato kindle può essere letto anche da qualsiasi computer e smartphone, NON solo dai lettori Kindle di Amazon, quindi chiunque abbia un dispositivo mobile ne può approfittare.

giovedì 20 novembre 2014

ALMA entra in funzione e subito sorprende

La tecnologia fa passi da gigante giorno dopo giorno e ci permette, sia se siamo semplici appassionati o studiosi del cielo, di meravigliarci e avere a disposizione una miniera di informazioni che fino a 20 anni fa sembrava pura fantascienza.

ALMA, in Cile. Un progetto molto promettente
Un altro grande passo verso una maggior comprensione del cosmo è stato ufficialmente fatto in Cile, nel più secco deserto del mondo: Atacama, conosciuto anche come il paradiso degli astronomi (dilettanti e professionisti).
E' in questa lingua larga non più di 200 km e lunga qualche migliaio che all'inizio di novembre è ufficialmente entrato in funzione, quasi a pieno regime, il telescopio ALMA, acronimo per Atacama Large Millimeter/submillimeter Array.

In realtà non si tratta di un telescopio singolo come siamo abituati a immaginare, ma di una rete di radiotelescopi che osservano principalmente alla lunghezza d'onda delle microonde che si possono muovere ed estendere fino a coprire un lato di 15 chilometri.

Grazie alla tecnica dell'interferometria è possibile sfruttare in pieno le proprietà della luce per aumentare il potere risolutivo degli strumenti e carpire dettagli sempre più fini dell'Universo. In particolare,  l'interterometria combina la luce ripresa da una rete di telescopi e permette di raggiungere un potere risolutivo pari a quello che si avrebbe se si osservasse con un unico telescopio il cui diametro è pari alla distanza massima tra due parabole. Poiché le antenne di ALMA raggiungono un'estensione di 15 chilometri, la risoluzione raggiungibile è la stessa che avrebbe un singolo radiotelescopio di pari diametro, con il grande vantaggio di poter operare con telescopi più piccoli, maneggevoli ed economici.
Alle lunghezze d'onda submillimetriche si ha anche il vantaggio di non dover combattere con la fastidiosa turbolenza atmosferica, che degrada enormemente le immagini nel visibile.

Il risultato, quindi, è una risoluzione paragonabile a quella raggiunta dal telescopio spaziale Hubble, circa 0.0035 secondi d'arco.
Le lunghezze d'onda millimetriche hanno anche il grande vantaggio di non essere molto assorbite dalle polveri interstellari e quindi ci consentono di osservare fenomeni che fino a questo momento abbiamo solo teorizzato e simulato al computer.
Ripreso per la prima volta un sistema planetario in formazione.

La prima immagine di ALMA ha già stupito tutti quanto a bellezza, risoluzione e portata scientifica. A 450 anni luce di distanza, le antenne hanno ripreso la giovanissima stella HL Tauri. Probabilmente non più vecchia di un milione di anni, per le scale temporali dell'Universo è praticamente una neonata. Ma la sorpresa non è l'età, piuttosto quello che c'è attorno alla stella: un disco di polveri che sta formando molto probabilmente un sistema planetario. L'immagine è così definita che si possono osservare anche delle lacune nel disco, laddove quasi certamente si stanno formando pianeti.
E questo è il grande problema: tutte le nostre teorie sulla formazione dei sistemi planetari dicono che serve molto più tempo affinché dal disco di polveri inizino a formarsi corpi di taglia planetaria. A quanto pare, osservando questa straordinaria immagine, siamo ben lungi dall'aver compreso il meccanismo di nascita dei pianeti. L'aiuto di ALMA, allora, sarà davvero fondamentale.

Per approfondire: http://www.eso.org/public/news/eso1436/

lunedì 17 novembre 2014

Una delle più grandi tempeste di meteore mai verificatesi

Purtroppo c'è una brutta notizia prima di proseguire, anzi due: la prima è che la tempesta c'è già stata, la seconda è che non potevamo comunque vederla perché è avvenuta su Marte.

La madre di tutte le tempeste di meteore
Il 19 Ottobre scorso si è verificato un evento estremamente raro, stimato con una frequenza di uno ogni qualche milione di anni: una cometa è passata estremamente vicino a Marte, a poco più di 130 mila chilometri dalla superficie, 3 volte più vicina della nostra Luna.
Siding Spring, questo il nome della cometa, ha sfiorato il pianeta rosso evitando per poco un impatto che sarebbe stato catastrofico, ma ha lasciato una grande e spettacolare traccia della sua presenza a così breve distanza. La sua estesa chioma e la coda hanno infatti interagito, come ampiamente previsto, con l'atmosfera di Marte, causando come più spettacolare effetto collaterale un'incredibile e inimmaginabile tempesta di stelle cadenti.

Sebbene nessuna delle sonde attorno al pianeta e dei rover sulla superficie abbia ripreso in diretta questo evento (anche per questioni di sicurezza), dopo il passaggio della cometa la sonda della NASA MAVEN, osservando la porzione di atmosfera che è stata attraversata dalla chioma e dalla coda, ha rilevato una grande quantità di "fumi" causati dalle migliaia, forse milioni di scie prodotte dalle meteore bruciate nella sottile atmosfera marziana.

La cometa si è dimostrata molto più "polverosa" di quanto ci si aspettasse e ha prodotto uno spettacolo di migliaia di stelle cadenti l'ora che sarebbero risultate davvero spettacolari per chiunque si fosse trovato sulla superficie del pianeta rosso.

Oltre alle meteore, l'interazione tra la chioma della cometa e l'atmosfera di Marte ha sensibilmente modificato quest'ultima, arricchendola di polveri e metalli, regalando, probabilmente, un bel tramonto rosso/giallo al rover Curiosity, ed è riuscita persino a creare per diverse ore uno strato completamente ionizzato, detto ionosfera, che su Marte, al contrario che sulla Terra, esiste solamente di giorno quando viene illuminato dal Sole.

Per approfondire: http://www.universetoday.com/116005/mind-blowing-meteor-shower-on-mars-during-comet-flyby-say-nasa-scientists/