lunedì 3 agosto 2015

Un'estate di fotografie astronomiche

L'estate porta con sé tanto caldo ma anche, per fortuna, tanto tempo bello. Le notti sono corte, è vero, ma in compenso possiamo stare fuori senza dover indossare vestiti pesanti e il cielo, se osservato lontano dalle luci delle grosse città, ci regala il maestoso spettacolo della Via Lattea estiva, un lungo e frastagliato fiume di luce che rappresenta una delle più spettacolari manifestazioni di potenza del nostro Universo.

Durante il passato novilunio di Luglio mi sono finalmente divertito un po' sotto un cielo scuro, che mi mancava da troppo tempo. 
E allora non c'è modo migliore, per un blog di astronomia, che augurarvi buone vacanze con le meraviglie dell'Universo che ho catturato con la mia modesta strumentazione.


La nebulosa Velo è ciò che resta di una stella esplosa qualche decina di migliaia di anni fa, nella costellazione del Cigno. Ripresa eseguita con telescopio rifrattore ED TS INED 70 mm F 420 mm e camera CCD ST-2000 a colori. 15X720 secondi.
La nebulosa Omega, o Cigno, è una splendida distesa di gas caldo nel cuore della Via Lattea estiva. Ripresa eseguita con telescopio rifrattore ED TS INED 70 mm F 420 mm e camera CCD ST-2000 a colori. 29X120 secondi.
La nebulosa Cocoon è un piccolo fiore rosso scaldato dalle numerose stelle che vi sono nate al suo interno, con una lunga coda di polveri e gas freddo che blocca la visione delle stelle di sfondo. Ripresa eseguita con telescopio rifrattore ED TS INED 70 mm F 420 mm e camera CCD ST-2000 a colori. 15X720 secondi.
La nebulosa IRIS è una gemma azzurra composta da gas e polveri illuminate dalla calda stella centrale. La sua luce, però, viene bloccata dalla grande quantità di materia che la circonda, così che lontano dalla sua figura la nabulosa assume i contorni di una grossa chiazza scura che blocca gran parte delle stelle di fondo. Questa è la migliore prova che guardando con uno strumento molto più sensibile del nostro occhio ci si accorge con facilità che lo spazio non è vuoto. In realtà, nel nostro cielo, sono poche le regioni prive di gas o polveri. Ripresa eseguita con telescopio rifrattore acromatico Konus Vista 80 mm F 400 mm e camera CCD ST-2000 a colori. 19X720 secondi.
La nebulosa proboscide di elefante è una grande zona nebulare calda, dai colori tipicamente rossi, nella quale si staglia un lungo naso oscuro composto da polveri e gas freddi. Sono queste zone in apparenza vuote che formano nuove stelle, le quali, quando avranno raggiunto alte temperature, inizieranno a scaldare le regioni adiacenti e trasformeranno i buchi scuri in splendide zone rosse. Ripresa eseguita con telescopio Takahashi 106 FSQ e camera CCD ST-2000 a colori. 21X720 secondi, in collaborazione con Federico Pelliccia.
L'ammasso aperto M11, detot dell'Anitra Selvatica, è uno degli agglomerati più densi della sua specie. Situato nella costellazione estiva dello Scutum, è facile preda anche di un piccolo binocolo. Ripresa eseguita con telescopio rifrattore acromatico Konus Vista 80 mm F 400 mm e camera CCD ST-2000 a colori. 15X120 secondi.
L'ammasso globulare M13, nella costellazione di Ercole, è un immenso agglomerato di circa mezzo milione di stelle che orbita attorno al centro della nostra galassia. Si tratta di un satellite della nostra isola di stelle ed è fatto di astri molto vechci, tra i più antichi che potremo mai trovare nell'Universo. La loro età, infatti, è superiore ai 12 miliardi di anni! Ripresa eseguita con telescopio Celestron C9.25 e camera CCD ST-2000 a colori. 5X600 secondi, in collaborazione con Federico Pelliccia.
La nebulosa planetaria M27, nell'evanescente costellazione della Volpetta, è un'istantanea del Sole tra circa 7 miliardi di anni. Questa impressionante distesa di gas è infatti ciò che resta dopo la fine della vita di una stella con massa simile al Sole. Il gas in espansione a qualche decina di chilometri al secondo è riscaldato da ciò che resta dell'antica stella, una nana bianca, un oggetto grande come la Terra ma molto, molto più denso, che si raffredderà molto lentamente nel corso di miliardi di anni. Ripresa eseguita con telescopio Celestron C9.25 e camera CCD ST-2000 a colori. 15X720 secondi, in collaborazione con Federico Pelliccia.


La galassia M101 e un suo satellita, rappresenta molto bene la magnifica eleganza di queste sterminate isole di stelle. In quella perfetta girandola, simile alla nostra Via Lattea, trovano posto centinaia di miliardi di stelle, altrettanti pianeti, migliaia di ammassi stellari e nebulose. Si fa fatica a a capire come tutto questo riesca a stare in uno spazio in apparenza tanto piccolo e come si raggiunga un ordine così meraviglio, ma questa è proprio la bellezza dell'Universo: la capacità di stupire sempre, ben oltre i limiti imposti dalla nostra immaginazione. Ripresa eseguita con telescopio rifrattore Takahashi 106 FSQ e camera CCD ST-2000 a colori. 18X600 secondi, in collaborazione con Federico Pelliccia.

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