sabato 9 maggio 2015

Appuntamento con la storia: New Horizon sta arrivando su Plutone

Rimasto fuori dal grande tour di Voyager 2, e per di più declassato, Plutone è l’unico (ex) pianeta a non essere stato ancora visitato da una sonda.
Questo triste primato però è destinato a interrompersi presto, quando la missione New Horizons, partita il 2 gennaio 2006, lo avvicinerà nel Luglio 2015, in un fly-by che consentirà finalmente di scoprire i misteri di questo piccolo mondo.

Le prime immagini di Plutone e di Caronte
Durante il lunghissimo tragitto la sonda è stata mantenuta in uno stato di ibernazione per preservare l’integrità e la salute della strumentazione di bordo.
In prossimità dei pianeti gassosi è stata però svegliata per testare l’efficienza degli apparati scientifici e della camera digitale. Alcune immagini di Giove, riprese durante il fly-by, mostrano ottime potenzialità del sistema di ripresa.

Se le premesse sono queste, dobbiamo aspettarci che molti dei segreti di Plutone vengano finalmente svelati, dopo oltre 80 anni dalla sua scoperta. Ormai mancano poche decine di milioni di chilometri, tanto che il sistema doppio, composto da Plutone stesso e la sua luna più grande, Caronte, è ormai ben evidente nelle immagini di questa impavida viaggiatrice solitaria.

A una velocità di quasi 16 km/s, la sonda è troppo veloce per entrare in orbita, quindi dopo un fugace incontro si proietterà verso la fascia di Kuiper e lo spazio profondo.
Gli scienziati della NASA sperano di aver la possibilità di avvicinare qualche altro corpo celeste, prima di farle seguire lo stesso destino delle gloriose Voyager e Pioneer, con l’augurio di una vita altrettanto lunga.
 Intanto godiamoci le prime, spettacolari immagini di questo remoto sistema doppio.

giovedì 7 maggio 2015

La navetta Progress sta per precipitare sulla Terra, ma niente panico

Il 28 aprile scorso una capsula Progress dell'agenzia spaziale russa ha lasciato la Terra per un normale volo rapido verso la stazione spaziale internazionale. Al suo interno c'erano riserve di carburante, acqua, ossigeno, cibo e nuovi esperimenti per gli occupanti della stazione. Doveva quindi essere una missione di rifornimento di routine, come ormai avvengono con precisione ogni pochi mesi. Invece, dopo ben 140 voli della più affidabile navicella cargo mai progettata dall'uomo, qualcosa è andato storto.

La Progress avrebbe dovuto attraccare la ISS
Poco dopo essersi separata dal terzo stadio del razzo che l'ha lanciata, la capsula Progress M-27M ha mostrato enormi problemi di comunicazione. Le telecamere di bordo mostravano una rapida rotazione attorno al proprio asse che avveniva in appena 5 secondi e i tecnici a terra non riuscivano a comunicare con i sistemi di telemetria e di controllo dell'astronave. Dopo un giorno di tentativi vani, all'agenzia spaziale russa hanno gettato la spugna: la navicella Progress era del tutto fuori controllo perché non rispondeva ad alcun comando impartito da terra. Non solo non sarebbe stato possibile fare un aggancio con la ISS, ma a causa della bassa orbita avrebbe lentamente perso quota fino a rientrare in modo incontrollato nell'atmosfera terrestre, disintegrandosi con il prezioso carico.

Il momento del rientro incontrollato è vicinissimo. Secondi i tecnici, la navicella dovrebbe impattare con gli strati superiori dell'atmosfera terrestre durante la prossima notte, ovvero l'8 maggio, tra la mezzanotte e le 6 di mattina.

La navicella ha una massa complessiva di circa 6 tonnellate, comprese tre tonnellate tra acqua, ossigeno, rifornimenti vari e carburante. Si pensa che l'ingresso in atmosfera la distruggerà quasi completamente ma dei pezzi più o meno grandi riusciranno a raggiungere il suolo. Probabilmente saranno le scorte di cibo a raggiungere con più facilità la superficie, poiché si trovano protette in un ambiente pressurizzato nella capsula, mentre la struttura esterna, grazie anche all'ingente carico di carburante, potrebbe disintegrarsi quasi del tutto.

La zona in cui possibili frammenti potrebbero arrivare al suolo non si saprà con precisione se non qualche minuto prima dell'impatto. La navicella ha un'orbita inclinata di circa 52 gradi rispetto all'equatore, quindi tutte le porzioni comprese tra 52 gradi di latitudine nord e sud sono in teoria potenzialmente interessate.

Il pericolo per il nostro territorio, sebbene venga attraversato dal percorso orbitale, è estremamente basso, per vari motivi: la porzione d'Italia interessata è meno dell'uno per mille della superficie terrestre, non è detto che arrivino in terra detriti pericolosi e attualmente le previsioni, forse anche per la forma dell'orbita, indicano un possibile rientro nella zona equatoriale del pianeta.

Non ci sono pericoli né emergenze nemmeno per gli occupanti della stazione spaziale internazionale che hanno provviste sufficienti per altri quattro mesi, quindi non rischiano di rimanere né senza acqua, né senza cibo e né senza carburante, contrariamente a quanto invece hanno detto diversi siti di stampa generalista italiana.

L'unico vero problema causato da questo incidente riguarda le cause ancora del tutto sconosciute dell'avaria, anche perché il sistema di navigazione della navetta è lo stesso usato dalle sonde Soyouz che sono le uniche che in questo momento possono trasportare esseri umani da e per la stazione. L'agenzia spaziale russa si è riservata tempo fino al 13 maggio per chiarire le cause dell'inconveniente. Alcune osservazioni condotte anche dagli occupanti della ISS parlano di una nuvola di almeno una quarantina di detriti che hanno accompagnato la Progress subito dopo essere stata liberata dal terzo stadio del razzo con cui era stata lanciata. E' quindi presumibile pensare che qualcosa sia andato storto in quella circostanza, ma è ancora tutto da capire cosa sia successo.  Certo che la veloce rotazione intorno all'asse e la presenza di detriti lasciano pensare a un problema fisico invece che a un malfunzionamento software.
Questa lezione ci insegna ancora una volta quanto sia pericoloso e delicato il volo spaziale, ma allo stesso tempo così affascinante che non possiamo permetterci di abbandonarlo.

Per approfondire la vicenda: http://spaceflightnow.com/2015/05/06/out-of-control-progress-cargo-craft-to-fall-back-to-earth/

Per dettagli aggiornati su quando avverrà il rientro: http://www.n2yo.com/progress-cargo-reentry.php

mercoledì 6 maggio 2015

Libro kindle gratuito per tre giorni

Da oggi, 6 Maggio, fino alla mezzanotte dell'8 Maggio, il mio libro "La spettacolare vita delle stelle"
è in promozione gratuita. Potete scaricarlo e leggerlo su qualsiasi dispositivo che abbia installata l'applicazione di lettura Kindle di Amazon, anche questa gratuita.

Il libro cerca di raccontare con parole semplici e chiare la vita delle stelle, entrando nei dettagli dei loro più nascosti segreti e sorprese. Il linguaggio è semplice ma rigoroso, adatto per tutti, a partire dai ragazzi di 8-10 anni.
Per poterlo scaricare gratuitamente basta fare clic qui

sabato 2 maggio 2015

Addio sonda Messenger



La sonda Messenger lasciò la Terra il 3 agosto 2004 con l’obiettivo di diventare il primo manufatto umano a inserirsi nell’orbita di Mercurio.
Per raggiungere questo importante traguardo, i tecnici della NASA hanno dovuto studiare un piano di volo estremamente contorto, in grado di dare alla sonda la giusta velocità e direzione per porla, senza sprechi di carburante, nell’orbita del pianeta.

Nel febbraio 2005 Messenger si trovò a passare vicino al nostro pianeta per effettuare un fly-by.
L'ultima immagine di Messenger, a pochi km dallo schianto
Nell’ottobre 2006 e 2007 fece la stessa manovra con Venere, per poi proiettarsi finalmente verso Mercurio. Prima però di entrare nell’orbita del pianeta fece tre passaggi ravvicinati per correggere direzione e intensità della velocità il 14 gennaio 2008, il 6 ottobre dello stesso anno e il 29 settembre 2009.

L’inserimento nell’orbita è avvenuto finalmente il 18 marzo 2011, ma nel frattempo, durante i tre precedenti passaggi ravvicinati, Messenger aveva già osservato oltre il 95% della superficie, concludendo dopo oltre 30 anni il lavoro iniziato dalla gloriosa Mariner 10.

Dopo quattro anni di onorato servizio, ben tre oltre gli obiettivi iniziali, splendide immagini e tantissimi dati scientifici su un corpo celeste che prima non si conosceva quasi per niente, il carburante per le manovre operazioni orbitali è terminato. La forza di gravità del Sole, molto intensa a quelle esigue distanze, ha segnato così il destino dell’impavida viaggiatrice, facendola schiantare su Mercurio il 30 Aprile scorso. A una velocità di diverse migliaia di chilometri l’ora, la sonda ha generato un cratere di circa 16 metri di diametro, di certo il più recente dei migliaia che ha potuto fotografare in grande dettaglio durante la sua florida vita.

Tra le scoperte più importanti di Messenger ci sono sicuramente i giacimenti di ghiaccio d’acqua nel fondo dei crateri polari di Mercurio, laddove l’intensa radiazione solare non penetra mai e consente a questo elemento di sopravvivere anche in un ambiente tanto ostile. 

Per maggior informazioni: http://messenger.jhuapl.edu/

martedì 21 aprile 2015

Nuovo libro: Tecniche, trucchi e segreti della fotografia astronomica

Con un po' di emozione e poche energie rimaste per un progetto che si è rivelato immenso, annuncio la pubblicazione del mio ultimo libro riguardante la fotografia del profondo cielo. Dopo il volume sull'imaging planetario, risalente ormai a più di 2 anni fa, ho cercato di completare la trattazione sulla fotografia astronomica parlando del vastissimo campo delle riprese a lunga posa, dalle foto alle tracce stellari fino alle più lontane galassie che possiamo riprendere con il nostro telescopio.
Non avrei raggiunto lo scopo senza il prezioso aiuto di altri tre amici: Marco Bastoni, Giovanni Giardina e Federico Pelliccia. 

Ecco allora la presentazione, non senza un po' di orgoglio, perché questo è di gran lunga il progetto più lungo, complesso e vasto che abbia mai affrontato.



Quattro astrofotografi con più di 30 anni di esperienza, innamorati del cielo e con la voglia di condividere tutto quello che hanno imparato durante un lungo e difficoltoso percorso. Ecco come è nato il manuale più completo al mondo sulla fotografia astronomica degli oggetti del profondo cielo; un’opera titanica che rende disponibili a tutti le tecniche, i trucchi e i segreti che permettono agli astrofotografi più bravi di ottenere splendide immagini di nebulose, galassie e ammassi stellari.
Partiremo da zero, imparando a prendere confidenza con la fotocamera attraverso i primi progetti di fotografia astronomica, che non richiederanno né un telescopio né una montatura.
Cresceremo insieme con riprese sempre più complesse, fino ad arrivare alla fotografia a lunga posa attraverso il telescopio, la più spettacolare ma anche difficile.
Nella seconda parte, con l’esperienza già acquisita, vedremo uno a uno tutti i segreti in merito all’acquisizione e soprattutto all’elaborazione delle immagini. Impareremo come gestire al meglio le reflex digitali e le camere CCD astronomiche. Apprenderemo l’uso di software potentissimi ma un po’ ostici, come Photoshop, MaxIm DL e PixInsight. Scopriremo tecniche a cui non avevamo neanche pensato. Avremo a disposizione molte riprese grezze, da scaricare dai relativi link presenti nel libro, che elaboreremo insieme passo passo per capire meglio questa delicata fase della fotografia astronomica e alla fine, è una promessa, ci trasformeremo in provetti astrofotografi il cui unico limite sarà solamente il cielo.  
Buona fotografia astronomica a tutti!
  
Qui è possibile scaricare un campione gratuito che include prefazione, indice, introduzione e il primo capitolo.
Come sempre, ci sono diverse edizioni da acquistare:

Come offerta lancio, e solo per una settimana, chi acquista l'edizione cartacea avrà in regalo anche la versione ebook in PDF. Come fare? Acquistate il cartaceo, poi mandate una mail con la ricevuta dell'acquisto (basta uno screenshot dell'ordine fatto) a questo indirizzo email: libro.astrofotografia@gmail.com