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domenica 14 giugno 2015

Philae si è risvegliato!

Philae, il piccolo lander che lo scorso Novembre ha effettuato con successo il primo atterraggio sulla superficie di una cometa (67P/Churyumov–Gerasimenko), segnando una pietra miliare nella storia dell'esplorazione dello spazio, è tornato a comunicare il 13 Giugno con Rosetta, che ha ritrasmesso il segnale sulla Terra!

Philae, delle dimensioni di una lavatrice, aveva dovuto affrontare un atterraggio più complicato del previsto. A causa della bassissima gravità della cometa e a seguito del malfunzionamento del sistema di ancoraggio che avrebbe dovuto mantenerlo ben saldo sulla superficie, il lander fece un paio di rimbalzi alti centinaia di metri prima di posarsi in un punto ben lontano dal primo atterraggio, e per di più al riparo dalla debole radiazione solare che avrebbe dovuto fornire energia ai suoi pannelli solari.
Le conseguenze furono sconfortanti: la batteria di bordo, dopo poco più di 60 ore, si scaricò, sebbene Philae fosse riuscito a effettuare gran parte degli esperimenti per cui era stato progettato e avesse inviato i dati a Rosetta.

Nessuno, però, nemmeno i tecnici dell'agenzia spaziale europea (ESA), di cui l'Italia è, con orgoglio, uno dei menbri più importanti, si sarebbe accontentato di portare a termine gli obiettivi minimi della missione e di dire addio al piccolo manufatto dopo meno di tre giorni. Purtroppo, la posizione sfortunata ha impedito alla sonda di beneficiare della luce solare sufficiente per uscire dalla fase di ibernazione, nella quale si era immessa per preservare la poca carica residua delle batterie e non morire del tutto.

Per mesi la sonda Rosetta ha cercato di capire dove si fosse posato Philae, e proprio qualche giorno fa arrivò la notizia che, forse, la sua sagoma era stata individuata dalle immagini in altissima risoluzione della sonda madre. Tutto questo, però, è stato travolto dalla notizia del risveglio. Non è stata una sorpresa, perché da mesi si pensava, e sperava, che la maggiore vicinanza al Sole della cometa e la diversa inclinazione dei raggi solari avrebbero potuto illuminare Philae a sufficienza per farlo svegliare.

E così è stato: una comunicazione di 85 secondi, in cui il lander ha inviato alcuni dati relativi anche alla sua salute. Al momento, nella sua posizione sta sperimentando una temperatura di -35°C e ha a disposizione 24 Watt di energia, non tanti, ma sufficienti per farla svegliare dal lungo letargo e accumulare informazioni in merito all'ambiente in cui si trova. E con la cometa sempre più vicina al Sole, la situazione dovrebbe migliorare nei prossimi giorni.

Il lander sembra godere di ottima salute, così buona che sembra si sia risvegliato già da alcuni giorni. Infatti la sua memoria contiente circa 8000 pacchetti di dati che invierà nei prossimi giorni a Rosetta e poi verso la Terra. In pratica, non solo si è risvegliato, ma è già al lavoro da qualche giorno, senza però riuscire a comunicare con la sonda madre.
A noi appassionati e sognatori non resta che rimanere in ascolto, pronti a stupirci dei dati e delle foto spettacolari che arriveranno grazie alla sua seconda, e si spera lunga, vita!

Per approfondire: http://blogs.esa.int/rosetta/2015/06/14/rosettas-lander-philae-wakes-up-from-hibernation/

lunedì 10 novembre 2014

Philae sta per tentare l'impresa: atterrare su una cometa!

E' senza dubbio la missione automatica più ambiziosa, pericolosa e forse persino folle, ma nella scienza, e in generale nel progresso, un po' di razionale follia serve per provare ad abbattere delle barriere.

Philae sta per atterrare su una cometa
E così il prossimo 11 novembre ci sarà un appuntamento con la storia da non perdere: per la prima volta gli esseri umani proveranno a far atterrare sulla scoscesa superficie di una cometa una piccola sonda automatica. Philae, per ora saldamente agganciata alla sonda madre Rosetta, prenderà il volo e colmerà, si spera senza imprevisti, la distanza di poche decine di chilometri che la separa dalla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, posandosi delicatamente sulla superficie il 12 novembre.

E' una manovra mai tentata prima, aggravata dal fatto che quando la sonda madre Rosetta è arrivata nei pressi della cometa, nessuno si aspettava di trovare un corpo celeste così irregolare e angusto, sul quale atterrare sembra un'impresa ancora più difficile delle più pessimistiche previsioni.

Ma l'ESA ormai è abituata a tentare manovre mai provate prima: ha iniziato nel 2004 quando è riuscita a far depositare dolcemente la capsula Huygens su Titano, la prima volta su un satellite di un altro pianeta. Ha proseguito con la stessa sonda Rosetta, che è riuscita nell'impresa di mettersi in orbita stabile attorno a una cometa di circa 4X3,2X1,3 km che ha la forza di gravità di una montagna terrestre, e nemmeno troppo alta.
Ora è il momento di aggiungere l'ultimo tassello mancante a una serie di imprese che stanno inevitabilmente cambiando la storia delle esplorazioni automatiche.

La zona di atterraggio, scelta dopo una lunga analisi delle immagini ad altissima risoluzione fornite da Rosetta, è stata soprannominata Agilkia e si trova su una piccola pianura su uno dei lati lunghi di questo masso cosmico alquanto particolare.

Come andrà a finire non si può sapere, ma intanto prepariamoci alla diretta visibile sul sito dell'ESA a partire dalle 20 ora locale dell'11 novembre. Le fasi finali dell'atterraggio sono previste per il 12 novembre alle 15 ora locale. Comunque vada dobbiamo essere orgogliosi di appartenere all'umanità, che è capace di cose ben più grandi di lei quando riesce a smettere di farsi la guerra.

Link per approfondimenti e per la diretta: http://www.esa.int