Dall’inizio
dell’era spaziale, nel 1957, sono tante le sonde mandate verso altri corpi
celesti, molte di più di quanto si possa immaginare.
Negli anni
sessanta e settanta, Stati Uniti e Unione Sovietica, in piena guerra fredda,
non risparmiarono risorse per dimostrare al mondo la propria supremazia nello spazio.Per circa
30 anni questa è stata una gara a due, poi, lentamente, anche altre potenze
economiche hanno timidamente iniziato ad affacciarsi allo spazio.
Il
programma spaziale con equipaggio umano è stato il meno sviluppato.
Sei
missioni Apollo hanno portato astronauti sulla superficie lunare; altre tre
quelle che hanno raggiunto la Luna, la distanza maggiore compiuta dagli esseri
umani.
I voli con
equipaggio umano nella bassa orbita terrestre sono invece stati molti di più:
solamente gli Shuttle hanno effettuato 135 lanci, di cui 134 hanno raggiunto
effettivamente l’obiettivo. Non molte di meno sono state le missioni sovietiche prima e russe poi dirette veerso le stazioni spaziali.
Le
missioni automatiche dedicate all’esplorazione automatica dei pianeti sono
state circa 190. Contando i satelliti dedicati allo studio del Sole, delle
comete e degli asteroidi, potremmo superare la straordinaria cifra di 200!
Quasi la
metà riguarda l’esplorazione della Luna, con ben 88 missioni attualmente
all’attivo, in gran parte concentrate negli anni 60 e 70 durante l’apice della
gara allo spazio tra Stati Uniti e Unione Sovietica.
La
percentuale di successi, tuttavia, non è per niente elevata. Una rapida stima
probabilmente ci suggerisce che poco più del 50% delle missioni ha raggiunto
gli obiettivi.
Le
percentuali di fallimento erano elevatissime nei primi anni di esplorazione, a
causa delle scarse conoscenze di una scienza ancora tutta da scoprire, ma anche
soprattutto per la fretta imposta dai ritmi serrati della guerra fredda tra
Sovietici e Americani. Non c’era tempo per accumulare conoscenze attraverso un
percorso lento e prudente, bisognava produrre risultati. Poco importava se
l’obiettivo veniva raggiunto dopo decine di fallimenti, era sufficiente per
dimostrare la propria superiorità tecnologica al mondo e all’avversario.
Quando
la
gara allo spazio terminò e l’esplorazione del Sistema Solare divenne
finalmente
qualcosa di prettamente scientifico, i ritmi rallentarono, ma
aumentarono di
molto l’efficienza e l’affidabilità di missioni diventate sempre più
complesse.
Attualmente i fallimenti delle agenzie spaziali con maggiore esperienza
come la NASA e l’ESA (agenzia spaziale europea) sono diventati
estremamente rari, fortunatamente!
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