La Terra ha un’atmosfera abbastanza spessa
da regolare la temperatura e permettere alla vita di prosperare.La Luna invece ne è completamente priva.Ma com’è
possibile che il corpo celeste a noi più vicino, che sperimenta le identiche
condizioni della Terra, sia così diverso?
Perché
sulla Luna non vi è atmosfera, rendendo questo corpo celeste del tutto ostile
alla vita?
Eppure molti
pianeti possiedono un’atmosfera.I giganti
gassosi possono essere considerati addirittura delle gigantesche atmosfere.
Tra i
pianeti rocciosi, solamente Mercurio non ha uno stabile e spesso involucro
gassoso. Scendendo
di dimensioni, possiamo osservare che pochi satelliti naturali possiedono
atmosfera, anzi, solamente due: Titano e Tritone, luna di Nettuno. Gli altri ne
sono sprovvisti.
Non è
difficile scoprire quale sia il primo ingrediente per avere un’atmosfera: le
dimensioni. In effetti, mano a mano che si scende di dimensioni, le densità
atmosferiche diminuiscono inesorabilmente. Marte, poco più grande della metà della
Terra, ha un’atmosfera 100 volte più sottile. La Luna, 4 volte più piccola, non ha atmosfera.
Le
dimensioni, però, non sono l’unica variabile in gioco. Titano, ad esempio, è poco più
grande di Mercurio, eppure ha un’atmosfera 4 volte più densa di quella terrestre. Addirittura Plutone, più piccolo della Luna, ne possiede una. Qual è la
differenza tra questi corpi celesti, di dimensioni non troppo dissimili? La
distanza dal Sole.
In
effetti, la capacità per un corpo celeste di avere o meno un’atmosfera dipende
dalle dimensioni e dalla distanza dal Sole. Perché?
Qualsiasi
atmosfera è composta da gas. Le molecole di un gas possono muoversi liberamente
e sono molto sensibili alla temperatura. Mano a
mano che la temperatura aumenta, le singole molecole acquistano sempre maggiore
velocità fino a quando, oltre un certo valore, questa potrebbe essere sufficiente
per lasciare il campo gravitazionale del pianeta. In questo caso, quindi,
qualsiasi atmosfera si disperderebbe inesorabilmente nello spazio.
La
combinazione tra la velocità delle molecole, quindi tra temperatura, e il campo
gravitazionale del pianeta, dato dalle sue dimensioni, è ciò che determina la
possibilità per un corpo celeste di trattenere un’atmosfera, determinando anche
la sua densità massima e la composizione chimica.
Mercurio,
ad esempio, è troppo piccolo e vicino al Sole per trattenere apprezzabili
quantità di gas nel suo campo gravitazionale.
Venere, al
contrario, ha una massa sufficiente per trattenere massicce quantità di
anidride carbonica, ma è troppo piccolo e caldo per riuscire a trattenere gas
più leggeri come idrogeno ed elio, proprio come la Terra e Marte.
Questi
possono essere trattenuti efficientemente solamente dalle masse dei pianeti
giganti gassosi. Non è un caso che questi siano composti per oltre il 90% di
idrogeno ed elio, gli elementi di gran lunga più abbondanti nell’Universo.
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