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venerdì 23 maggio 2014

Imminente pioggia di stelle cadenti? Non esattamente, ma vale la pena provarci

Nelle prossime ore (tra venerdì 23 maggio e sabato 24 maggio) la Terra si troverà ad attraversare una zona orbitale contenente i detriti lasciati dall'ultimo passaggio della cometa 209P/LINEAR nel 2009, che secondo alcuni studi potrebbero rivelarsi di una certa densità.
Questo, tradotto in linguaggio comprensibile, significa che nelle prossime ore nel cielo potrebbero comparire molte meteore, dette comunemente anche stelle cadenti.

Fin qui tutto bene, ma ci sono dei punti da mettere in chiaro per abbassare le nostre aspettative ed evitare di prendere cocenti delusioni:
1) Il tasso di stelle cadenti visibili, secondo le più ottimistiche previsioni, dovrebbe essere di circa 200 all'ora. Sembra un numero alto e in effetti non è male, ma le piogge di meteore vere e proprie sono ben altra cosa, per non parlare delle tempeste, che superano le 1000 meteore l'ora. Non si tratta quindi di un evento fuori dal comune, anzi, probabilmente, considerando anche l'incertezza nelle previsioni, lo spettacolo sarà simile a quello offerto dalle Perseidi ogni anno l'11 e il 12 agosto, o dalle sconosciute Geminidi, lo sciame più forte (circa 120 meteore l'ora di media) e costante, visibili ogni anno tra il 7 e il 17 dicembre.
2) Il picco nel numero di meteore secondo le previsioni si verificherà la mattina del 24 maggio tra le 6 e le 8 TU, ovvero tra le 8 e le 10 locali, cioè con il Sole ben alto sull'orizzonte. Solamente i fortunati osservatori dell'america settentrionale saranno quindi nella posizione ideale per assistere al massimo dell'attività meteorica; per noi, probabilmente, ci saranno solo delle piccole briciole e sarà già tanto se assisteremo a una ventina di meteore l'ora (ma spero di sbagliarmi).

La mattina del 24 maggio le meteore sembreranno provenire dalla costellazione dell Giraffa
Non si tratta quindi di una pioggia fuori da comune, come si è letto un po' ovunque in giro sulla rete, e se anche fosse stata, non l'avremmo comunque potuta vedere.
Ora che abbiamo le idee ben chiare, se disponiamo di un cielo sgombro da nubi (difficile in questo periodo di meteo "anglosassone") possiamo programmare una levataccia per domani mattina verso le 3, dirigerci in un posto molto buio e guardare verso nord. Le meteore, dette Camelopardali, sembreranno provenire dall'anonima costellazione della Giraffa (Camelopardalis in latino), posta non molto lontano dalla stella Polare. Un buon punto di osservazione, quindi, deve avere tutto l'orizzonte nord libero. Posizioniamoci di fronte alla stella polare e con un po' di pazienza potremo vedere qualche decina di stelle cadenti in almeno un'ora di osservazione.

Il fatto interessante, forse più della mini pioggia in sé che si prospetta, è che anche la Luna, in fase calante e ben visibile la mattina prima dell'alba, attraverserà la zona dei detriti e sperimenterà anch'essa un aumento dell'attività meteorica, anche se a modo suo.
Il nostro satellite, infatti, non ha praticamente atmosfera, quindi qualsiasi detrito spaziale, anche grande come un granello di sabbia (queste sono le dimensioni tipiche delle meteore) non viene vaporizzato dal calore dell'aria ma impatta direttamente con la superficie, producendo un piccolo e breve flash luminoso.

I flash prodotti dall'impatto delle meteore in superficie sono troppo deboli per essere visti nella porzione illuminata del nostro satellite, ma alcuni potrebbero rendersi facilmente visibili nella porzione in ombra, che in queste circostanze è molto maggiore di quella illuminata.
Osservando quindi con un piccolo telescopio la zona in ombra della Luna, o magari monitorando il tutto con una piccola videocamera ad esso collegata, potremo sperare di osservare le stelle cadenti su un altro corpo celeste. Basta l'impatto di un sasso poco più grande di una palla da golf per produrre un flash facilmente visibile attraverso il telescopio. Con un po' di fortuna, in un'ora di osservazioni potremo vedere qualche piccolo punto bianco accendersi e spegnersi quasi istantaneamente nel lato non illuminato.
Non pensiamo agli alieni o agli UFO, o a chissà quale fenomeno "esoterico" (e non mancherà qualcuno che ci proverà!): in questo caso la realtà è forse ancora più affascinante. Stiamo infatti assistendo in diretta all'impatto di piccoli meteoriti sul suolo di un altro corpo celeste, con una velocità di decine di migliaia di chilometri l'ora; stiamo assistendo in diretta alla nascita di nuovi (seppur piccolissimi) crateri, gli stessi che costellano la nostra amica Luna da miliardi di anni, e che probabilmente sono stati alla base dello sviluppo di condizioni adatte alla vita qui sul nostro pianeta azzurro.
Buone osservazioni!

Le zone della Luna soggette agli impatti con le meteore


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