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sabato 24 dicembre 2011

Ecco finalmente i primi pianeti extrasolari simili alla Terra!

Poche settimane fa il team che analizza i dati provenienti dal telescopio spaziale Kepler, il cui compito è quello di trovare pianeti simili alla Terra analizzandone gli eventuali transiti di fronte al disco stellare, ha annunciato la scoperta del primo pianeta extrasolare orbitante nel pieno della fascia di abitabilità della propria stella.

Kepler-22b è il primo extrasolare nella fascia di abitabilità
Per chi non lo sapesse, la fascia o zona di abitabilità identifica un anello intorno ad una stella all’interno del quale le condizioni di temperatura potrebbero consentire l’esistenza di acqua allo stato liquido ad eventuali pianeti, un ingrediente necessario per lo sviluppo della vita come la conosciamo.

La fascia di abitabilità è molto stretta, quindi la probabilità che un pianeta extrasolare si trovi proprio in questa posizione è molto bassa, soprattutto se consideriamo i metodi di indagine, che finora hanno consentito di scoprire principalmente pianeti molto caldi estremamente vicini alle proprie stelle.

Il telescopio Kepler fu lanciato nel 2009 proprio con l’intento di riuscire a scovare pianeti di dimensioni simili alla Terra, possibilmente all’interno della fascia di abitabilità. A causa dei disturbi introdotti dall’atmosfera terrestre è stato necessario porlo in orbita attorno al nostro pianeta, in una posizione in cui la grande sensibilità della strumentazione di bordo gli consente di effettuare osservazioni impossibili dalla superficie terrestre.

In meno di due anni di osservazioni, Kepler ha individuato finora oltre 1200 candidati pianeti, alcuni dei quali potrebbero essere molto simili alla Terra.
Il processo di verifica dei dati è lungo e richiederà molto tempo, ma mano a mano che i giorni scorrono, alcuni interessanti candidati pianeti vengono confermati e caratterizzati.

Kepler-20 e 20f sono i pianeti extrasolari più piccoli scoperti
Se Kepler 22b è stato il primo pianeta posto nel pieno della zona di abitabilità, con una massa però che lo pone sulla linea di confine tra un pianeta roccioso ed uno gassoso, Kepler-20f e Kepler-20e, la cui scoperta è stata appena annunciata, sono i pianeti più piccoli finora individuati, rispettivamente di 13190 km e 11000 km! Quest’ultimo (Kepler-20e) ha dimensioni addirittura inferiori rispetto al nostro pianeta e rappresenta il corpo celeste extrasolare più piccolo finora scoperto.
Purtroppo le orbite di questi due pianeti si trovano troppo vicino alla stella madre, tanto che la temperatura superficiale si pensa possa essere simile a quella di Mercurio (oltre 450°C), quindi teoricamente inadatti ad ospitare forme di vita.
La notizia però è estremamente importante perché dimostra che Kepler è in grado di individuare pianeti delle dimensioni della Terra. E’ solo quindi questione di tempo e pazienza prima che si possa trovare il nostro vero gemello.

Fa impressione pensare anche al progresso tecnologico: i pianeti scoperti in 15 anni sono poco più di 700, mentre Kepler ne ha identificati in meno di due anni oltre 1200, sebbene debbano essere ancora confermati per essere ufficializzati.
Un altro progresso importante riguarda le dimensioni dei pianeti che possiamo scoprire: fino a tre anni fa era impensabile la scoperta, soprattutto attraverso il metodo dei transiti, di corpi celesti più piccoli di Urano o Nettuno, mentre adesso riusciamo a “vedere” corpi rocciosi più piccoli della Terra.
Viviamo proprio in un’era veramente molto interessante per quanto riguarda il progresso tecnologico e scientifico!

1 commento:

  1. SECONDO ME NON C'E' UNA FASCIA D'ABITABILITA INTORNO ALLE STELLE, MA DIPENDE DALL'ETA'DELLA STELLA SICURAMENTE MILIARDI DI ANNI FA IL SOLE PERMETTEVA A MARTE E VENERE D'AVERE ACQUA IN SUPERFICIE MA COL TEMPO LE STELLE COLLASANO DISTRUGGENDO I PIANETI.

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