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sabato 29 ottobre 2011

Giove in opposizione: osserviamolo!

In questi giorni una stella, che però stella non è, brilla in prima serata alta in direzione sud-est, con una luce molto più intensa di tutte le altre.

Come scritto in un precedente post, stiamo osservando il pianeta Giove, che proprio il 29 ottobre si trova in una particolare configurazione geometrica chiamata opposizione.
Questa parola, nel gergo astronomico ci dice che in quel momento il corpo celeste considerato si trova allineato esattamente tra il Sole e la Terra, quindi proprio "alle nostre spalle", sorgendo nel cielo quando la nostra stella tramonta.
Giove e ganimede ripresi con il mio telescopio da 35 cm
Scordatevi altri significati mistico/astrologici che mi fanno rabbrividire al solo pensiero: è semplicemente una configurazione geometrica, che ha importanti conseguenze osservative.
Si, perché è facile intuire che quando un pianeta è in opposizione, si trova nel punto più vicino alla Terra, risultando quindi al massimo della luminosità e delle dimensioni apparenti, per di più facilissimo da osservare in prima serata, dato che raggiunge il meridiano (punto più alto sull'orizzonte) verso mezzanotte.

Giove quindi in queste settimane si mostra più grande e luminoso rispetto ad alcuni mesi fa, facilissimo da riconoscere in cielo e da osservare al telescopio.
Le sue dimensioni apparenti sfiorano i 50" (secondi d'arco), contro il 30" di quando si trova vicino al Sole (congiunzione). La sua luminosità raggiunge quasi magnitudine -3, vale a dire tre volte e mezzo quella di Sirio, la stella più brillante del cielo.

In queste condizioni il pianeta è piuttosto facile da osservare con ogni telescopio.
Già un piccolo rifrattore di 80 mm di diametro, utilizzato a 35 ingrandimenti, ce lo mostra grande quanto la Luna piena vista ad occhio nudo.
Vale la pena raddoppiare questo valore o tripicarlo (se le condizioni atmosferiche lo consentono). A 110 ingrandimenti il pianeta all'oculare è circa tre volte più grande della Luna piena vista ad occhio nudo e mostra molti dettagli, se abbiamo la pazienza di osservare per qualche minuto.

Se siete alle prime esperienze, probabilmente lo continuerete a vedere ancora molto piccolo e faticherete a credere che in realtà è tre volte più grande della Luna piena vista ad occhio nudo. Questa è un'illusione prodotta dal nostro cervello e conseguenza delle condizioni di osservazione non naturali che richiede un telescopio: osservare con un solo occhio in una fessura (l'apertura dell'oculare) di solito stretta, un oggetto immerso nel nero del cielo, inganna il nostro cervello che ce lo fa apparire piccolo.
Questa illusione è la stessa che ci fa apparire il Sole e la Luna molto più grandi quando sono vicini all'orizzonte: le loro dimensioni non variano, ma cambia il modo in cui il nostro cervello interpreta i dati.
Per battere questa illusione serve solamente esperienza; non conviene aumentare l'ingrandimento di molte volte, perché oltre una certa soglia la qualità dell'immagine peggiora (realmente).

Maggiore è il diametro del telescopio utilizzato, migliori sono i dettagli visibili, a patto di osservare in una serata in cui la turbolenza atmosferica è minima.
Questi momenti si verificano con maggiore probabilità quando il pianeta è bello alto in cielo (mai osservarlo all'orizzonte), in assenza di vento, magari con una leggera foschia che ci conferma la stabilità atmosferica, almeno locale.
Non servono cieli trasparenti, ne bui: Giove è così luminoso che possiamo osservarlo anche dal centro di una grande città.
Giove ed i suoi principali satelliti
A primo impatto saltano subito evidenti alcune stelline quasi perfettamente allineate rispetto al disco del pianeta: stiamo osservando le lune più luminose di Giove, avvistate per la prima volta da Galileo Galilei (vi dice niente questo nome?) oltre 400 anni fa e perfettamente osservabili anche con un binocolo.
I satelliti visibili sono 4: Io, Europa, Ganimede e Callisto, che in pochi giorni completano un'orbita attorno al pianeta. Il loro movimento è apprezzabile già dopo 10 minuti di osservazione, o ancora meglio quando uno di essi attraversa il disco di Giove proiettandovi un'ombra scurissima.

Giove osservato con un telescopio di 150-200 mm
I dettagli da osservare sul disco del pianeta sono tantissimi, ma si lasciano svelare solamente ad un'attenta ispezione: scordatevi di mettere la prima volta l'occhio al telescopio e vedere l'esplosione di colori e sfumature che vi può dare un'immagine sul computer. L'osservazione telescopica richiede impegno, esperienza, pazienza e calma. Alcune di queste caratteristiche potrebbero sembrare quasi sconosciute al giorno d'oggi, ma ogni tanto non fa male rilassarsi dopo una lunga giornata, pensando che lo spettacolo che stiamo osservando non sta per scappare e che possiamo passare ore all'oculare del telescopio senza che nessuno ci dica niente.
I tempi astronomici fortunatamente sono molto meno severi di quelli umani.
 
Se comunque preferite delle immagini, allora gustatevi questo sito in cui troverete centinaia di foto amatoriali continuamente aggiornate, provenienti da ogni parte del mondo.

1 commento:

  1. Ciao Daniele per prima cosa ti volevo ringraziare per gli interessantissimi articoli
    che posti, è soprattutto per tutto l'impegno e
    il tempo che dedichi per trasmettere questa meravigliosa scienza che è l'astronomia del quale anche io ne sono appasionatissimo.
    Ho visto le tue immagini di Giove è devo dire che sono molto belle , Damian Peach è avvertito! Sai in queti giorni ho visto in rete le immagini di Giove ,ripreso dal telescopio di 1 metro del pic du midi sono rimasto senza fiato nel vederle, certo sicuramente non hanno il dettaglio di quelle della sonda Galileo o dele voyagers, ma comunque si possono vedere un bel po di dettagli . Ho sentito parlare delle vorticità ottiche da quanto ne ho capito sembra promettere molto bene dato che dovrebbe essere molto superiore all'ottica adattiva, speriamo quindi che possa svilupparsi al più presto in modo da usufruirne sia per i grandi osservatori come il very large telescope sia a livello amatoriale. Grazie ancora da Toni

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