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martedì 20 settembre 2011

Le immagini in alta risoluzione del sistema solare

Il mio passatempo preferito riguarda la ripresa dei corpi del sistema solare (Sole, Luna, pianeti) in alta risoluzione, alla ricerca del più piccolo dettaglio che è possibile catturare.
Per fare questo utilizzo un telescopio in configurazione Schmidt-Cassegrain da 14 pollici (35 cm), su una montatura equatoriale EQ6.
Le riprese vengono effettuate tramite l'acquisizione di video con elevati frame al secondo, attraverso sensibili videocamere appositamente progettate.
Questa tecnica è detta in gergo "lucky imaging" e fa capo alla famiglia della "speckle imaging", termini tecnici che non credo vi interessino.
Il risultato finale di questa tecnica è l'abbattimento della turbolenza atmosferica, nemico principale delle riprese in alta risoluzione, e l'ottenimento di immagini limitate dalle leggi dell'ottica, funzione del diametro del telescopio.
Grazie a tutto questo, le moderne immagini ottenute con strumentazione amatoriale rivaleggiano quanto a risoluzione e contrasti con le immagini riprese dai telescopi professionali e sono di gran lunga migliori di qualsiasi singola esposizione ripresa sulla vecchia ed ormai estinta pellicola.
L'imaging in alta risoluzione negli ultimi anni ha consentito di rivelare meravigliosi disegni cosmici dei pianeti più luminosi del sistema solare e di raccogliere una miriade di informazioni estremamente utili alla comunità professionale.
Indagando i pianeti in alta risoluzione (almeno 0,5 secondi d'arco), possiamo scoprire mondi spettacolari e in continua evoluzione: un pianeta non vi apparirà mai lo stesso neanche se lo osservate a distanza di poche ore.
Non solo pianeti, ma anche il Sole e la Luna sono oggetti estremamente interessanti.
Il nostro unico satellite naturale è così vicino che possiamo riprendere dettagli di poche centinaia di metri sulla sua superficie. Di fatto, non basterà una vita per individuare tutti i minuscoli crateri, montagne, colline, valli e scarpate.
Il Sole è l'unica stella della quale possiamo osservare distintamente la superficie; tutte le altre sono troppo lontane per vedere dettagli.
La superficie del Sole, detta fotosfera, cambia nel giro di appena due minuti, con imponenti moti di enormi sacche di gas che provengono dalle profondità e poi esplodono letteralmente rilasciando il loro immenso calore.
Se tutto questo non vi basta, concludo con qualcosa di ancora più sorprendente: nessun telescopio professionale dispone di risorse in grado di seguire costantemente i corpi del sistema solare.
Il risultato è scontato quanto inaspettato: quasi tutte le nuove scoperte vengono fatte dagli astrofili; molte delle immagini ottenute dai migliori astrofili vengono usate dai professionisti per studiare il comportamento, ancora piuttosto oscuro, di tutte le atmosfere planetarie.
Oltre al lato estetico, oltre ad avere a disposizione mondi in continua evoluzione che non finiranno mai di stupirvi, le immagini in alta risoluzione sono ormai così dettagliate che gli astronomi non possono più farne a meno!

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