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giovedì 30 novembre 2017

Nuovo libro di astronomia: Primo incontro con la fotografia astronomica

E' disponibile da oggi il mio manuale che insegna le basi della fotografia astronomica.

Chi non ha mai pensato di fare una foto al cielo, magari a quello spicchio di Luna che illumina spesso le nostre serate? Forse ci abbiamo anche provato ma con pessimi risultati, oppure la foto è venuta tanto bene che ci piacerebbe farne altre. 

In questo libro, grazie a più di 20 anni di esperienza sul campo, propongo un percorso attraverso tutti i campi della fotografia astronomica. Sette progetti, dal più semplice al più complesso, guidano il lettore verso l’apprendimento delle tecniche necessarie per fare ottime foto al cielo. 

Si inizierà con qualche scatto alla Luna; si proseguirà con le tracce stellari, le costellazioni e la Via Lattea. Capiremo come usare un telescopio per catturare i mutevoli dettagli planetari, o le coloratissime nebulose. Infine, l’ultimo tratto della scalata, solo per i più coraggiosi, ci proietterà verso le galassie, fino ai confini dell’Universo, alla caccia di fotoni vecchi miliardi di anni. 

Tutte le foto presenti nel libro sono a colori e in alta risoluzione per una migliore comprensione del testo. Non subiremo pesanti nozioni teoriche o complesse tecniche elaborative. L’obiettivo è andare insieme sul campo e sapere subito cosa fare, per evitare di sprecare tempo e denaro. Ricordiamoci infatti che la storia di una foto si scrive in fase di acquisizione e non in elaborazione. Su questa ci sarà tempo per esercitarsi partendo da qualche interessante spunto presente nel testo. Tra difficoltà, frustrazioni e molta pazienza, se saremo determinati otterremo risultati che non credevamo neanche possibili, perché l’Universo ripaga sempre con dei doni eccezionali chi si dedica con impegno e costanza a imprimere nell’immortalità di una foto le meraviglie che gelosamente custodisce.

Il libro è disponibile:
3) In formato ebook Kindle (per tutti i dispositivi con applicazione gratuita Kindle installata)

La spettacolare atmosfera di Giove

Questo post è estratto dal mio libro La straordinaria bellezza dell'Universo

L’immensa atmosfera di Giove è la più caotica e attiva del Sistema Solare. Eppure, a 800 milioni di chilometri dal Sole, l’energia che riceve è 25 volte inferiore di quella che sulla Terra genera venti e tempeste. Il gigante gassoso custodisce un segreto: produce una grande quantità di energia ed è questa che mantiene così attiva la sua circolazione. Non si tratta dell’energia delle stelle, ma di una più banale esperienza che tutti coloro che hanno studiato fisica al liceo hanno fatto, almeno sulla carta: quando si comprime un gas questo si scalda, emettendo quindi energia sotto forma di calore. È la stessa fonte di energia che gli astronomi del diciannovesimo secolo avevano ipotizzato per il Sole; solo che questa volta funziona davvero.

La grande macchia rossa fotografata dalla sonda Juno
Immaginiamo di avere una palla di gas da 140 mila chilometri di diametro e di comprimerla grazie alla sua stessa gravità, molto più intensa di quella terrestre. L’energia rilasciata può essere sufficiente per alimentare un irrequieto motore fatto di nubi a una temperatura di -120°C e composte da tutti quegli elementi che insieme rappresentano appena il 2% della massa del pianeta: acqua, ammoniaca, metano e zolfo, in cristalli di ghiaccio o in goccioline. Sono questi rarissimi composti a dipingere tutti questi straordinari colori che possiamo osservare in quella che senza dubbio è l’atmosfera più bella di tutto il Sistema Solare.


Se potessimo orbitare attorno a Giove alla stessa quota della Stazione Spaziale Internazionale qui sulla Terra, a 400 km dalla sommità delle nubi, capiremmo quanto è grande. A quella distanza avremmo la terribile impressione di stare per essere inghiottiti dalle sue nubi minacciose e dalle sconvolgenti tempeste. Non riusciremmo ad apprezzare la curvatura del pianeta e ci sembrerà di percorrere le acque agitate che sovrastano la porta degli inferi. Quando sorvoleremo la grande macchia rossa, la sua imponente forma occuperà metà esatta del nostro cielo e si staglierà da un orizzonte all’altro, senza vederne la fine. È questo il ciclone più imponente e duraturo del Sistema Solare, un immenso turbinio di nuvole lungo due volte la Terra, largo una e che imperversa da almeno 400 anni. Non c’è stato un momento della nostra storia in cui abbiamo visto Giove al telescopio privo della sua caratteristica più spettacolare. Sarà silenzioso ma spaventoso, al punto che la nostra mente si convincerà di sentire l’impossibile frastuono di quei venti a 500 km/h che sferzano ogni cosa che incontrano e il rumore assordante di fulmini migliaia di volte più potenti di quelli terrestri.

martedì 28 novembre 2017

L'eclisse totale di Sole del 21 Agosto 2017: il video

Lo scorso 21 agosto 2017 mi trovavo sperduto nelle vaste praterie del Wyoming a osservare lo spettatolo più incredibile della Natura: un'eclisse totale di Sole.
Potrei stare ore qui a cercare di raccontare le emozioni provate, ma tutte le parole del mondo non basterebbero per descriverle. Proviamo allora con un video girato durante l'eclisse.
Due minuti e mezzo, questa è la durata della fase totale, che cambiano la vita. Due minuti e mezzo che sono e saranno per sempre la cosa più bella che potremo mai vedere. Selezionate HD, mettetevi le cuffie e godetevi lo spettatolo. Le fasi parziali sono accelerate, mentre la totalità è stata girata in tempo reale.


domenica 26 novembre 2017

Come scegliere il primo telescopio

Si avvicina Natale, il periodo ideale per pensare di acquistare il primo telescopio, per sé stessi o per i propri figli che hanno appena scoperto la passione per l'Universo.
Sono tante le domande che ci si pongono e le risposte non sempre possono essere chiare e sintetiche. Per questo motivo ho scritto una breve guida che può dare una mano a chi sta per acquistare il primo strumento. La guida è liberamente scaricabile seguendo questo link. Vi consiglio di condividerla con i vostri amici, conoscenti e tutti coloro che sono interessati all'acquisto consapevole del primo telescopio.

Due consigli spiccioli che troverete anche nella guida:
1) Preparatevi perché per osservare l'Universo serve studiare: non ci sono scorciatoie;
2) Non risparmiate troppo sul primo telescopio. Pensate quanto avete speso per il vostro smartphone, un accessorio che promette di farvi perdere tempo su facebook e poi pensate se non vale la pena spendere qualche centinaio di euro per uno strumento che promette di farvi esplorare l'Universo e che, contrariamente a uno smartphone, può durare una vita intera.
Buona lettura e buone osservazioni!

venerdì 24 novembre 2017

Libro di astronomia in omaggio solo per oggi

Festeggiamo il giorno più consumistico dell'anno, il black Friday, in modo costruttivo. Perché non approfittarne per ampliare la nostra conoscenza dell'Universo?

Oggi, e solo per oggi (venerdi 24 novembre 2017), chi acquista uno qualsiasi dei miei libri in formato cartaceo riceverà in omaggio l'ebook relativo e un altro ebook a vostra scelta, direttamente da me.
Come fare? 
Acquistate una copia cartacea da Amazon, poi mandatemi via email ( info[AT]danielegasparri.com , sostituite [AT] con la @ ) la ricevuta di acquisto, indicandomi il titolo dell'ebook che vorrete ricevere gratis. La mail potrete mandarmela anche nei prossimi giorni, purché l'acquisto della copia cartacea sia stato fatto oggi.
Buoni acquisti!

giovedì 23 novembre 2017

Fossili cosmici: gli ammassi globulari

Questo post è estratto dal mio libro La straordinaria bellezza dell'Universo

Fuori dalla zona della Via Lattea, là dove le stelle diventano molto più rade e non si può intuire niente se non un uniforme vuoto, almeno a occhio nudo, tutto sembra tacere e la Galassia sembra lasciare il posto a non si sa più cosa, ma di certo a luoghi bui e periferici dell’Universo. Eppure, a osservare con più attenzione, anche con un semplice binocolo, potremmo trovare qua e là dei batuffoletti sferici di luce, che se puntati con un piccolo telescopio scoppieranno di finissime stelle. Che meraviglia!

Quando tutto sembrava finito, quando nella periferia della Galassia le luci sembravano spegnersi, ecco che incontriamo qua e là decine di agglomerati di stelle che ricordano vagamente gli ammassi aperti appena visti. Questi oggetti sono chiamati ammassi globulari, una definizione che ne considera solo la forma e non dice invece niente sulle profonde differenze con quelli che sembrano i gemelli più poveri, ovvero gli ammassi aperti.

L'ammasso globulare M13
Di ammassi globulari ce ne sono più di 100 in orbita attorno alla Via Lattea, a migliaia di anni luce dal centro. Il segreto più grande di questi gruppi riguarda la loro età e i tipi di stelle che ci sono. Non stiamo più osservando giovani famiglie nate da pochi milioni di anni, ma complessi sistemi stellari più vecchi persino della Via Lattea.

Quasi tutti gli ammassi globulari, come M22 e M13, sono i sistemi stellari più vecchi dell’Universo, con un’età compresa tra 12 e 13 miliardi di anni. Quando M13, che possiamo osservare in questa fotografia in tutta la sua grandezza, aveva questo aspetto la Via Lattea non si era ancora formata.
Si pensa che gli ammassi globulari siano allora i mattoni delle galassie, gli embrioni dalla cui unione, a migliaia, si sono plasmate le neonate galassie che poi hanno seguito un loro particolare percorso evolutivo.
Continuando il paragone con il Sistema Solare, allora, appare più corretto equiparare gli ammassi globulari che possiamo osservare adesso agli asteroidi o alle comete: oggetti cosmici che si sono formati agli albori della storia e che per qualche motivo non sono stati utilizzati nei processi evolutivi dei pianeti, o in questo caso della Via Lattea.

Ogni stella di M13 è almeno 7,5 miliardi di anni più vecchia di tutto quello che troveremo nel Sistema Solare, compreso tutto quello che c’è sulla Terra. Sono i fossili più antichi dell’Universo, a due passi (si fa per dire di nuovo) da casa. Non c’è bisogno di scavare tra le rocce, scandagliare il fondo marino, cercare prove cancellate da milioni di anni di evoluzione, come accade qui sulla Terra. Nell’Universo possiamo trovare tutto quello che cerchiamo usando con un minimo di consapevolezza i nostri telescopi.